Molfetta, sequestrati dalla GdF 160 appartamenti e 260 locali di nuova costruzione nella zona 167
Nuovo scandalo giudiziario sul Comune di Molfetta. Della vicenda "Quindici" è stato l'unico giornale ad occuparsene con più inchieste. Il reato ipotizzato è "lottizzazione abusiva"
MOLFETTA - Tremano ancora i Palazzi del Comune di Molfetta per l'ennesima vicenda giudiziaria.
Non si è ancora spenta l'eco dello scandalo che ha portato agli arresti domiciliari Pino Amato per reati gravissimi che vanno dal voto di scambio alla corruzione e concussione, e già un'altra "bomba" esplode rischiando di coinvolgere personaggi molto in vista della vita pubblica locale.
E' di queste ore la notizia di una vasta operazione della Guardia di Finanza Provinciale in collaborazione con la Tenenza di Molfetta, al comando del ten. Giuseppe Mattiello che, nell'ambito di una inchiesta avviata qualche tempo fa dalla Procura di Trani per presunte irregolarità nelle procedure urbanistiche per la realizzazione dei quartieri di espansione previsti nell'ambito del Prg, ha portato al sequestro preventivo di numerosi fabbricati (16 complessi edilizi) composti di 160 appartamenti e 260 altri locali di nuova costruzione,
nelle vie Freementle, Molfettesi d'America, Molfettesi d'Argentina e Leonardo Azzarita.
Della vicenda "Quindici" è stato l'unico giornale ad occuparsene più volte e le conclusioni della magistratura oggi confermano che la nostra inchiesta era fondata.
Il reato ipotizzato dagli inquirenti sarebbe addirittura quello di "lottizzazione abusiva" e gli indagati sarebbero 16 persone, in particolare tra tecnici ed imprenditori edili, ma pare che nella vicenda sia coinvolto anche un ex dirigente comunale, ormai in pensione, l'ing. Giuseppe Parisi.
E' la più vasta operazione del genere che sia mai stata fatta nella nostra città.
Intanto monta l'apprensione tra chi ha investito i risparmi di una vita per veder realizzato il sogno di una casa di proprietà e che oggi si trova dinnanzi ad uno scandalo di queste proporzioni per responsabilità che toccherà alla magistratura valutare.