Molfetta, a giorni la data dell'udienza preliminare per l'inchiesta sul "caro estinto" con 20 richieste di processo
MOLFETTA - E' attesa a giorni la fissazione della data dell'udienza preliminare per l'esame della richiesta del Pm di Trani, il sostituto procuratore Ettore Cardinali, di 20 rinvii a giudizio al termine dell'inchiesta sul “caro estinto”, il presunto malaffare legato ai malati deceduti nell'ospedale di Molfetta o dimessi perché terminali.
Ricordiamo che il 16 marzo 2006 furono arrestati imprenditori, dipendenti delle pompe funebri di Molfetta e del locale ospedale, mentre furono denunciati alcuni medici.
Il meccanismo, secondo l'accusa, era collaudato: gli infermieri segnalavano i decessi già avvenuti, o imminenti, attivandosi nella preparazione dei falsi certificati di morte in modo da accelerare il seppellimento. Allo stesso tempo cercavano di impedire i contatti dei parenti dei deceduti con le imprese concorrenti e facilitavano il trasferimento delle salme nelle abitazioni dei congiunti senza passare dalla camera mortuaria dell'ospedale. Gli infermieri, per ogni decesso segnalato, avrebbero incassato tra i 200 e i 250 euro. Queste le ipotesi di reato: associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, concussione, rivelazione e utilizzazione di segreti d'ufficio, falso in atto pubblico e peculato.
I rinvii a giudizio sono stati chiesti sia per i 7 arrestati nel 2006: Giuseppe Spagnoletti, titolare dell'impresa di onoranze funebri "la Cattolica" (nella foto), Michele Defronzo, ragioniere della stessa ditta, Francesco Guardavaccaro, gestore dell'impresa di onoranze funebri "Padre Pio", Giovanni Caputi, Vincenzo Samarelli e Domenico Bovenga, infermieri professionali e l'ausiliario Angelo Picca, sia per altre 13 persone: Giovanni de Nichilo, Tiziana Guardavaccaro, titolare dell'impresa di onoranze funebri "Padre Pio", i medici del reparto di medicina dell'ospedale di Molfetta, Fabio Ciannamea e Teresa de Cesare, i medici necroscopi Annalisa Altomare, Elio Massarelli, Rosa Colamaria e i medici convenzionati con il servizio sanitario nazionale: Luigi Massari, Nunzio Fiorentini, Enrico Pansini, Vito de Gennaro, Isabella Dragone e Francesco Spezzacatena.
Il Pm ha anche chiesto l'archiviazione per un'altra trentina di indagati, per lo più medici, anche se per alcuni, con formula dubitativa. Questi i loro nomi: Vito Amato, Michele Amoroso, Eugenio Basciani, Vincenzo Bini, Gaetano Campo, Stanislao Cosmo Caputo, Domenico Cives, Sergio de Pinto, Giuseppe de Robertis, Marco de Robertis, Michele Facilone, Giovanni Gadaleta, Giovanni Giancaspro, Saverio Grillo, Pasqua Mancini, Vincenzo Vittorio Antonio Marzocca, Corrado Minervini, Nicola Giacomo Mario Murolo, Domenico Pasculli, Raffaele Patimo, Francesco Petruzzella, Giovanni Francesco Petruzzella, Stefano Petruzzella, Sergio Roberto Rutigliano, Vincenzo Maria Rutigliano, Berardino Squeo, Vito Veneziano, Cosimo Zaza, Guido Renato Michele Caradonna, Corrado Lisena.