MOLFETTA - Sarà emessa il 24 maggio la sentenza del processo all’ex assessore annona e P.U. del Comune di Molfetta, Pino Amato, consigliere comunale dell’Udc, e altri imputati.
Amato è accusato, insieme ad altri di alcuni reati che sarebbero stati commessi durante il suo mandato assessorile (nell’amministrazione di centrodestra guidata dal sindaco Tommaso Minervini), tra il gennaio 2004 e il 11 ottobre 2005: voto di scambio, abuso d’ufficio e falso ideologico.
Secondo l’accusa, il PM Giuseppe Maralfa, i presunti voti raccolti sarebbero stati utilizzati nelle elezioni amministrative del 2006 dallo stesso Amato e nelle regionali 2005 per favorire il consigliere regionale Massimo Cassano. Il Pm, nella sua requisitoria, ha chiesto per l’ex assessore anche l’interdizione dai pubblici uffici e la sospensione del diritto di voto per l’intera durata della pena.
Queste le pene chieste per gli altri imputati: un anno e tre mesi per Vincenzo De Michele, ex dirigente comunale; sei mesi e 50 euro di multa per il broker assicurativo Gaetano Brattoli, l'ex consigliere Girolamo Scardigno e per l'ufficiale di polizia municipale Pasquale Mezzina; due anni per Giovanna Guido, rappresentante legale istituto di Vigilanza “La Securpol s.r.l.”; 2 anni e 7 mesi per Vito Pazienza, esponente di una lista civica cittadina.
Il Comune si è costituito parte civile e non è escluso che chieda un consistente risarcimento danni.
L’ultima udienza al Tribunale di Trani (foto) ha visto protagonista il difensore di Amato, l’avv. Domenico Di Terlizzi che ha chiesto l’assoluzione da tutti i reati contestati dal Pm, Giuseppe Maralfa, che aveva chiesto la condanna a 3 anni e sei mesi di reclusione e la prescrizione di quelli elettorali.
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