Lungomare di Molfetta terra di nessuno, ma i vigili non intervengono. Una lettrice scrive a “Quindici”: abbandono di rifiuti, scorrazzare di auto e moto e ora anche balli caraibici a tutto volume
MOLFETTA - E’ vero. Siamo orgogliosi quando i cittadini confermano la fiducia nei nostri confronti, denunciando disservizi verificatisi a Molfetta. Dimostra, ancora una volta, che “Quindici” è una voce controcorrente, che è portavoce di tutti coloro vogliono esprimere malcontento, è altresì portavoce di proposte costruttive.
Non sempre però è così. Come cittadini, oltre che come redattori, ci sentiamo impotenti di fronte ai soprusi, alla mancanza di quel minimo di senso civico che dovrebbe contraddistinguere chi afferma di amare la nostra città ed invece la deturpa, offendendola.
Riceviamo la segnalazione di una cittadina residente sul lungomare Marcantonio Colonna.
«Gentile redazione, risiedo sul lungomare. Da inizio estate assisto all’aggressione sistematica del lungomare. Ciò si manifesta non solo con l’abbandono di rifiuti di ogni genere, abbandono ampiamente segnalato, ma altresì con lo scorrazzare pericoloso e rumoroso di auto e motoveicoli, con l’occupazione del suolo pubblico di sedie e tavolini, ma anche con musica a tutto volume proveniente da stereo e radio portate dal cittadino che intende trasformare il suolo pubblico in un locale di balli caraibici, di gruppo ecc.
Ho segnalato il problema alla Polizia locale. A volte hanno risposto telefonicamente ma non è seguito alcun intervento, a volte sono passati con molto ritardo senza un nulla di fatto, a volte non hanno risposto al telefono. I video inviati sono stati registrati in periodi diversi di questa estate, testimonianze che non è un fatto sporadico ma sistematico da parte di chi crede di rimanere impunito.
E non ho continuato a segnalare perché svolgo un lavoro impegnativo, ho figli piccoli e potrei addurre altre motivazioni. Ho segnalato e continuerò a farlo, perché proprio non ce la faccio a sopportare il progressivo imbruttimento di questa città, il declino anche di quella Molfetta da cartolina, ammirata per il suo centro e lasciata a se stessa per i quartieri oltre la stazione ferroviaria.
Siamo arrivati a trincerarci nelle case, a non poter godere della vista del mare, a sperare, ogni notte, che la discoteca low cost , chiuda presto».
La segnalazione non è anonima e non c’è niente altro da aggiungere, solo una domanda: E' questa la città smart?