Marinai morti durante la Seconda Guerra Mondiale
Appunti di storia
La Dichiarazione di guerra del 10 giugno del 1940 interessò in primo luogo il naviglio mercantile nazionale, in parte requisito dalla Regia Marina per svolgere particolari compiti di collegamenti, dragaggio, vedetta, pilotaggio di servizio antisommergibili, ecc. Il personale imbarcato comprendeva civili militarizzati e militari con notevoli perdite di vite umane. Per ricordare l’eroico sacrificio e il contributo della marineria locale, riportiamo l’elenco di alcuni marinai molfettesi deceduti per causa di guerra, corredato da succinte notizie e non riportati nell’Albo d’oro della Marina Mercantile Italiana 1800-1953, ma estratti dai Registri delle Matricole della Gente di Mare della Capitaneria di Porto di Molfetta, conservati presso l’Archivio di Stato di Bari. Altamura Vincenzo, classe 1915. Si imbarcò a Molfetta il 27-10-1943 sul mp. Adriatico, matricola (=matr.) 907, tsl 18, costruito nel 1935, proprietario: Ignazio Oratore. Requisito dal 1940 al 1941, affondò nelle acque del Gargano vicino Vieste il 31 dicembre 1943 per sinistro. Candi Mauro, classe 1900. Si imbarcò a Venezia nel 1940 sul pf. Federico, tsl 1.467, costruito nel 1920, armatore Giacomo Costa di Genova, matr. 1730, non era requisito. Il 28 luglio 1941 in navigazione da Napoli a Messina alle ore 20,00 a circa 8 miglia da capo Bonifati fu silurato dal sommergibile inglese Utmost, colando a picco. Caputi Giuseppe, era imbarcato sulla mn. passeggeri Città di Spezia, tsl 2.474, costruita nel 1929, apparteneva alla Soc. di Navigazione Tirrenia con sede a Napoli, iscritta tra il naviglio di Palermo, matr. n. 142, non era requisito. Il 27-8-1943 da Brindisi a Valona fu silurata dal sommergibile inglese Unruffled affondando. De Candia Mauro, classe 1912. Si imbarcò a Genova il 12-7-1943 come cuoco sul pf. da carico Giglio di tsl 1.339, varato nel 1918, armatore Achille Lauro di Napoli, matr. n. 475, non requisito. Fu affondato a Bastia il 21-9- 1943 per bombardamento aereo. De Cesare Vincenzo, classe 1911. Nel 1942 si imbarcò sul pf. Zuri, tsl 160, costruito nel 1909, ex Neretva della Soc. di Nav. Jadransha Plovidva di Susak (Fiume), fu requisito e dato il nome di Zuri, dal 15-11-1941, con la sigla As. 99. Inscritto nel ruolo delle navi ausiliarie ed impiegato alla caccia dei sommergibili, il 21 dicembre 1942, mentre entrava nel porto de La Goletta a Tunisi, urtò una mina e affondò. De Gennaro Corrado, classe 1893. Era già insignito di medaglia al valore militare per operazioni pregresse in Albania nel 1941. Nel 1946 a Taranto si imbarcò da fuochista sul pf. Luana, tsl 1.140, costruito nel 1892, proprietario: Bartolomeo Loffredo di Napoli, matr. n. 413 di Napoli, non fu requisito e affondò per urto di una mina il 3-3-1947 nelle acque di Porer nei pressi di Capo Promontore in Istria. La Forgia Giuseppe, classe 1890. Imbarcò a Taranto sul motoveliero Tenace, di tsl 36. proprietario: Domenico Ievoli di Napoli, matr. n. 889 di Napoli, non requisito, fu colpito da bombe di aereo il 14-2-1944 nelle acque di Iancuia vicino a Bagnara Calabro. Per errore venne dato