“Noi e gli artisti molfettesi”: Le classi quarte dell'I.C. "Battisti-Pascoli" di Molfetta, concludono "creativamente" l'anno scolastico
MOLFETTA - Termina il progetto di educazione all’immagine “Conosciamo gli artisti molfettesi” curato dalla dott.ssa Anna Monica Ventura, realizzato dagli alunni delle classi quarte della Scuola Primaria “Cesare Battisti” di Molfetta. Tale itinerario progettuale , si è configurato come una unità didattica interdisciplinare , progettata dalle docenti dell'interclasse di quarta, e si è andato a collocare nel progetto formativo "Competenze work in progress - Didattica e Valutazione per competenze", afferente, a sua volta, al Piano di Miglioramento 2015/2016 dell'Istituto Comprensivo Battisti- Pascoli.
Ispirati dalla visione delle opere del pittore Gaetano Grillo, muniti di attrezzi tecnici per modellare, plasmare un materiale naturale come l'argilla, i "piccoli artisti" hanno creato dei manufatti con spontanea ma anche sapiente espressività, inventiva e grande entusiasmo. Profusione di rosa e azzurro, tonalità così care a Giaquinto, pittore delle Corti. Sono state riprodotte le tele site in Cattedrale e nella Chiesa di Santo Stefano; rispettivamente "L'assunzione della Vergine" e "Tela della Madonna del Carmine, Arcangelo Raffaele e Tobiolo". Muretti a secco, pagliai assolati in campagne d'alberi d'ulivo, barche ormeggiate nel porto di Molfetta: gli alunni sono diventati “piccoli D'Ingeo” .
Nella giornata di lunedì 30 maggio, alle ore 18.00 presso la Sala Finocchiaro della Fabbrica di S. Domenico si è tenuta una conferenza di presentazione della Mostra finale dei manufatti degli alunni che è stata inaugurata e che sarà possibile visitare fino al 5 giugno presso la Chiesa della Morte. Durante la presentazione si sono alternati gli interventi del Dirigente Scolastico – dott.ssa Analisia Vena, della dott.ssa Anna Monica Ventura, del Prof. Alessandro Tagariello (docente d’Arte della Scuola Secondaria di Primo Grado Pascoli), dell’ins. Lilli Giancaspro (insegnante scuola primaria) .
Di grande rilevanza l’intervento del maestro Gaetano Grillo che ha onorato con la sua presenza la conferenza. L’artista ha sottolineato la pregnanza dell’educazione all’arte e al patrimonio culturale, in un Paese, come l’Italia, che si fregia di un ricchissimo patrimonio artistico, apprezzando come buona pratica didattica l’impegno delle docenti nel favorire l’incontro degli alunni con le opere d’arte. Va da sé che gli alunni - come molti cittadini adulti “vivono” i luoghi del patrimonio, quinte abituali del loro quotidiano, con un atteggiamento di indifferenza. Lo studio e l’incontro con gli oggetti del patrimonio di cui si indaga ogni elemento saliente e significativo trasforma quella “convivenza scontata” in una “consuetudine consapevole”. L’alunno non è più come un turista distratto e distante, solo occasionalmente partecipe della realtà che lo circonda, ma attivo e responsabile cittadino. Questo l‘auspicio” condiviso da tutti.
Il prof. Tagariello ha citato la figura del Genius loci del grammatico romano Serlio che affermava “nullus locus sine Genio”: nessun luogo è senza un genio. Con il critico d'arte Achille Bonito Oliva, questa locuzione assume il significato di “relazione antropologica con il proprio territorio” cioè l’arte è vissuta facendola interagire con il propri o vissuto personale.
Liberarsi dalle norme, dopo averle esperite nei grandi artisti: questo è l’insegnamento più importante. Ripartire dal gioco ideale. Questo lo sanno fare molto bene i bambini: La spontaneità è il vento che soffia alle loro spalle. Le loro vele hanno la vaga forma di Giaquinto, D'Ingeo, Grillo; ma, quel vento ne ha mutato la superficie, perché l'approdo è altrove”.