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Molfetta, Giovanni Abbattista (PD): Mancini del Pdl non ha argomenti e scrive cose insulse
12 novembre 2010

MOLFETTA - Ancora una volta il Pd è costretto a replicare ai comunicati insignificanti che il coordinatore del Pdl, Pasquale Mancini, non avendo argomenti, invia alla stampa per dimostrare che esistono lui e il suo partito, quando tutti sanno che non è così. A Molfetta, infatti, il Pdl non esiste, non c'è alcun coordinatore, ma c'è solo il sindaco, senatore, presidente, Antonio Azzollini che tutto decide, come decide per gli assessori che non hanno alcune autonomia e aspettano il suo rientro da Roma a fine settimana, per poter sapere cosa fare.
Nessuna meraviglia, lo schema del Pdl è identico da Roma con Berlusconi a Molfetta con Azzollini, un partito che si fonda solo su una persona. 
Così il coordinatore del Pdl Mancini, per dimostrare che il partito esiste, cerca di inventarsi (poverino) ogni volta un argomento, anche insulso, senza accorgersi che in questo modo fa più danni al presunto partito.
 

Ecco cosa scrive il coordiantore del Partito Democratico, Giovanni Abbattista (foto):
“E’ davvero sconfortante constatare il livello di degenerazione al quale il coordinatore locale del PdL, Pasquale Mancini, intende trascinare il confronto politico.
Piuttosto che interessarsi ai problemi reali dei cittadini, piuttosto che “sfidare” il Partito Democratico a discutere di sviluppo, tutela del territorio, occupazione per i più giovani, politiche culturali, vivibilità urbana, commercio, Mancini predilige lanciarsi in una temeraria polemica con l’assessore Minervini per l’utilizzo dell’auto di servizio.
A noi non interessa entrare nel merito di questa insulsa questione anche perché crediamo che il contenuto del comunicato diffuso dal PdL si commenti da sé, né intendiamo perdere tempo nello spiegare a Mancini o a chiunque altro – anche nel nostro schieramento politico – che, al di là della solita pretestuosa demagogia, l’utilizzo di un’auto di servizio per un assessore regionale non è un “privilegio”, ma una necessità ineludibile per chi quotidianamente percorre centinaia di chilometri al fine di onorare al meglio il proprio compito istituzionale, ma ci limitiamo a segnalare che il centrodestra locale deve essere rimasto davvero a corto di argomenti se deve ricorrere a certi temi, a un certo linguaggio, al dileggio come strumento di contesa politica per dare almeno la sensazione di esistere.
Noi pensiamo che i cittadini si aspettino altro da una classe dirigente e non certe avvilenti dichiarazioni che non fanno altro se non aumentare quel diffuso senso di sfiducia e di lontananza nei confronti della politica e delle istituzioni”.

 

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