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Mani sulle cooperative? Esposto-denuncia sul bando di aggiornamento Erp: un milione di euro di danni
15 febbraio 2012

Disegno illecito perseguito con dolo o colpa grave dal 2002 al 2012. Quarto esposto-denuncia della Cooperativa edilizia Heidi e degli Ambientalisti di Molfetta inviato alla Procura di Trani in merito alla «illegittimità » del bando pubblico integrativo per l’aggiornamento dell’assegnazione dei suoli nei comparti 10, 11, 12 (tra la strada provinciale per Bitonto e la strada vicinale Piscina Ser Nicola), 13 (tra Lama Martina-Cupa, il Villaggio Belgiovine, la ferrovia, la strada vicinale Chiuso della Nepta e la provinciale per Giovinazzo) e 17 (area ex fonderia PalBertig) a favore della cooperative edilizie (argomento già affrontato da Quindici sui numeri di luglio e settembre 2011). Un milione di euro di danni, la richiesta per la cooperativa (con una provvisionale di 500mila euro) e per la collettività molfettese (da destinarsi a scopi di solidarietà sociale). Numerosi i danni subiti: fitti di locazione pagati a vuoto, aumento dei costi di costruzione, di esproprio e dei tassi d’interesse, svalutazione dei risparmi per l’acquisto della casa, danni ambientali, all’occupazione, all’economica e allo sviluppo della collettività. Responsabilità in concorso, il presunto reato contestato nell’esposto: il «disegno illecito » potrebbe essersi avvalso di un «piano preordinato», con caratteristiche di «veri e propri atti criminosi», che hanno leso «i diritti inalienabili ed imprescrittibili di centinaia e centinaia di famiglie» e «i diritti della collettività». Infatti, se a Molfetta il “dove” e il “come” dell’urbanizzazione è fissato dal Prgc, il “quando” è sempre dipeso dalla volontà dell’Amministrazione comunale. Da 10 anni 400 famiglie attendono l’assegnazione dei suoli Erp (Edilizia Residenziale Pubblica) perché, approvata nel 2003 la procedura è stata sospesa «inopinatamente». Il monopolio dell’offerta. Due gli aspetti denunciati nell’esposto: «favorire la speculazione privata sul mercato della casa a Molfetta, in condizioni di monopolio dell’offerta, senza avere concorrenza dell’Erp» e «modificare la graduatoria delle cooperative» per consentire «a cooperative presenti in graduatoria, ma non in posizione utile per l’assegnazione, di avanzare per posizioni utili all’assegnazione a discapito degli aventi diritto » e «a cooperative estranee alla graduatoria di poter partecipare e realizzare posizioni utili per l’assegnazione dei suoli». Eppure, la graduatoria era ed è in fase di avanzata esecuzione (già assegnati i suoli alle prime 48 cooperative nei comparti 4, 5, 6, 7, 8 e 9, ovvero l’area compresa tra via Terlizzi, la SS 16bis, la strada vicinale del Mino, Lama Martina e l’ospedale). Insomma, era necessario bloccare le assegnazioni Erp per non creare concorrenza ai privati, «azione tesa a favorire interessi propri e di parte a scapito di diritti altrui». Situazione per altro aggravata dalla scelta “obbligata” da parte di alcuni soci delle cooperative in graduatoria di acquistare casa al mercato privato (in pratica, si è rimpinguato il «serbatoio di clienti per la speculazione privata»). Infatti, dal 2001 (comparto 17) e dal 2005 (comparti 10, 11, 12 e 13) non si sono assegnati i suoli alle cooperative collocate in graduatoria a partire dalla posizione 49: non si è proceduto alla verifica dei requisiti, la spiegazione dell’ing. Enzo Balducci, dirigente ad interim del Settore Territorio, nella comunicazione del settembre 2011. Ma, se ogni cooperativa ha un suo punteggio in graduatoria, quei requisiti sono stati già valutati. Palbertig, la speculazione privata. 11 immobili con abitazioni private e uffici dai prezzi di vendita esosi. Opportuno porli sul mercato in posizione di monopolio, senza concorrenza: per questo è stata sospesa l’assegnazione dei suoli? È in atto una maxioperazione privata nel comparto 17 in “intesa” con gli amministratori in carica? Potevano il dirigente Settore Territorio e il Consiglio comunale far finta di non sapere che il suolo dell’ex fonderia PalBertig faceva parte delle aree di competenza dell’edilizia privata e che le aree di Erp erano distinte e distanti dai suoli di edilizia privata? Perché nella delibera CC n.34/04 una «falsa interpretazione dei fatti»? A questo punto sarebbe opportuno indagare su ipotesi di società di comodo o altri interessi connessi (anche se proprio il comparto 17 è all’esame della procura di Trani nell’inchiesta “Mani sulla città”, per il presunto sconfinamento dello stesso nella zona cimiteriale). Silenzio e omissioni dell’amministrazione. La conferma nel Consiglio comunale del 28 novembre 2011: secondo la cooperativa Heidi e gli Ambientalisti, la risposta data all’interpellanza dell’opposizione «autocertifica le omissioni dell’Amministrazione comunale» che scarica i propri ritardi alla Regione Puglia. Costi per il personale e per consulenze, ulteriore tempo per la definizione della graduatoria, limitazioni imposte dal