Molfetta calcio verso la nuova stagione. Di Giovanni: c'è molto da lavorare
MOLFETTA -“Ci sarà molto da lavorare”. E' un Di Giovanni (foto) più realista che preoccupato, dopo i primi dieci giorni di lavoro, dedicati essenzialmente alla conoscenza e verifica nuovi, nonché alla scelta degli under, tra i tanti che si sono proposti.
Un realismo dettato dalla consapevolezza d'aver iniziato una nuova avventura senza tanti punti di riferimento. I limiti d'ingaggio imposti dal presidente De Nicolò, che ancora una volta sosterrà da solo i costi della stagione, sono stati il via libera alle partenze Loporchio, Salamina, Campanella, Tridente, Carlucci e Uva, in pratica la struttura portante della passata stagione. Giocatori che per esperienza, qualità e personalità erano i punti di riferimento in campo e nello spogliatoio per tutti.
Al loro posto sono arrivati volti nuovi, il portiere Musacco, i difensori Capuano e Sigrisi, il centrocampista Luciani e le punte Fanfulla e Stramaglia. La loro caratura è tutta da verificare, non tanto sul piano strettamente tecnico, quanto della personalità, qualità importante quando si coprono ruoli che esprimono la spina dorsale della squadra: portiere, centrali di difesa e a centrocampo, prima punta.
La sfida più importante che Di Giovanni avrà di fronte, si giocherà nello spogliatoio. Un gruppo unito, solidale e motivato sono i presupposti su cui lavorare con profitto. Insomma tutti quei valori racchiusi nel concetto “Spogliatoio”, senza il quale i moduli di gioco, gli atteggiamenti tattici e le scelte tecniche diventano esercizi effimeri.
Per questo lavoro non facile e che richiede tempo, Di Giovanni potrà contare sul nucleo della vecchia guardia: Aloisio, Baldassarre, D'Alessandro, D'Aloia, Del Vescovo, Di Bari, Spadavecchia e Paparella, con l'aggiunta di Sigrisi e Lobascio, già pienamente integrati. Ci vorrà da qualche settimana a qualche mese per capire se da questa rosa potrà venir fuori un gruppo prima e una squadra poi, con gli attributi giusti, per poter centrare senza troppi patemi, una salvezza la più tranquilla possibile.
Ci attendiamo che qualche giocatore maturi per assumere una ruolo guida. Potrà essere l'anno di Antonio Di Bari, che già l'anno scorso a centrocampo lo abbiamo visto meno timoroso sul piano tecnico e più responsabile su quello tattico. Un altro che dovrà dare di più, dovrà essere Amedeo D'Aloia, l'anno scorso altalenante, spesso defilato e brillante solo a sprazzi. Il giocatore ha nei piedi i colpi di qualità, ma quest'anno dovrà raccogliere l'occasione di dimostrare d'aver il carisma per essere il punto di riferimento non solo tecnico.
Un contributo potrà arrivare dal pubblico e dal tifo organizzato che deve trasmettere fiducia e calore soprattutto ai nuovi. Solo così il realismo attuale, forse potrà lasciare il posto prima alla fiducia e poi alle aspettative positive.
Insomma, se nelle prossime settimane tutti i suddetti fattori si intersecassero i maniera sinergica, per la società, il tecnico, i giocatori, i tifosi, per l'intera città calcistica, una nuova bella avventura sarebbe possibile.
Intanto al gruppo si è aggregato un altro veterano, il difensore Mauro Del Vescovo. Giocatore grintoso e disciplinato, l'anno scorso spesso in tribuna o in panchina, ma quando è stato chiamato si è sempre fatto trovare pronto. E' molto stimato dal tecnico Di Giovanni che potrà contare sull'affidabilità di un giocatore capace d'attendere in silenzio il suo momento.
Autore: Francesco Del Rosso
