Minervini (Ds) attacca il sindaco: dice bugie, anche la sua coop. citata in giudizio
MOLFETTA – 10.11.2004
I “Democratici di sinistra” di Molfetta prendono nuovamente posizione sulla questione della trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà e dell'eliminazione dei vincoli per le vecchie cooperative della scorsa 167, tramite un'interrogazione consiliare presentata dal consigliere comunale Corrado Minervini, inoltrata anche al Prefetto di Bari, Tommaso Blonda.
“Le bugie hanno il naso lungo o le gambe corte – afferma Corrado Minervini - quelle del governo a rete hanno le gambe corte, anche perché troppo grossolane per passare sotto silenzio”.
E ne spiega il perché nell'interrogazione, nella quale ripercorre la vicenda, sottolineandone puntualmente le incongruenze ed i punti oscuri.
A partire dal fatto che la comunicazione, non chiarissima, soprattutto per chi non abbia conoscenze tecniche, che l'Amministrazione ha iniziato ad inviare da giugno 2004, non ha raggiunto contemporaneamente tutti i proprietari di alloggi interessati alla trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà e all'annullamento dei vincoli relativi alla cessione, per cui alcuni sono stati avvisati di dover sborsare somme anche notevoli, solo a ridosso della scadenza, fissata allo scorso 31 ottobre. Pagamento di cui non si comprendevano esattamente i criteri, a pena di un altro versamento per il conguaglio relativo all'acquisizione dei terreni. Aggiungendo che non tutte le cooperative interessate alla conversione del diritto di superficie in diritto di proprietà ed alla eliminazione dei vincoli sono state citate nella delibera di n°16/2004 (quella con cui il Consiglio comunale ha individuato i criteri per la trasformazione in diritto di proprietà delle aree assegnate in diritto di superficie e per l'eliminazione dei vincoli), anzi, si sono verificati casi di cooperative non citate, ma ugualmente chiamate ad effettuare il pagamento.
Già nell'incontro pubblico dell'11 ottobre, organizzato dal Sunia, i Democratici di sinistra, attraverso lo stesso consigliere Minervini e il segretario cittadino, Mino Salvemini, espressero forti dubbi sulla correttezza amministrativa della delibera n°16/2004 ed in particolare sulla definizione delle somme da corrispondere all'Amministrazione, per calcolare le quali ci si è avvalsi di elementi illegittimi, quali le somme rinvenenti da sentenze per risarcimento danni da occupazione appropriativa illegittima di alcune aree interessate dalla delibera. Affermazioni bollate dal sindaco in quel contesto come “bugie”.
“Solo che – afferma il consigliere diessino – si scopre ora che non siamo noi a dir bugie, visto che proprio Tommaso Minervini fa parte di una cooperativa citata in giudizio in una causa di risarcimento danni da occupazione appropriativa illegittima. Quella causa costituisce un elemento di calcolo nella delibera di C.C. 16/2004. Contenziosi che tuttavia il sindaco nega pubblicamente. È un fatto gravissimo”.
Nell'interrogazione sono riportati stralci del Consiglio Comunale in cui il Sindaco ripetette tali affermazioni. “Ritengo che l'Amministrazione debba dare delle risposte precise – sostiene Corrado Minervini - in merito a questa operazione. Come affermano il TAR Puglia ed il TAR Lombardia non si possono far ricadere sui cittadini i maggiori costi determinatisi per atti illegittimi dell'amministrazione”.
Secondo i “Democratici di sinistra” molfettesi, la presenza di cause di risarcimento del danno non è nemmeno l'unica irregolarità. Ecco perché tramite l'interrogazione consiliare si chiede se “il sindaco e l'assessore all'Urbanistica e al Territorio continuano a condividere la delibera di C.C. n°16/2004 e in modo particolare la relazione tecnica dell'ing. Parisi, dove vengono elencati i contenziosi utilizzati con il metodo sintetico-comparativo nel calcolo delle somme richieste agli assegnatari dei vecchi P.d.Z. ex Legge 167”.
L'opposizione ad ogni modo ha già richiesto un nuovo Consiglio Comunale ad hoc. In quella sede i “Democratici di sinistra” si impegnano a dimostrare con precisione la gravità di quello che ritengono solo “l'ultimo pasticcio dell'Amministrazione dei grandi manifesti”.
L'invio dell'interrogazione anche al Prefetto, conclude il consigliere Minervini, rappresenta: “Un invito ad indagare sulla correttezza amministrativa della delibera, compito che non può essere lasciato ai soli consiglieri comunali di opposizione”.
Lella Salvemini