Molfetta: Sentenza Compostaggio - Le opposizioni contro l'amministrazione comunale: comportamento irresponsabile
I consiglieri comunali di centrosinistra tornano a contestare la transazione con l'impresa Mazzitelli
MOLFETTA - Dopo le parole del sindaco, prendono posizione anche i consiglieri comunali di opposizione sulla sentenza del Tribunale di Molfetta che, nei giorni scorsi, ha portato alla condanna per numerose irregolarità della Orfeo Mazzitelli S.p.a., società che gestisce l'impianto di compostaggio della nostra città (sito in Torre Pettine) e con la quale il Comune ha sottoscritto nei giorni scorsi una convenzione che conferma alla stessa impresa la gestione del medesimo impianto per altri dieci anni.
I consiglieri comunali di opposizione Annalisa Altomare, Antonio Ancona, Mariano Caputo, Lillino di Gioia, Michele di Molfetta, Nicola Piergiovanni, Mino Salvemini, Nino Sallustio, hanno diffuso una nota con la quale “rilevano con soddisfazione che la Magistratura ha sanzionato penalmente le condotte illecite denunziate a suo tempo dalle Associazioni ambientaliste e dall'Azienda ASM.
Esprimono il loro rammarico per la decisione assunta a maggioranza dal Consiglio Comunale (con voto contrario dell'opposizione), di prorogare fino al 2021 la concessione alla stessa azienda Mazzitelli oggi dichiarata responsabile di rilevanti danni ambientali derivanti dalle condotte illecite accertate nel processo”.
Gli stessi rappresentanti della minoranza (tra i quali manca Tommaso Minervini) rammentano, inoltre, nel comunicato che “oltre al beneficio della proroga, la Mazzitelli ha ottenuto con la stessa transazione il 'via libera' a produrre CDR (combustibile da rifiuti) nello stesso impianto, attività estremamente delicata per l'equilibrio eco-ambientale, che richiederebbe requisiti di correttezza e affidabilità fortemente messi in dubbio dalla sentenza del 19 febbraio scorso”.
“Ma la cosa più grave di questa vicenda – attacca l'opposizione - è l'incomprensibile ed irresponsabile atteggiamento del Sindaco che ha ,di fatto, rinunciato nel corso del giudizio, a far valere le documentate richieste risarcitorie del Comune di Molfetta, le quali sarebbero state certamente riconosciute tenuto conto che l'Azienda ASM si è vista liquidare una 'provvisionale' di ben 400.000 euro, a fronte di una richiesta del Comune di gran lunga superiore.
Se non avesse sottoscritto la transazione – proseguono i consiglieri di centrosinistra -, confidando nella giustizia e nell'esito favorevole del processo, oggi l'amministrazione avrebbe potuto incassare una consistente somma di denaro che avrebbe reso inutile l'aggravio dell'addizionale IRPEF e avrebbe consentito di chiudere più agevolmente la risoluzione del contratto con il concessionario, ed avviarsi alla gestione diretta dell'impianto”.
“Tutti i cittadini – termina il documento diffuso - possono finalmente verificare il percorso di 'radicale rinnovamento' e di 'trasparenza' che la giunta del Sen. Azzollini e i partiti di centrodestra dicono di aver avviato”.