Piano di Assetto Idro g e ol og i c o dell’Autorità di Bacino. Scuse e strumentalizzazioni politico- amministrative. A quanto pare, la graduatoria per l’assegnazione dei suoli sarebbe stata pronta da gennaio 2011, ma l’ing. Rocco Altomare, allora dirigente del Settore Territorio (poi arrestato il 23 giugno nell’operazione “Mani sulla città”) aveva deciso di non firmarla. Firmata a settembre dall’ing. Balducci, sembra sia conservata dal sindaco senatore Antonio Azzollini nel suo cassetto privato. Inoltre, il PAI non può giustificare i ritardi nelle assegnazioni dei suoli di Erp nel comparto 17 (dal 2002 al 2009) e nei comparti 10, 11, 12 e 13 (dal 2005 al 2009) perché entrato in vigore nel maggio 2009. Lo stesso non restringe il comparto 12. Perché non si è proceduto all’assegnazione dei suoli Erp, mentre l’edilizia privata ha spadroneggiato sempre, comunque e dovunque? Secondo l’esposto-denuncia, le ipotesi di reato contestate sarebbero anche rafforzate dalla comunicazione del settembre 2011 a firma dell’ing. Balducci, in cui si giustificano i comportamenti amministrativi del Comune. Responsabilità in concorso dell’amministrazione Azzollini? Commessi reati perseguibili d’ufficio, quali omissione di atti d’ufficio, interesse privato in atti d’ufficio, falso ideologico in atti pubblici? Interpretazioni “artefatte”? Non solo, il «disegno illecito » si sarebbe costruito con un’interpretazione errata delle sentenze Tar Puglia nn.4495/05 e 849/06 e con l’assunzione della delibera CC n.11/09, considerata «illegittima », per la redazione del bando pubblico di aggiornamento. Infine con l’utilizzo dell’art.9 della Legge Regionale n.54/84 per la redazione dello stesso bando, nonostante applicabile solo all’edilizia economica e popolare e non all’Erp, come stabilisce l’art.1 (Quindici lo aveva già segnalato nei numero di luglio e settembre 2011). Ad esempio, nella determina di approvazione del bando (n.18/10 del Settore Territorio) si legge che «lo stesso Giudice adito, con pronunce incidentali all’interno delle Sentenze n.849/06 e n.4495/05, ha ritenuto che il Comune di Molfetta sarebbe tenuto ad aggiornare la predetta graduatoria ex art. 9 della Legge n.54/84». Mentre secondo la sentenza n.849 «le graduatorie definitive degli alloggi popolari, ai sensi del combinato disposto dagli artt. 7 e 9 della L.R. n.54/84 conservano efficacia biennale e comunque sino a quando non vengono aggiornate secondo una scansione biennale mediante bandi di concorso integrativo». L’aggiornamento deve riguardare soggetti che possano aggiungersi alla graduatoria, non quelli già inseriti: questo afferma la sentenza. Perplessità nell’esposto suscitano le comunicazioni dell’assessore all’Urbanistica, Pietro Uva, e dell’ing. Altomare del 2006 e 2010 in cui si ribadisce la non applicabilità della L.R. n.54 alle cooperative edilizie (poi, di fatto, richiamata). Non secondaria la sentenza del Tar Puglia n.1029/11 che per un analogo caso ribadisce che «non è dato comprendere quali siano le ragioni di pubblica utilità che rendono inopportuno lo scorrimento della graduatoria degli aventi titolo» e che «le ragioni per una diversa procedura sono inconsistenti e recessive rispetto alla utilità che deriverebbe all’Amministrazione in termini di risparmio dei costi afferenti le nuove procedure concorsuali». Del resto, l’aggiornamento doveva seguire esclusivamente la Legge n.167/62, perché la graduatoria di un bando pubblico Erp è chiusa e basata su criteri diversi da quelli del bando di Edilizia Economica e Popolare (l’aggiornamento poteva essere integrativo e di scorrimento interno). Di contro, sembra che quel bando, teso a verificare l’assetto societario delle cooperative in graduatoria e l’anzianità di iscrizione dei soci, sia servito a recuperare cooperative non collocate in posizione utile o estranee alla graduatoria, invece di razionalizzare le assegnazioni dei suoli. Quali finalità politiche? Può una graduatoria di un concorso pubblico, approvata definitivamente e in fase di avanzata esecuzione, essere trattata come una graduatoria provvisoria, modificabile con una legge non applicabile? «Può pensarsi solo se si vuole realizzare un disegno illecito a favore d’interessi di terzi a discapito dei diritti altrui». Come spiegare il silenzio degli amministratori pubblici di fronte alla possibile «illiceità» della delibera n.11/09, più volte contestata con segnalazioni, esposti e denunce? Secondo, l’esposto-denuncia al presunto «disegno criminoso» avrebbero partecipato il sindaco Azzollini e la sua giunta, la maggioranza del consiglio comunale e l’ing. Altomare, ex dirigente del Settore Territorio di Molfetta. «L’inerzia dolosa dei pubblici amministratori su atti dovuti, finalizzata a favorire interessi di parte nell’offerta di casa (speculazione privata), ha leso i diritti inalienabili ed imprescrittibili degli assegnatari ex lege 167/62 e della collettività con danni economici, morali ed ambientali ».

Autore: Marcello la Forgia
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