per affondato il 14 -8-1943. La Forgia Mauro, classe 1901. Imbarcato sul pf. passeggeri Francesco Crispi di tsl 7.600, costruito nel 1926. Apparteneva alla Soc. di Nav. Lloyd Triestino, matr. n. 1438 di Genova. Fu requisito dalla Regia Marina il 2-1-1941. Il 19- 4-1943 in viaggio da Livorno a Bastia alle ore 14,32 fu silurato dal sommergibile inglese Saracen e affondò nei pressi dell’isola d’Elba. Lisena Luigi, classe 1912. S’imbarcò a Venezia il 17-10-1940 come ingrassatore sul pf. Capo Vado, tsl 4.391, costruito nel 1906, apparteneva alla Compagnia Generale di Navigazione a Vapore di Genova, matr. 1.469 di Genova, non requisito. In convoglio da Valona a Bari il 12-11-1940 fu cannoneggiato da una unità nemica vicino a Saseno. Per errore si porta affondato il 19-9-1941. Mezzina Corrado, classe1883. Imbarcato a Taranto su un rimorchiatore, scomparve in mare 1-8-1943 per azione di guerra. Mezzina Cosmo, classe 1893. Imbarcato a Molfetta il 1941 sul mp. Pietro Badoglio, matr. 941 di Molfetta, tsl 28, costruito nel 1939. Proprietario Antonio Germinario. Requisito nel 1941 e assegnato al dragaggio con la sigla B. 589. Morì per una incursione aerea il 27-8-1942. Mezzina Onofrio classe 1915. Si imbarcò a Taranto da fuochista il 11- 2-1944 sul pf. Saverino? e sbarcò il 29-8-1944. Morì a Cagliari per sinistro della nave per causa di guerra. Morolla Pantaleo classe 1901. Si imbarcò a Bari 24-1-1942 come fuochista sul pf. Monstella e sbarcò a Corfù il 17-9-1942 per siluramento. S’imbarcò a Brindisi il 12-11-1942 sul pf. Tagliamento, tsl 5.448, costruito il 1922, apparteneva alla Soc. An. di Navigazione Lloyd Triestino, matr. 118 di Trieste, requisito il 18-10-1940. Il 22-4-1943 in navigazione da Livorno alla Maddalena a 135 miglia da Pianosa fu silurato dal sommergibile inglese Saracen e affondò per lo scoppio delle munizioni che trasportava. Pisani Nicolò, Imbarcato sul pf. Norge, tsl 6.511, costruito nel 1907. Pro-prietario Andreazanchi di Genova, matr. 1394, non requisito. Il 21-12-1940 da Palermo a Tripoli vicino alle isole Kerkennah fu attaccato da aerei siluranti della portaerei Illustrious e colpito da un siluro affondò. Pisani Nunzio classe 1915. Si imbarcò da elettricista a Genova il 28-3-1942 sul pf. Agostino Bertani, tsl 8.329, costruita nel 1941. Apparteneva alla Soc. An. Coop Garibaldi di Genova matr. 2.326 di Genova, naviglio requisito. Il 20-5-1942 mentre usciva da Tripoli fu attaccata da aerei siluranti e colpita ritornò indietro. Successivamente fu poi colpita da un bombardamento di aerei siluranti il 15-1-1943 e da uno notturno di B.24 statunitensi. Totagiancaspro Pantaleo, Classe 1895 Imbarcato sul pf Alga, tsl 1.851, costruito nel 1917. Apparteneva all’armatore Achille Lauro di Napoli, matr. 492. Nave requisita. Salpava da Palermo per Tripoli carico di infiammabili. Il 9-10-1942 a 12 miglia dal golfo di Gabes fu silurato dal sommergibile inglese Unbending incendiandosi, e affondò. L’elenco non è esaustivo, ma i pochi nominativi citati vanno ricordati per il loro sacrificio reso alla Patria in tempi difficili e rischiosi, tutto per “un pezzo di pane”. © Riproduzione riservata