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Notte di paura a Molfetta. Identificati e denunciati 4 teppisti che ieri hanno spadroneggiato con bastoni al lungomare di Molfetta. Nuovi particolari dopo la denuncia di una lettrice a “Quindici”. Il commento del sindaco Minervini
06 dicembre 2022
MOLFETTA
– Dopo la denuncia di una signora a “Quindici” (
https://www.quindici-molfetta.it/mentre-i-bambini-di-molfetta-ieri-sera-aspettavano-san-nicola-i-teppisti-giravano-con-bastoni-a-danneggiare_54331.aspx
) relativa a balordi che hanno danneggiato auto con bastoni e spranghe di ferro, sono emersi altri particolari. I giovinastri sono tutti minori di 16 anni e ieri sera hanno assaltato la sede della comunità educativa Phoenix al lungomare Colonna angolo Maggiore Sallustio: avrebbero aggredito un ospite che è stato ferito e costretto al ricovero in ospedale (ne avrà per 7 giorni). Quattro di questi balordi sono stati identificati dai carabinieri e denunciati per rissa, detenzione di armi improprie atte ad offendere e poi sono stati riconsegnati alle rispettive famiglie. Sulla vicenda è poi intervenuto anche il sindaco
Tommaso Minervini
: «Quello che è accaduto ieri sera sul lungomare Colonna di Molfetta è inaccettabile, intollerabile, ingiustificabile. Non si può accettare che un gruppo di giovani, tutti infrasedicenni secondo le voci raccolte, si presentino fuori da una comunità, ai cui operatori diamo vicinanza e solidarietà, armati di spranghe di metallo; non si può tollerare il fatto che si sentano in diritto di muovere azioni al di sopra della giustizia anzi, da veri delinquenti; non si può giustificare, in alcun modo, neppure pensando alla loro giovane età, al loro evidente disagio, il loro comportamento. I Carabinieri, i nostri agenti di Polizia locale, che svolgono attività di polizia vera e propria da qualche anno, sono intervenuti fermandone quattro. Alcuni di quei delinquenti in erba, perché di questo si tratta, sono stati individuati e il Procuratore dei Minori ha disposto la denuncia a piede libero e li ha affidati alle famiglie. A quelle famiglie, la cosa non è opinabile, che hanno fallito nella educazione dei loro figli. Famiglie che, con ogni probabilità per i motivi più diversi, hanno demandato alla tv, ai social, ai videogames l’educazione dei loro rampolli; che, magari, non si sono preoccupati del fatto che i loro figli fanno parte di una associazione pericolosa. Ecco sono stati affidati alle famiglie gli autori di un episodio di guerriglia urbana. Chiederò di poter incontrare i genitori di questi ragazzi. Voglio guardarli in viso. Voglio capire perché. Soprattutto voglio provare, con il supporto dei Servizi sociali, a recuperare il recuperabile e, se sia possibile avviare anche i genitori ad un processo di rieducazione di sostegno. Questi ragazzi hanno creato un sodalizio, si sono organizzati. Hanno premeditato e preparato l’assalto ad una Comunità. La Giustizia minorile deve considerare la valenza associativa dell’organizzazione minorile che non può essere tollerata.
In questa vicenda ognuno deve fare la sua parte». © Riproduzione riservata
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Kozzalo di fuori
07 Dicembre 2022 alle ore 00:31:07
Come siamo messi male....chissà dove andremo a finire.
Rispondi
pietro capurso
06 Dicembre 2022 alle ore 17:14:00
Il sindaco, essendo stato un educatore, dovrebbe sapere che è in corso una grave crisi sociale che riguarda soprattutto le nuove generazioni le quali rischiano di non trovare più riferimenti e guide nella la famiglia, nella scuola, nella religione sostituiti da altri due agenti: i mass media (vecchi e nuovi) ed il gruppo dei pari, dei coetanei. I modelli di comportamento aggressivi praticati dagli adulti sono continuamente mostrati dalla televisione, dai social, dai film. Questi modelli evidenziano valori di successo personali, ottenuti impunemente per arrivare in alto nella scala sociale. Da questi modelli i ragazzi maggiormente fragili e influenzabili percepiscono che la trasgressione, la violenza, le stesse bande criminali sono considerati potenti fattori di successo emulativi e non distinguono o non sentono più ciò che è lecito e ciò che non lo è. Famiglie problematiche e disgregate, genitori poco attenti alla formazione dei minori, troppo permissivi o troppo repressivi, sono generatrici dei gruppi di baby criminali autori di atti di violenza e vandalismo. Sindaco, mi meraviglio di te che, essendo stato educatore, queste cose dovresti saperle. Tu, però, dai la colpa soltanto ai genitori che, probabilmente, vivono in un contesto sociale deprivato e pluriproblematico e che, in mancanza di centri di aggregazione, vedono i loro figli crescere per strada. Sono carenti gli strumenti di aggregazione sociale secialmente nella zona ottocentesca della città dove operano, spesso in situazione di disagio e mancanza di spazi, tre parrocchie, San Gennaro, Immacolata e San Domenico, le quali devono far fronte quotidianamente non solo alle esigenze degli abitanti con problematicità economiche e sociali, ma anche al continuo flusso di nuovi emigranti spesso “invisibili”. E’ in questa “periferia centrale” dove famiglie numerose vivono in spazi ristretti e dove la marginalità sociale è più manifesta che nascono le baby gang formate da minori che, in mancanza di luoghi di sano ritrovo, sono costretti a vivere per strada. Piuttosto che creare piccole comunità nelle quali inserire minori “a rischio”, sarebbe più opportuno “occupare” gli spazi che la scuola lascia liberi a causa del decremento delle iscrizioni per favorire aggregazioni più numerose dove poter fare doposcuola, attività ludiche, sport, teatro. Tu, però, volti lo sguardo e criminalizzi i genitori perchè è più facile, perchè ti discolpa, perchè a te, della questione sociale, in fin dei conti, non interessa granchè, come hai dimostrato durante la discussione del piano sociale di zona che ti ha visto assente. Sindaco, ancora una volta, mi hai deluso.
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