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Mobilità urbana sostenibile entro gennaio 2015 il piano Sì a linee d'indirizzo, attività crono programmi e costi
15 luglio 2014

Inizia a prendere corpo con sempre maggiore forza il Pums, il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, che nei progetti dell’amministrazione di centrosinistra guidata da Paola Natalicchio dovrebbe assumere un posto di primaria importanza sulla strada dell’innovazione e modernizzazione della città. Lo scorso 5 giugno la Giunta comunale ha approvato linee di indirizzo, attività, crono programma e costi del progetto che dovrebbe avvalersi anche dell’apporto di tecnici collaboratori esterni e la cui realizzazione prenderà materialmente il via il 14 luglio, per concludersi nel gennaio del 2015. Al centro del piano alcune linee strategiche ben precise: migliorare l’accessibilità al territorio e quella alle persone, aumentare la qualità dell’aria e dell’ambiente urbano, elevare l’efficacia del trasporto pubblico e garantire efficienza e sicurezza al sistema della variabilità dei trasporti potenziando anche la comunicazione per informare e sensibilizzare maggiormente i cittadini sulle scelte strategiche della città e sulla mobilità sostenibile. Il Piano rientra nell’opera di riorganizzazione strutturale della mobilità urbana che l’amministrazione di centrosinistra vorrebbe costruire attorno ai principi della sostenibilità ambientale e dell’innovazione, propri di una Smart city. Per raggiungere l’obbiettivo sono già state portate avanti diverse iniziative: la realizzazione di un sistema di piste ciclabili che colleghi la stazione ferroviaria con le scuole superiori; il via a una linea di trasporto pubblico (la n.5) che collega il centro cittadino con la zona industriale; la promozione, già dalla scorsa estate della Ztl (Zona traffico limitato) nel centro storico. A partire dal lavoro già svolto, è apparso chiaro fin da subito la necessità di definire un nuovo assetto della città che porti a una configurazione del territorio più idonea alle esigenze dei cittadini. Uno degli obbiettivi chiave del piano è quello di giungere a un sistema della mobilità urbana che consenta a ciascuno l’esercizio del proprio diritto a muoversi, senza giungere a un aumento dell’inquinamento atmosferico e acustico e al boom di traffico e incidentalità. Un obbiettivo che del resto non è altro che l’accoglimento di una sfida che riguarda i nostri giorni: quelli di garantire una maggiore facilità di spostamento, in una realtà lavorativa sempre più frenetica, senza però accrescere l’emissione di polveri sottili e gas inquinanti. Una delle risposte possibili, sulle quali punta convintamente l’amministrazione Natalicchio, è quello di potenziare il trasporto pubblico urbano. Ma quest’ultima mossa presuppone anche un preciso “salto” culturale: in una città per decenni, non particolarmente estesa, si è radicato un tipo di consuetudine che esclude l’utilizzo degli autobus cittadini (le circolari, per la verità tremendamente lente e inefficaci perché costrette a seguire itinerari completamente inadatti alle esigenze di una città del 2014) e comporta invece l’utilizzo di una propria vettura, intasando così le strade del centro, con una prevedibile ricaduta anche sulla situazione dei parcheggi, spesso carenti. E’ necessario quindi rendere i mezzi pubblici maggiormente efficaci e appetibili. Un primo passo in questo senso è stato già mosso, con la promozione della linea 5 che collega in una decina di minuti il centro cittadino con la zona industriale: una boccata d’ossigeno per un’area sottoposta ogni giorno a un traffico intensissimo. L’amministrazione inoltre, ha più volte annunciato di essere “a caccia” di fondi pubblici per rinnovare il vetusto parco mezzi della MTM (l’azienda di trasporti partecipata del Comune di Molfetta). Altro snodo chiave del Piano, e anche qui si parla di proposito già parzialmente attuti, è quello di migliorare la fruibilità del trasporto pubblico, l’accessibilità degli spazi pubblici ai pedoni e integrare e completare dei percorsi ciclabili. Il Piano si articolerà in quattro fasi. La prima sarà avviata a luglio e conclusa ad ottobre e prevede uno studio critico su flussi di traffico, uso dei parcheggi, inquinamento, incidentalità. La seconda prevede l’elaborazione dell’atto di indirizzo, la definizione di obiettivi e strategie d’intervento e l’individuazione degli scenari alternativi di progetto da valutare (un lavoro lungo e impegnativo che sarà svolto da agosto a dicembre). La terza e quarta fase sono strettamente legate tra loro: si tratta della redazione VAS (valutazione ambientale strategica, che sarà svolta luglio e agosto) e della Partecipazione. Il proposito è infatti quello di avviare con la cittadinanza una piena condivisione di strategie e linee di intervento. Responsabile del progetto (che avrà un costo complessivo poco inferiore ai 100.000 euro) sarà l’architetto Sabina Anna Lenoci. Il piano sarà consegnato non oltre il gennaio del 2015. 

Autore: Onofrio Bellifemine
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