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Molfetta. Rassegna teatrale Waiting for a dinner Sabato 20 Febbraio ore 21.00 teatro San Filippo Neri - Via Mascagni - Molfetta con Anna Di Pinto e Maria Filograsso
17 febbraio 2010

MOLFETTA - A cura di "Alchhimia del teatro" sabato 20 febbraio alle ore 21 al teatro San Filippo Neri in Via Mascagni a Molfetta rassegna teatrale "Waiting for a dinner" con Anna Di Pinto e Maria Filograsso.
 

La Storia: Afrodite oggi si interroga sulla sostanza della propria avvenenza. E' sdoppiata nei 2 personaggi di Amaturia e Acidalia, rispettivamente isteria e bulimia. Aspettano un uomo per cena.
Un abito rosso di piccola taglia è l’immagine dell’involucro nel quale Amaturia vorrebbe entrare senza strappi, al fine di sedurre l'Uomo. Per far questo deve convincere Acidalia a non mangiare, usa gli stessi argomenti su cui da sempre si è basata l’idea di bellezza e grazia, ma dissacrandoli, svuotandoli dall’interno e privandoli di senso e proponendo ad Acidalia un abito alternativo: una camicia di forza.
Nel delirio dello sdoppiamento di personalità le due si sovrappongono svelandosi la stessa persona. Il tutto è condito da anfetamine, cura per il dimagrimento di Acidalia. Decidono di brandire i mestoli per l'ospite in arrivo e imbandiscono un tavolo per la cena. “Acidalia: non è colpa mia l’ho invitato a cena ed è in ritardo Amaturia: potremmo cucinare qualcosa peccato che tu hai già mangiato Acidalia: sì ho mangiato ma ho già vomitato tutto.
Amaturia: bene, allora cuciniamo”. La totale assenza fisica del maschio stesso permane nell'intera piece. E' tutto pronto per un delitto. L'idea: Acidalia, donna postmoderna dentro una perfetta solitudine, fa qualsiasi cosa per essere all’altezza del tempo che vive, tanto da creare nella sua testa la proiezione di sé perfetta che altro non è che il frutto della sua malattia, è bulimica. Amaturia come quella parte estraniata del sé che si materializza.
Raccontiamo uno stato di alterazione perché viviamo nel tempo delle alterazioni in cui sempre meno si parla di bulimia poiché l’occidente delle copertine, delle sfilate, delle adolescenti senza ciccia e brufoli, con le donne dalla vita strettissima le tette come due palle e il culo come un agnellino, è bulimico. Acidalia ha bisogno di mangiare per riempire i vuoti. Amaturia è la malattia stessa e ha bisogno di Acidalia per vivere e autopunirsi.
Ci interroghiamo su quel momento di dolore e solitudine astratto che porta alla grande abbuffata e conseguente vomitata come metafora dello svuotamento del dolore. Le due aspettano un uomo, non banalmente l’ amore ma piuttosto il confronto con “l 'altro vero” e non proiezione di sé, non ci interessa raccontare della fine della malattia o della causa della malattia ma raccontare “della malattia”. Non c'è un happy ending e non è una tragedia ma ha il senso di una durevole attesa.... come tra i due personaggi di Godot,in un tempo che invece corre e da cui dipendiamo. La messa in Scena: al pubblico viene distribuito un sacchetto per il vomito. Appesi al soffitto degli elastici,c’è del cibo di tutti i generi, un vestito rosso, un vestito bianco. Sul fondo sospesa la casa - scatola di Amaturia.
L'immagine traslata e onirica di un meccanismo mentale: come aprire un cassetto sullo stomaco e guardare che succede, le corde appese come i villi intestinali. Questa immagine poetica si trasforma nel corso della piece: le corde elastiche diventano strumenti di azione scenica inaspettati, strumenti di tortura nella stanza delle torture. Il baule/stomaco ( un gabinetto cubico) fagocita, ricicla, espelle, contiene e sostiene la cena.
Musica goa e luci stroboscopiche sono il mezzo per costruire la discontinuità spazio temporale tra le scene, per definire un non luogo e per suggerire uno stato di alterazione. Nell' attesa dell'Uomo le due attendono che un delitto giunga a compimento, la casa - scatola di Amaturia diviene un sepolcro- vaschetta per la carne. Waiting for a Dinner è l'idea dell'incontro di due attrici con un drammaturgo.
L’idea artistica è soggetta a continui mutamenti come fosse un corpo organico soggetta a novità di scrittura e a continui stimoli del processo attoriale e registico .
 GLI ALCHEMICI ricordano:
19 Febbraio ore 19.30 c/o Libreria "Il Ghigno" conferenza stampa di presentazione dello spettacolo con interventi di I'm Teatro, Domenico De Ceglia e della psicologa-psicoterapeuta Ketty Dell'Aquia
20 Febbraio ore 18.00 c/o la Fabbrica S. Domenico anteprima del cortometraggio di Antonio De Palo "I Bambini hanno gli occhi".
 

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