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Marcia per la legalità in un quartiere dimenticato
15 gennaio 2005

La "marcia per la legalità" svoltasi il 9 gennaio c.a. organizzata dalla Parrocchia Immacolata e il Comitato di quartiere" Piazza Paradiso", parte da molto lontano, forse, ancor prima dell'ottobre 1992, quando fu ordinato l'ultimo atto per lo sgombero di Piazza Paradiso. Dal giorno in cui la piazza fu smantellata, tutto il quartiere è rimasto avvolto in un silenzio assordante di totale assenza e disinteresse da parte delle civiche amministrazioni. Il Paradiso che tornava … in piazza paradiso; così, un cronista dell'epoca scriveva di quell'evento che accompagnava le circa quaranta ordinanze di sgombero notificate ad altrettanti operatori commerciali presenti in fatiscenti box che nelle ultime settimane bruciavano nel silenzio della notte. Quello stesso silenzio, quasi irreale, che regnava fino alle 23.30 della notte di S. Silvestro, è stato rotto da potenti deflagrazioni che hanno infranto non solo vetri, finestre ed auto, ma la speranza di donne e uomini, giovani ed anziani che da anni aspettano di poter vivere in un quartiere in cui la civile convivenza è quotidianamente negata. Quei segnali emersi all'indomani dell'omicidio del Sindaco Carnicella sono ancora oggi evidenti. L'illegalità diffusa, l'occupazione abusiva di strade e marciapiedi e lo spaccio di droga sono solo una parte di quell'illegalità diffusa e sommersa che aggrega fasce di emarginazione e disgregazione sociale, che diventa pratica di prevaricazione violenta di chi vuole affermare il proprio potere nel quartiere. Anche il Pubblico Ministero Dott.ssa Elisabetta Pugliese nel pronunciare la sentenza contro Cristoforo Brattoli, condannato per l'omicidio del Sindaco Carnicella, usò queste parole: … all'origine del grave fatto di sangue vi fu l'organizzazione di un concerto del cantante napoletano Nino D'Angelo e, tale iniziativa, a sua volta, scaturì da una scommessa intervenuta tra il Brattoli ed alcuni esponenti di quel mondo variegato (e spesso ai margini della legalità) che in Molfetta va comunemente sotto il nome di " P. Paradiso"… Questo, purtroppo, era ed è il marchio indelebile rimasto impresso sul nome di Piazza Paradiso; un mondo variegato spesso ai margini della legalità. E questo mondo, nello svolgersi del processo e nella sentenza è il vero protagonista di quella tragica e triste pagina di storia della nostra comunità. Significativa la testimonianza del Capo Gabinetto, dott. Mezzina, quando riferiva delle coraggiose iniziative assunte dal Dott. Carnicella con riferimento a fenomeni che i precedenti amministratori avevano lasciato marcire. Il P. M. nel ricordare quella testimonianza commenta che: " con l'avvento del Sindaco Carnicella, quindi, la correttezza dell'azione amministrativa, il rispetto della legalità e la trasparenza avevano soppiantato antiche pratiche di dubbia legittimità. La nuova atmosfera non era evidentemente gradita al Brattoli (ed a quanti, al pari di questi, del collateralismo avevano fatto la loro fortuna) ed al riguardo non possono tacersi le lontane responsabilità di altri, essendo evidente che l'imputato giammai avrebbe avanzato così assurde pretese se chi ne aveva la possibilità gli avesse a tempo debito chiuso la porta in faccia, anziché piegarsi per meschini tornaconti elettorali. In verità, la celebrazione del dibattimento ha suffragato il convincimento che il Sindaco Carnicella fosse troppo solo in quel palazzo e che la solitudine sia stata sua fedele ed unica compagna fino al momento estremo della morte! " Quella solitudine forse è la stessa che da anni vivono sulla propria pelle gli abitanti del quartiere intorno a Piazza Paradiso e Piazza Immacolata, che rivendicano il diritto di avere almeno un quartiere simile agli altri, in cui non ci siano inutili e sfavillanti luci colorate ma concrete iniziative di recupero dell'ordinaria normalità. Le denunce dei cittadini sono state ignorate e le preoccupazioni per l'evento preannunciato sono state minimizzate. Le palesi responsabilità della civica amministrazione, nell'aver sottovalutato gli incidenti già avvenuti alla vigilia di Natale in Piazza Paradiso, ci dimostrano il basso livello d'interesse delle Istituzioni nel garantire l'incolumità a quei cittadini che chiedevano protezione nella notte di S.Silvestro per incidenti preannunciati e puntualmente accaduti. I danni subiti da tutti i cittadini che abitano intorno alla piazza sono ingenti e sembra che le istituzioni già preannunciano di non essere disponibili al risarcimento. Anzi, il primo cittadino ha fatto sapere attraverso i giornali di aver incaricato due avvocati per perseguire legalmente quanti non hanno ottemperato agli impegni assunti con l'amministrazione che aveva disposto un servizio di controllo dalle 23.00 in P.Paradiso(così aveva riferito personalmente anche al sottoscritto poche ore prima della mezzanotte). Ma le competenze di un Sindaco in una circostanza del genere, quali sono ? quelle di pagare una vigilanza privata, oppure organizzare un servizio straordinario del corpo di Polizia Municipali e stanare dagli uffici tutti marescialli e tenenti che in piazza paradiso e zone limitrofe si vedono già raramente in veste ordinaria? Se le leggi non sono cambiate le competenze del Sindaco, a riguardo, sono anche altre. Il Sindaco, quale ufficiale di governo, sovrintende alla vigilanza su tutto quanto possa interessare la sicurezza e l'ordine pubblico, informandone il Prefetto. Il Sindaco adotta provvedimenti urgenti al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità dei cittadini; e per l'esecuzione dei relativi ordini può richiedere al Prefetto, ove occorra, l'assistenza della forza pubblica (e non della vigilanza privata). Non ci risulta che tutto questo sia avvenuto. Purtroppo, caro Sindaco, alla conta dei danni si aggiunga la rabbia dei cittadini per non essere stati ascoltati e cresce la voglia di riscatto che deve rinascere nel coinvolgimento di tutta la città e tutti coloro che vogliono essere "cittadini attivi", a cui non si può solo ricordare i propri doveri ma ogni tanto bisogna anche riconoscere i propri diritti. Questa volta, purtroppo, il sacrosanto diritto di essere protetti è stato negato. E poi signor Sindaco ormai non sono più accettabili atteggiamenti tendenti al quieto vivere, al disinteresse e all'inerzia, nella vita pubblica, tra i politici, la differenza la fa il coraggio di assumersi determinate responsabilità. Matteo d'Ingeo
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