Molfetta è “Città dell'Olio”: la rivincita degli “agricoltori custodi”
MOLFETTA – Una tappa importante nel percorso di presenza economica nel contesto nazionale, Molfetta segna un nuovo, prestigiosissimo punto a suo favore.
Sabato pomeriggio 2 aprile, il Sindaco Paola Natalicchio, l’assessore alle attività produttive Tommaso Spadavecchia, il consigliere comunale Saverio Patimo, sigla ufficialmente nell’aula consiliare “G. Carnicella”, la sua “casa”, come l’ha definita il sindaco, l’entrata nelle “Città dell’Olio”, associazione nazionale crocevia per tutti i Comuni e gli enti pubblici che vantino una tradizione olivicola pregna di valori ambientali, storici e culturali.
“In tre anni, abbiamo maturato grande consapevolezza dell’importanza strategica del comparto olivicolo e siamo convintamente onorati di fare rete con le altre città come noi coinvolte”, esordisce il Sindaco. “E finalmente arrivata l’occasione per i produttori e per chi ha sempre scommesso sull’importanza di questa branca economica di imparare a gestire il grande mercato. L’obiettivo è quello di dare centralità ai nostri produttori e presentare il nostro prodotto”.
Paola Natalicchio, attentamente ascoltata dal presidente dell’associazione Enrico Lupi e dalla delegazione di produttori molfettesi e delle aree limitrofe, traccia il profilo dei nostri “agricoltori custodi”: sono coloro che sanno curare la capacità di coltivare, di trasmettere la sapienza della potatura e della buona pratica agricola, che sanno snodarsi facilmente senza dispersione e intessere una matrice cooperativa tra gli oleifici. Il sindaco non diniega, però, che Molfetta possa essere definita la “città delle cento bottiglie”, per cui ogni azienda si concentra sulle sue bottiglie d’olio, trascurando il “Made in Molfetta”: non è contraria all’esaltazione delle punte di diamante, ma riconosce che l’attenzione, condivisa da tutta la Puglia, deve essere pienamente rivolta alla valorizzazione del prodotto in contesti sempre più importanti e che l’obiettivo resta quello di scalare le classifiche.
Il sindaco ribadisce grande disposizione nei confronti di ogni associazione e ammette grande umiltà verso città limitrofe importanti, rappresentate da una delegazione, come Andria, Bitonto e Corato. “Non ci interessa alimentare alcuna competizione”, spiega, “ma vogliamo innestare grandi percorsi. L’agricoltura è un settore anticiclico, dove può risiedere buona economia. Chi sceglie di praticarla, deve riconoscere che sta andando incontro a un forte rinnovamento generazionale. I produttori stanno facendo tredici con la scommessa su questo settore: il vero imprenditore non è chi pratica un’economia settoriale, incentrata sullo sviluppo industriale. Chi la pensa così deve cambiarsi gli occhiali! L’agricoltura è un luogo di lavoro comune al servizio di chi ci crede”.
Il presidente Enrico Lupi sottolinea il grande entusiasmo da parte del sindaco e la sua volontà di interagire, diversamente da molte autorità politiche che non si interessano di episodi locali e non entrano nei consigli direttivi.
Ripercorre poi, la storia dell’associazione delle città dell’Olio e ne chiarisce l’utilità. Nasce 22 anni fa quando il consumo di olio giostrava dal 5% all’8%, mentre ora dal 60% all’80%. Si pone l’obiettivo di costruire una filiera esplicata nei suoi numerosi segmenti che valorizzi il paesaggio olivicolo; vuole dare supporto ai soci pubblici e permettere loro di usufruire di visibilità e opportunità di guadagno al di là del circuito territoriale. Il presidente ricorda la presenza di “città dell’Olio” il 5 e il 6 novembre 2011 a Golosaria, salone enogastronomico che va alla ricerca di eccellenze nel campo, e al PSR (Programma di Sviluppo Rurale) 2014-2020. Presenta, poi, il programma da seguire: l’intenzione di “aggredire” scuole alberghiere e istituti agrari e istituire la così detta “scuola quadri”, che prevede per classi di 15 o 20 allievi una full-immersion dal venerdì alla domenica, spiega l’importanza dell’olio nei ristoranti.
“L’intenzione”, prosegue il presidente, “è quella di fare pressione sulle comunità dell’Europa affinché riconosca il Sud-Italia come fondamentale. I piccoli Paesi europei lasciano l’Italia a giocare a dadi! “Città dell’Olio” non è un’organizzazione di prodotto e non vuole essere intesa come un’associazione in competizione con altre organizzazioni di imprenditori agricoli, non è tantomeno un movimento politico. La Puglia, “California del Sud”, ha a disposizione tante occasioni per farsi riconoscere”.
Concluso l’intervento del presidente, si procede con la consegna della bandiera. Dopo un momento di ricreazione, dove è stato offerto il gelato all’olio prodotto dalla gelateria “Cipriani”, nell’aula consiliare ha avuto luogo la 53° riunione del Coordinamento Regionale Pugliese, riservata ai soli soci.
Ci auguriamo che questo nuovo, prezioso riconoscimento possa essere un trampolino di lancio verso mete ancora inesplorate per la nostra agricoltura e la nostra economia.
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