MOLFETTA - Cittadini esasperati. Diverse le lamentele per le scelte amministrative e politiche dell’amministrazione Azzollini, numerose le segnalazioni sul degrado ambientale e sociale di Molfetta ricevute da Quindici, che è diventato vero punto di riferimento cittadino.
Dopo l’ultimo ricorso del Comune di Molfetta contro la Regione Puglia per l’avvio della procedura di revoca della delega per i lavori del nuovo porto, un cittadino in una lettera a Quindici ricorda innanzitutto al sindaco di Molfetta, Antonio Azzollini (nella foto in una espressione desolata durante l'ultimoconsiglio comunale), l’importanza socio-amministrativa e civica del ruolo istituzionale ricoperto e il dovere di ascoltare senza distinzioni tutti i cittadini.
«Vogliamo ricordare al Sindaco che lui è eletto direttamente dagli elettori, contestualmente all’elezione del Consiglio comunale con il sistema maggioritario e dura in carica cinque anni - scrive il cittadino -. Detto ciò, vogliamo anche ricordare che il Sindaco nel corso della seduta d’insediamento del Consiglio comunale giura di osservare lealmente la Costituzione italiana. Inoltre, il Sindaco, come ufficiale di governo, sovraintende alla tenuta dei registri di stato civile e della popolazione ed alle competenze demandate al Comune in materia elettorale, di leva militare e statistica, nonché nella stessa qualità di ufficiale di governo svolge i compiti attribuitigli dalla legge in "materia di pubblica sicurezza" e "polizia giudiziaria" ed in materia di vigilanza sulla sicurezza e l’ordine pubblico, "dandone informazione al prefetto».
Non solo, ma il cittadino bacchetta anche assessori e consiglieri comunali che «devono perseguire l’interesse pubblico della collettività» e, «qualora vi sia un interesse proprio o di parenti o affini in conflitto con l’interesse pubblico tale da comportare un pregiudizio nell’attività della pubblica amministrazione, devono allontanarsi (o essere allontanati) dall’aula». Mentre «i componenti la giunta comunale competenti in materia di urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici devono astenersi dall’esercitare attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nel territorio da essi amministrato».
«Cos'altro dobbiamo aspettarci affinché i cittadini possano almeno per una volta sentirsi parte di questa città e della sua amministrazione?», la domanda posta dal cittadino che nella lettera inviata a Quindici elenca anche una serie di problematiche politiche presenti a Molfetta: la fallimentare gestione del territorio, i lavori del nuovo porto commerciale impantanati da tempo, l’irrisolto problema della sicurezza in città, il recente scandalo del depuratore, la vicenda della rimozione del comandante del Corpo di Polizia Municipale, le irregolarità del “mercato diffuso”.
La stessa domanda, però, riecheggia tra le strade e nelle teste dei molfettesi, esclusi ex abrupto dall’amministrazione della città (quasi consegnata nelle mani di una parte “elitaria” di cittadini). E così per i Consigli comunali o per l’attività politica della maggioranza. «Hanno vietato l'ingresso alle telecamere durante i Consigli comunali, emanando immediatamente direttive a riguardo che poi sfacciatamente loro stessi hanno ignorato - commenta il cittadino -. Dal settembre 2008 il presidente del Consiglio comunale, Nicola Camporeale, sostenuto dalla solita maggioranza del “malgoverno”, impediva la registrazione e trasmissione delle sedute del Consiglio comunale agli organi d’informazione tranquillamente poi ignorate lo scorso 11 giugno».
Infine, le dimissioni di Pietro Uva, ex vicesindaco di Molfetta e assessore all’Urbanistica, consegnate nelle mani del sindaco Azzollini che ora dovrà assumere delle decisioni importanti per la propria maggioranza. «Noi cittadini a tutt'oggi non sappiamo la causa di questa decisione e ci chiediamo se non è dovuto saperlo. Se il Sindaco non è dovuto a informare i propri cittadini o per lo meno i consiglieri, tutti, di quella che è la reale situazione governativa della città. Una città a quanto pare senza un Vicesindaco nonché assessore all'Urbanistica, senza un Comandante dei Vigili Urbani e perché non senza una democrazia».
Tra l’altro, l’ultima evoluzione rocambolesca del Consiglio comunale dello scorso venerdì è la conferma della frantumazione personalistica e politica della maggioranza di centrodestra e del difficile galleggiamento del sindaco Azzollini sulla poltrona di primo cittadino.
«I cittadini vogliono sapere cosa sta accadendo e quali sono le cause delle decisioni del Sindaco e della sua amministrazione non solo sulle spese delle opere e dei ricorsi, ma anche sui motivi delle tante inefficienze - conclude l’amarognola lettera -. Con la speranza che almeno i consiglieri dell'opposizione si riattivino affinché coloro che oggi siedono all'interno dell'aula consiliare possano sapere e avere le giuste ed adeguata informazioni su l'andazzo che oggi leggiamo solo grazie a Quindici».
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