Messa la prima pietra alla nuova chiesa di S. Achille a Molfetta
MOLFETTA - “Quando si apre una nuova chiesa, si chiude il primo volume della storia di una comunità: quello che descrive le trepidazioni, le sofferenze, i sacrifici anonimi, i risparmi collettivi, le iniziative di base, il crescere delle attese attorno ad un edificio di pietra, simbolo di Cristo vivo che mette la sua dimora in mezzo alle case degli uomini. Si chiude un volume, ma se ne apre un altro, di imprevedibile lunghezza. Esso racconterà il costruirsi di un popolo attorno alla Parola di Dio, l'impegno di promozione umana derivante dalla carità, la disseminazione della speranza sui sentieri della storia”, sono parole dell'indimenticabile don Tonino Bello, che don Raffaele Tatulli ha voluto ricordare in occasione della posa della prima pietra per la sua nuova parrocchia di S. Achille a Molfetta (nella foto, il plastico), ad opera del vescovo mons. Luigi Martella.
E queste parole hanno accompagnato la discesa nella terra di quella pietra su cui sorgerà l'altare maggiore, accompagnata dalla tradizionale pergamena con i nomi delle autorità, dei progettisti, oltre a due sassi che il parroco ha aggiunto e che sono stati raccolti nel luogo di apparizione della Madonna a Medugorje.
La chiesa di Sant'Achille ha una storia un po' travagliata: divenuta parrocchia oltre 30 anni fa nel lontano 1975 sotto l'episcopato di mons. Settimio Todisco, ebbe come prima dimora un locale condominiale. Dodici anni dopo nell'87 fu proprio don Tonino a inaugurare la nuova chiesa con l'oratorio. Oggi si realizza quel desiderio di avere una chiesa nuova e più grande che servirà le zone della 167 e del lotto 2 e le altre aree di espansione.
La chiesa è stata progettata dall'arch. Antonio Grasso in collaborazione con l'ing. Vincenzo Balducci del Comune. L'opera, che dovrebbe essere pronta entro due anni è stata affidata all'impresa edile Marcotrigiano di Giovinazzo per un importo di circa 3 milioni di euro.