Luca Mele, artista di Molfetta, racconta il segreto del suo successo
MOLFETTA - Luca Mele, artista molfettese (nella foto con l'attore Caludio Santamaria) si racconta a “Quindici” tra la sua passione per la musica, il successo “Luna” che lo ha portato all’ evento del Gran Galà del CineDolmenFest a Bisceglie e la vittoria al Roxy Bar Summer Edition. Mele è stato premiato da Red Ronnie, storico talent scout italiano e avrà un’ospitata negli studi milanesi del Roxy Bar.
Inoltre, l’artista è stato scelto da Michele Palcido per il Gran Galà del CineDolmenFest a Bisceglie dove ha condiviso il palco con Ambra Angiolini, Renzo Arbore, Raul Bova, Mariagrazia Cucinotta, Bianca Guaccero, Maurizio Micheli, Gennaro Nunziante, Alessandro Preziosi, Claudio Santamaria, Valeria Solarino, Emilio Solfrizzi, Giovanni Veronesi, David Zard e i protagonisti del musical “Romeo e Giulietta. Ama e cambia il mondo. ”Davide Merlini e Giulia Luzi, Orlando Johnson il Wanted Gospel Chorus, Le Rivoltelle, l’ Orchestra Suoni del Sud.
La tua passione per la musica da quando nasce dentro di te?
«Sono cresciuto in una famiglia che ha sempre amato la musica e sono stato educato all’ ascolto di artisti come Celentano, Ivan Graziani e Fabrizio de Andrè. Rino Gaetano è stato il cantautore che mi ha stimolato a diventare “un inventore di melodie”. Il vero colpo di fulmine l’ ho avuto leggendo una raccolta di storie “L’antologia di Spoon River” di Edgar Lee Masters. E’ un opera portata in musica da de Andrè. Leggendo le parole ho avuto la necessità di predere in mano una penna e di scrivere. Da quel momento sono artisticamente nato. “E se un giorno io potessi dar vita al mondo che sento dentro, nato dopo aver visto e vissuto nel mondo che mi circonda? Come riuscirei a descrivere i miei personaggi? Ci sarebbero altri uomini come Suonatore James o come Bert e Tom”».
Tre aggettivi per descrivere la musica?
«Ironia, libertà, verità».
Il tuo videoclip dal titolo “Luna” ha riscosso un buon successo su youtube. Parlaci del video e di Luna.
«Il video è stato registrato a Margherita di Savoia. Il regista e sceneggiatore, Salvatore Lanotte, è stato contattato tramite la casa discografica Terramiamusic. La protagonista è la modella professionista Isabella De Candia. Durante la registrazione non mi sentivo a mio agio davanti ad una telecamera perché preferisco essere dietro la mia chitarra o davanti ad un foglio con una matita. Il video e la canzone parlano di una ragazza non vedente dalla nascita che sogna la luna ogni notte. Viaggia e conosce il sole, l’ universo e il paradiso. “Le palpebre come tende chiuse solo se la luce splende”. La ragazza è consapevole di non vedere, “I fiori sono uguali …stessi colori”. La fanciulla attende la notte per poter viaggiare con la luna che porta nel suo cuore, “Sogno lei, e viaggio senza il sol”».
Tra i tuoi progetti futuri c’è anche il desiderio di partecipare al Festival di Sanremo?
Sì, ma soffro la competizione. Non mi piace essere giudicato per ciò che appaio e non per ciò che sono realmente. Le mie canzoni sono storie che hanno un valore individuale molto profondo e importante nel mio mondo fatto di giullari, pescatori, storie d’ amore eterne e anche di disagi.
C’ è un artista italiano con cui vorresti collaborare?
«Il mio sogno è di collaborare con Roberto Vecchioni e Adriano Celentano. Mi piacerebbe lavorare con artisti più vicini al mio genere musicale come Alessandro Mannarino, Simone Cristicchi, Fabrizio Moro. Ho una grande stima per Moro perché dice sempre quello che pensa e non scende mai a compromessi. Ho avuto l’onore di essere l’apri-pista di un suo concerto a Latiano».
Per quale artista vorresti scrivere una canzone?
«Mi piacerebbe scrivere una canzone per Fiorella Mannoia. Ha un grande talento perché ha la capacità di interpretare le canzoni».
Cosa pensi della musica di oggi?
«Negli anni ’70 si dava più importanza alla musica cantautorale che al pop, al rap o alla musica dei talent. Non è il mio obiettivo partecipare ai talent perché amo la musica che si suona nelle piazze, nelle osterie, per le strade, nei teatri. Oggi si dà risalto al motivetto e non al testo o al messaggio che contiene una canzone. Nel campo musicale è importante essere se stessi, essere sinceri nella scrittura. La musica di facciata è malata, la musica di borgata, delle cantine, delle piazze è l’ antidoto».
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