Molfetta, grave un giovane caduto dallo scooter: era senza casco e ha battuto la testa

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22 febbraio 2010

MOLFETTA – Un giovane cade dalla moto, batte la testa ed è in gravi condizioni. E’ accaduto ieri a Molfetta alle prime ore del mattino, in piazza Vittorio Emanuele, nei pressi della fermata del pullman.
Il ragazzo, senza casco a bordo di uno scooter, ha perso il controllo del ciclomotore, è caduto per terra e ha battuto violentemente il capo.
Soccorso da automobilisti di passaggio, è stato trasportato prima al pronto soccorso dell’ospedale di Molfetta e dopo, considerate le sue condizioni gravi, alla Casa sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo.
Ora è in prognosi riservata e non si sa se ce la farà.

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Bandolero Stanco

28 Febbraio 2010 alle ore 15:09:00

Quando accadono questi avvenimenti dolorosi e con risvolti tragici, perdiamo l'occasione di starcene zitti e di fare silenzio. "Salve oscurità, mia vecchia amica ho ripreso a parlarti ancora, perchè una visione che fa dolcemente rabbrividire ha lasciato in me i suoi semi mentre dormivo e la visione che è stata piantata nel mio cervello ancora persiste nel suono del silenzio. Nei sogni agitati io camminavo solo attraverso strade strette e ciottolose. Nell'alone della luce dei lampioni sollevando il bavero contro il freddo e l'umidità quando i miei occhi furono colpiti dal flash di una luce al neon che attraversò la notte, e toccò il suono del silenzio. E nella luce pura vidi migliaia di persone, o forse più persone che parlavano senza emettere suoni, persone che ascoltavano senza udire, persone che scrivevano canzoni che le voci non avrebbero mai cantato e nessuno osava disturbare il suono del silenzio. "Stupidi - io dissi - voi non sapete che il silenzio cresce come un cancro, ascoltate le mie parole che io posso insegnarvi, aggrappatevi alle mie braccia che io possa raggiungervi." Ma le mie parole caddero come gocce di pioggia, e riecheggiarono nei pozzi del silenzio e la gente si inchinava e pregava al Dio neon che aveva creato e l'insegna proiettò il suo avvertimento tra le parole che stava delineando e l'insegna disse: "le paroe dei profeti sono scritte sui muri delle metropolitane e sui muri delle case popolari." E sussurrò nel suono del silenzio.

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Redazione Quindici

27 Febbraio 2010 alle ore 08:15:00

Purtroppo le forze dell'ordine e i vigili urbani in particolare non forniscono notizie precise. C'è molta superficialità nella comunicazione delle forze dell'ordine che non sono organizzate per avere rapporti con la stampa e manifestano una evidente incapacità in materia.

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Michele Vitulano

27 Febbraio 2010 alle ore 05:54:00

Come sempre, prima di scrivere cavolate mettetevi al corrente dei fatti !!!! Il ragazzo in questione era ad una svolta da casa sua ed è stato sbattuto all'aria da una macchina xchè ( MIO CUGINO ) non è uno sprovveduto alla guida ( se fosse scivolato sarebbe rimasto con la moto o vicino la moto durante la caduta e non tanto distante da questa ) e comunque nel prossimo futuro dopo aver visionato i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona sapremo chi è stato. Prima di puntare il dito con le solite cavolate pensate a chi guida un auto e se ne frega degli altri pedoni compresi. In ITALIA è buon costume criticare sempre e comunque fino al momento in cui non ti tocca in prima persona.

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lettrice

22 Febbraio 2010 alle ore 11:08:00

non voglio essere cattiva ma a questo ragazzo manca un pò di buon senso... il casco, come la cintura, si sa possono far molto per salvare la vita.. lui non aveva il casco.. bè errore suo stava giocando con la sua vita... spero si salvi è sempre una vita umana e anche giovane direi ma basta a fare gli incoscienti!!! BASTA!!

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profugo

22 Febbraio 2010 alle ore 10:36:00

abito ormai da anni a Milano e la cosa più incredibile e veere che a Molfetta i vigili urbani lasciano tranquillamente circolare conducenti di moto senza casco, è una vergogna sopratutto quando a condurre il motociclo è un indisturbato assessore. comandante provveda senza indugio perchè queste sono le conseguenze e lei ne è responsabile in primis

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