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Mauro Massari racconta la sua musica folk al Villaggio Nettuno di Molfetta
27 agosto 2014

MOLFETTA - In un pomeriggio di fine estate la musica folk, particolare, ricercata, unica dell’ artista Mauro Massari ha vibrato nella splendida location del Villaggio Nettuno.

Tra tuffi in piscina, animazione, divertimento per i più piccoli si è dato spazio alla voce di un giovane talento del nostro territorio che ama raccontarsi e raccontare storie di vita, di amori, di sogni e di speranze per una società che possa cambiare in positivo attraverso l’arte e la bellezza della musica.

La presentazione - performance del progetto artistico “ Inside Mauro Massari” è stata introdotta da Tommaso Amato che con grande professionalità ha raccontato al pubblico le esperienze dell’artista.

Massari è stato finalista delle selezioni regionali di Sanremo Rock 2013, ha partecipato al contest nuove proposte presso il Teatro Garibaldi con il conduttore televisivo Red Ronnie e collabora con il gruppo blues degli E7.

“ C’è un un nuovo vento che soffia in porto” è stato uno dei brani che ha presentato ed è una canzone che ha dedicato alla sua Molfetta.

Poi,  “ Cronache del  fronte”, “ Ho sognato di loro” e altri brani che parlano di libertà, di vita, di speranze e di critica alla società attuale che addormenta le coscienze.

La musica dell’artista folk è libera dalle mode, dalle convenzioni e si distingue dal genere musicale che si ascolta nelle radio che ha come obiettivo il solo divertentismo.

Massari con la sua inseparabile chitarra, con le sue armoniche e con la sua voce ha parlato alle coscienze del pubblico regalando uno spettacolo alternativo e ricco di arte vera e pura.

Durante il concerto si è potuto notare l’impegno e la passione dell’artista per la sua musica originale da quella che ritroviamo nelle piazze e che a volte siamo costretti ad ascoltare per non sentirci diversi dalla massa.

Un genere musicale che ricorda i grandi cantautori come Francesco de Gregori e l’intramontabile Bob Dylan.

E’ una musica che si suona dal vivo senza basi musicali, effetti particolari o playback ma solo talento e anima hanno dominato la performance e l’artista con l’energia della sua giovinezza ha condotto lo spettatore in un mondo fatto di sogni, di sentimenti veri e di storie di ogni giorno.

L’evento si è concluso con l’augurio che l’artista della nostra Puglia possa avere una brillante carriera e possa aprire nuovi orizzonti alla musica italiana.

Dopo il concerto Mauro Massari  ha risposto alle domande di Quindici e si è raccontato tra musica folk e l’importanza del cambiamento perché è l’arma migliore per vivere e per credere in un mondo piu’ bello e piu’ giusto. 

“Inside Mauro Massari ” è il primo evento che inaugura il tuo progetto.

A riguardo quale emozione provi e raccontaci del tuo nuovo lavoro.

“ Le emozioni sono quelle di un nuovo cammino. Scrivo da più di tre anni le canzoni e non è sempre facile trovare gli spazi per potersi esprimere”.

La musica cos’ è per  te e quale valore ha nella tua vita?

“ La musica è quello che faccio da quando mi sveglio fino a quando vado a dormire. Non sempre riposo la notte perché scrivo canzoni e mi dedico alla musica.

Il valore della musica nella mia vita è di comunicare quello scrivo e quello che penso. ”

Nell’ ultimo anno hai collaborato con il gruppo degli E7 e quanto ha inciso nella tua crescita di artista? 

“ E’ stata molto importante la collaborazione con gli E7 e un ringraziamento va a Francesco Regina, Marco Pisani e Leo Beat Gallo perché ho imparato molto da loro.”

Ci sono altre collaborazioni con artisti locali?

“ Non mi piace collaborare solo per il gusto di collaborare.

E’ importante l’affinità artistica altrimenti la collaborazione viene meno.

Vorrei continuare la collaborazione con Francesco Regina perché ha la mia stessa visione di cosa sia la musica ovvero comunicare  un messaggio e non solo di intrattenimento.”

Le tue canzoni di cosa parlano e c’è un brano che vorresti dedicare alla tua città?

“Nelle mie canzoni parlo del mio modo di vedere la realtà. Spesso accade che i mezzi di comunicazione e la televisione tendono a desinsibilizzarci dalla realtà fornendo la notizia come un fatto di cronaca ed io vado oltre. Preferisco cogliere le emozioni che mi scaturiscono da un fatto, da una situazione. “ C’ è un nuovo vento che soffia in porto” è la canzone  scritta con il cambio dell’ amministrazione comunale. E’ un brano che parla del cambiamento non solo del semplice cambiamento che alcune volte si verifica e in altri casi non si presenta ma la capacità di crederci e la speranza ci permettono di andare avanti nella vita.”

Francesco de Gregori è uno dei tuoi artisti preferiti. Al riguardo quale canzone di de Gregori avresti voluto scrivere?

“Rimmel è canzone che mi ha segnato e quando l’ ho ascoltata per la seconda volta ho visto il modo in cui l’ avrei voluta scrivere.

Ho avuto l’ ispirazione e ho iniziato a scrivere.

La didascalia non è una semplice canzone d’ amore dove si dice il Ti Amo in modo banale ma ci sono più quadri messi insieme che danno l’ emozione ovvero la sintesi di quei quadri.”

Quale canzone ti ha emozionato dei tuoi artisti preferiti?

“ Oltre a Rimmel c’ anche una canzone di Bob Dylan ,“Masters of War”

in cui  si avverte il disprezzo di una generazione intera verso chi arma la mano del soldato che uccide.

“ With God on our side” è di forte impatto emotivo.

“Dio è dalla tua parte” canta Dylan  e si raccontano gli avvenimenti storici come la seconda guerra mondiale e l’ olocausto.

“Come avete potuto fare questo con Dio dalla vostra parte?” è la frase che ci permette di comprendere l’ importanza e l’ influenza di Dio.

“ Se ci sarà una prossima guerra la eviterete con Dio dalla vostra parte”

Oggi la musica dei cantautori  viene meno ascoltata rispetto al rap.

 Cosa pensi dei cantautori di oggi? Stanno per scomparire per dare spazio ai rapper?

“ Non ascolto musica rap e non ho appreso grandi contenuti dai rapper.

Spesso la loro frase chiave è: “ Voi non avete nulla da dire” ma non sento che esprimono idee più interessanti.

I cantautori  non sono scomparsi perché nulla appare e scompare ma si seguono delle mode ben precise.

Se suonassi per moda non farei più musica. Preferisco inseguire la mia strada e di essere un cantante folk e non un cantautore perché è una parola finta come afferma Michele Straniero.  Sono parole messe insieme e non dicono nulla.”

Qual’  è il tuo sogno di artista e su quale palco vorresti suonare?

“ Il mio sogno è che la mia musica possa arrivare a tutti.

Non  c’ è un palco su cui vorrei esibirmi perché preferisco suonare con la chitarra in mezzo alla gente e parlare delle mie cose. Vorrei duecento persone ed io al centro a suonare e a raccontarmi in musica.

Il palco lasciamolo agli artisti del trapezio.”

Autore: Maria del Rosso
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