Recupero Password
La vittoria di Donald Trump vista dai alcuni molfettesi d’America
15 novembre 2016

Le elezioni presidenziali americane sono state argomento di discussione anche a Molfetta, che conta una rappresentanza di cittadini, trapiantati nel Comune di Weehawken e nella città di Hoboken, nello Stato del New Jersey. Avendo appreso la notizia dell’inattesa vittoria dell’homo novus Donald Trump, esponente del partito repubblicano; contro Hillary Clinton, rappresentante del partito democratico, che i media mainstream, ad oggi indebitamente, hanno presentato come vincitrice certa, le reazioni sono state accomunate dal fattore sorpresa. Grazie alla collaborazione di Luigi Bisceglie segretario dell’“Associazione italiani nel Mondo”, siamo entrati in contatto con due molfettesi, Nino Piccininni e Giovanni Visentini, che hanno vissuto in America con il conseguente ottenimento della cittadinanza e ora risiedono a Molfetta. Alla veneranda età di 86 anni, nonostante non abbia votato, il nostro concittadino Nino Piccininni, non è rimasto sorpreso dalla vittoria di Trump. Forte sostenitore del partito repubblicano, con tendenze populistiche e conservatrici, afferma di non condividere l’atteggiamento della Clinton, che avendo già perso una volta avrebbe potuto risparmiarsi questa riconfermata sconfitta. Proseguendo, afferma: ‘‘Trump essendo un business man sicuramente non farà crollare il sistema economico americano; non è detto che la mancata esperienza possa inficiare il suo operato, supportato da uno staff valido. E’ la personificazione del “sogno americano” qualsiasi cittadino può condurre la propria nazione!’’. Di tutt’altro avviso, invece, è il parere del molfettese Giovanni Visentini, anch’egli non ha espresso il suo voto, ma, se lo avesse fatto avrebbe votato per la “mamma d’America” (Hillary Clinton), credendo che il requisito dell’esperienza sia fondamentale. Tuttavia non si è schierato nettamente contro l’avversario Trump, da emigrato però condanna la sua volontà di erigere un muro grande due volte l’Italia, a spese del Messico, paese ‘‘da allontanare’’; in ogni modo dichiarandosi curioso di assistere alla sua azione presidenziale. Entrambi i nostri interlocutori, avendo vissuto dai 40 ai 23 anni negli Stati Uniti, hanno raccontato le loro esperienze riguardo le elezioni americane precedenti. Il signor Piccininni, ricorda benissimo ogni elezione: “Ricordo, come se fosse ieri, il giorno dell’assassinio di John F. Kennedy il 22 Novembre del 1963, stavo comprando la rivista Oggi dall’edicola di fiducia quando ho visto gli altri passanti piangere. Piangevano perché avevano perso il loro secondo padre, il loro presidente”, spiegandoci il ruolo fondamentale di guida spirituale e nazionale che riveste il presidente in America. Proseguendo con la sua lezione di storia afferma: “Ho votato alle elezioni che hanno visto vincitori Lyndon B. Johnson; Richard Nixon, unico a dimettersi per anticipare l’impeachment a cui fu sottoposto; Gerard Ford, durante il cui operato, ricordo positivamente il ruolo di sindaco di New York, rivestito egregiamente dall’italiano Mario Cuomo; di Jimmy Carter; di Ronald Reagan, star di Hollywood; di George H. W. Bush; di Bill Clinton, a cui attribuisco le colpe dell’attentato alle torri gemelle dell’11 settembre 2001 che ha mobilitato la presenza nefasta delle fazioni reazionarie islamiche ed ha causato la morte di migliaia di americani, tra cui anche quella di un molfettese Marco Murolo che lavorava agli uffici finanziari nella “pancia” della seconda torre, e; infine anche a quelle di George W. Bush”. Le parole enigmatiche portano a ricordare la massima latina “Quisque faber fortunae suae”, che sembra sia diventata il motto che accompagna dal lontano 1776, anno di formazione della confederazione, oggi composta da 50 Stati, gli Stati Uniti d’America, e che proclama a pieno titolo la possibilità di ogni cittadino americano di diventare presidente degli Stati Uniti. Traendo le somme: nonostante il ritorno in Italia del signor Nino nel 2003, legato a problemi di salute e alla nostalgia della terra d’origine; i suoi tre figli, di cui due nati nel New Jersey, continuano a vivere in loco. «Sono contento di essere ritornato a Molfetta – dice a “Quindici” – ma ogni tanto ho nostalgia dalla mia villetta a Weehawken, città nei pressi di Hoboken, da cui avevo la visuale della splendida Manhattan e del lungo fiume Hudson e ovviamente mi mancano i miei figli, che mi rendono orgoglioso ogni giorno e che, fin quando la salute me lo permetterà, continuerò ad andarle a trovarli». Infine la situazione americana, come quella di qualsiasi altro Paese, è composta da luci ed ombre: il sistema governativo federale funziona visto che si basa sul “balance of power” che dovrebbe coordinare le azioni di ben 50 Stati diversi di cui, però, non tutti sono posti sullo stesso. «Il problema del popolo americano è che ci sono americani non ancora “americanizzati”. Cittadini americani che, non condividendo un valore x, radicato nella maggioranza della nazione, vengono categorizzati come “strangers”, quando in realtà la diversità di punti di vista arricchisce la nazione, non la deteriora», dichiara il signor Piccininni. Inoltre secondo il signor Giovanni le possibilità lavorative sono numerose in ogni settore ma non sono accompagnate dalla volontà effettiva di lavorare; prosegue facendo un esame anche sull’assistenza medico- sanitaria, notoriamente molto costosa, che però garantisce un servizio degno del costo attribuito ma non alla portata di ogni fascia della popolazione; la sicurezza è un caposaldo delle nazioni unite, ben coordinata ma estremizzata spesso e volentieri, sfocia in episodi di violenza immoderata. La sorpresa iniziale si è tradotta in aspettative e speranze, con l’auspicio che non siano deluse, nuovamente.

Autore: Marina Francesca Altomare
Nominativo
Email
Messaggio
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet