Lo scandalo delle retribuzioni milionarie degli inamovibili manager di Stato
"Caro Direttore, Ti chiedo ancora un poco di spazio, per poter scrivere ancora qualcosa sul caso Mastrapasqua (foto). Parto da quanto riportato da “il Giornale” sul profilo privato di Mastrapasqua. Un vero e proprio linciaggio. Il Giornale scopre solo ora la laurea taroccata e la relativa condanna. C'è da domandarsi, chi ha mandato all'INPS Mastrapasqua?
Non era forse in quota a Forza Italia? Chi ha dato a Mastrapasqua tutte le altre poltrone ed incarichi? Il Giornale poteva zittire, considerato che non ne aveva parlato al momento delle nomine. Il caso Mastrapasqua ci deve far pensare e riflettere.
Quanti Mastrapasqua ci sono ancora in giro? E' possibile che solo Mastrapasqua e famiglia (anche la moglie ha incarichi) hanno tutte queste poltrone? Personalmente penso che ce ne saranno altri, forse tanti. Quest'anno andranno in scadenza molte poltrone di grosso calibro, come: INPS, ENI, POSTE, FINMECCANICA, solo per citarne qualcuna. Molte di queste poltrone, sono state occupate, sempre dagli stessi personaggi, da oltre 10 anni.
Quello che sconcerta è il fatto che tutti questi signori, aspettano la riconferma. Cito solo il caso di Paolo Scaroni, (tanto sono tutti uguali). Scaroni è stato nominato per ben tre volte, dai governi retti da Berlusconi, all'ENI. Ha da tempo raggiunto l'età pensionabile, ha percepito in tutti questi anni, una cinquantina di milioni, salvo liquidazione (tanto guadagnerebbero 300 operai in 10 anni). Non sarebbe il caso di farsi da parte, andare in pensione e lasciare entrare i giovani, spesso anche più preparati, anche se meno duttili e disponibili nei riguardi dei politici. Scaroni percepiva, negli ultimi tempi, circa 18.000 euro al giorno, il povero Mastrapasqua, solo meno di 3.000 euro al giorno.
Non esiste un tetto massimo per questi compensi? Non esiste una prassi consolidata che vuole il rinnovo delle cariche, per un massimo di 3 volte? Perché nel nostro paese tutto deve costare di più. Perchè tanti privilegi non possono essere eliminati. Perché il nostro Parlamento, la nostra Presidenza del Consiglio, il nostro parco macchine, la nostra burocrazia, e tutto il resto, deve costare di più che negli altri paesi. A chi dobbiamo rivolgerci per chiedere un minimo di riordino del nostro Paese. Non abbiamo punti di riferimento precisi.
La nostra grande disgrazia, in questo momento tragico del nostro Paese, per dirla con Giuliano Amato, abbiamo “una classe politica di generici, senza competenze specifiche”. Lo ha dimostrato subito il nostro sindaco di Firenze, dimenticando una vecchia massima a tutti nota, ”Mai competere con un avversario molto ricco, perché finisce per metterti sotto.” Così Berlusconi ritornato in campo, lo sta mettendo sotto e forse vincerà le prossime elezioni. Poveri noi. Non ci resta che invocare la Provvidenza.
Vitangelo Solimini
Cittadinanzattiva