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Museo diocesano, una mostra sul Natale che rivela la bellezza del divino Vivere il sentimento religioso attraverso l'arte l'obiettivo della kermesse inaugurata il 5 dicembre
08 dicembre 2010

MOLFETTA - Vivere il sentimento religioso attraverso l’arte: è questo l’obiettivo della mostra di arte contemporanea che è stata inaugurata il 5 dicembre presso il museo diocesano.
La collocazione non è affatto casuale; nasce piuttosto dal desiderio di una commistione tra le magnifiche opere secentesche che la diocesi può vantare nel proprio museo e un arte moderna capace di suggestionare con la propria potenza espressiva.
Il tema scelto è proprio quello del Natale, nella prospettiva di offrire un aiuto spirituale nel vivere questo mistero proprio attraverso ciò che meglio può rivelare la bellezza del divino, l’arte.
«Gli artisti - afferma infatti Onofrio Grieco nel corso della presentazione, ricordando alcune parole del papa - sono custodi della bellezza e possono dunque parlare al cuore suscitando sogni e speranze».
E in questo caso la parola chiave dell’intera mostra sembra essere proprio lo stupore.
Stupore di cui Don Pietro Rubini ci parla come del sentimento che guida l’artista, ma anche quello che prova Maria davanti all’annunciazione o lo stesso Dio che di fronte alla creazione si sofferma a pensare “ kalon estì”, “ciò è bello e buono”.
Si cimentano in questa impresa, o in altri casi mettono a disposizione lavori già eseguiti, artisti locali di fama nazionale.
Ed è un’arte intima quella che possiamo ammirare percorrendo il museo, un arte che esprime la dolcezza umana della maternità ( ricordiamo in questo caso l’opera di De Nicolo “e il verbo si fece carne”) e al tempo stesso la sofferenza ( particolare interesse va qui dedicato alla natività di Scarongella), ma che si colora anche di termini originali nelle opere più astratte e insolite: “Contemporary Nativity” di Antonia Bufi, “Madre Ideale” di Giulio Giancaspro e soprattutto “Colui che è” di Nico Ciccolella.
Non mancano le opere in tecnica mista né uno dei particolarissimi quadri di Sciancalepore, immediatamente riconoscibile dalla cornice di bianco legno sfondato dall’immagine di un gigantesco albero.
Simpatica, infine, l’idea di Raffaele Cappelluti, che ritrae una natività affiancata da un flacone di vinavil, e, dunque, la spontaneità di un presepe ancora in allestimento.
Questa iniziativa è stata affiancata da un concorso a livello regionale per le scuole superiori secondari con in palio una borsa di studio, che è stata vinta da una scuola di Ruvo.

© Riproduzione riservata
Autore: Giulia Maggio
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