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Molfetta, in consiglio comunale discussi, dalla minoranza, due provvedimenti di natura urbanistica I consiglieri di maggioranza intervengono raramente nel dibattito sui provvedimenti all'ordine del giorno
20 marzo 2007

MOLFETTA - I Consigli Comunali dell'era Antonio Azzollini sembrano ormai essersi stabilizzati su un copione noto. La maggioranza c'è, ma si vede solo al momento del voto, inteso proprio come quel momento preciso, certificato dall'alzata di mano; buona parte degli esponenti del centrodestra risparmia il fiato pure per le dichiarazioni che, secondo la prassi consigliare, precedono il prender posizione pro o contro un provvedimento, sembrando ritenere superfluo dover motivare la loro approvazione “a prescindere”. Tranne che per il consigliere di Forza Italia, Giusi de Bari, che interviene a difendere le proposte della giunta e a polemizzare con le opposizioni, e per qualche altra rara voce che ogni tanto si leva, i consiglieri di maggioranza non si fanno certo notare per la loro dialettica. Una buona fetta dell'emiciclo dell'aula Carnicella s'è assegnata il ruolo di spettatore; ormai anche il sindaco, quando deve presentare un provvedimento quasi ignora i suoi, forse anche lui, pure sopraccarico di impegni e si crede sempre in affanno con la gestione del tempo, vuole quella che a Molfetta si chiama “la sua soddisfazione” e sa che potrà averla dall'opposizione che polemizza, chiosa, fa le pulci ai provvedimenti. Un investimento di energia per di più destinato ad avere pochi frutti, perché al momento del voto si trova ad essere minoranza assai risicata, anche perchè il consigliere Saverio Tammacco si schiera ormai regolarmente con il centrodestra. Un copione che paro paro si è ripetuto anche per la seduta di ieri sera. Felicitazioni per la liberazione di Daniele Mastrogiacomo, su proposta del consigliere Annalisa Altomare, riaccolto nel grembo consigliare Pino Amato, rimandate al prossimo Consiglio le interpellanze e le interrogazioni, la seduta, prima di affrontare il nodo di Filippetto, si è annodata su due provvedimenti urbanistici, su cui si sono sfidati fondamentalmente gli assessori competenti e il solito manipolo di consiglieri, Di Gioia, Salvemini, Sallustio (in questo ordine nella foto), Piergiovanni, Altomare con tutti gli altri a far da spettatori. Primo confronto/scontro sulla “Adozione P.U.E. del Comparto 24 “Corridoio Mercantile 24” Zona omogenea D3 del P.R.G.C”. C'è voluto un po' a capire di cosa e perché si discutesse. Si tratta dell'adozione di uno dei comparti, il 24 appunto, che ricadono della D3, cioè nelle aree che il Piano Regolatore destina al commercio all'ingrosso, a magazzini, agenzie, anche bancarie, e cose di questo tipo. L'assessore Pietro Uva ha presentato la sua relazione, affermato che vi è conformità urbanistica del progetto e che sono stati fissati tempi certi per la realizzazione dei manufatti. Molto ha avuto da ridire soprattutto Lillino di Gioia, prima sul fatto che un'area del comparto sia stata stralciata, a farla breve perché la proprietaria del suolo desidera conservare il giardino con piante di pregio che ha lì. Di Gioia ha chiesto garanzie che magari fra un po', scomparse le piante, la signora non possa farsi venir la voglia di costruire, rischiando di ripetere un caso B4. Soprattutto i consiglieri di opposizione hanno insistito che fosse chiaro nella delibera che gli edifici da realizzare nel comparto e nelle intere D3 siano da destinare ad uso commerciale. E qui è seguita una bizantina disamina, modello “ma quale sesso avranno mai gli angeli”, su cosa voglia dire commercializzazione e cosa la distingua davvero dalla produzione. Solo un con un po' di fatica s'è capito che la maggioranza, in pratica esauriti i suoli destinabili ad insediamenti produttivi, probabilmente vuol lasciarsi la porta aperta a poter utilizzare in questo senso anche un'area che, come dice l'art. 38 delle NTA, dovrebbe essere utilizzata per strutture di commercio, conservazione delle merci, banche e, solo nel caso in cui vi sia qualcuno che venda ciò che egli stesso ha costruito, anche di produzione. Discussione, voto, maggioranza schiacciante, compresa la mano di Tammacco e astensione della minoranza, con allontanamento dall'aula del consigliere Nicola Piergiovanni. Più o meno la stessa cosa per il punto successivo all'ordine del giorno “Alienazione e/o concessione delle superfici fondiarie e dei volumi edilizi corrispondenti dei Comparti B3, B2.2, B2.3 e n.18 del P.R.G.C.”. Delibera passata anche questa senza colpo ferire da parte dei consiglieri di centro destra, con cui si autorizza a vendere superfici di proprietà comunale, ad esempio le stradine di campagna, che rientrano nei comparti e quindi esprimono volumetria, ma su cui chiaramente il Comune non deve costruire nulla. La minoranza ha chiesto insistentemente di sapere come, quando e perché, cioè di quali aree si trattasse, quando grandi e a quali prezzo fossero vendute. Il sindaco e l'assessore Uva hanno replicato trattatasi di un semplice atto di indirizzo, anche se diversamente, secondo il consigliere Nino Sallustio, era espresso sulla delibera. Conclusione nota, maggioranza più Tammacco a favore, minoranza contraria. Prima dell'ultimo punto all'o.d.g, quello su Filippetto, di cui si rende conto in un altro articolo, sosta conviviale per festeggiare San Giuseppe, anche questa volta la maggioranza si è schierata compattamente, ma a favore delle zeppole offerte dal consigliere Giusi de Bari.
Autore: Lella Salvemini
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