Recupero Password
La mancata unità nella battaglia per il salvataggio dell'ospedale di Molfetta. Il centrodestra tace, ma specula
07 marzo 2016

MOLFETTA – Sui tagli all’ospedale di Molfetta continua il silenzio del centrodestra (e di una parte dell’estrema sinistra) che, anzi, specula sulla vicenda, puntando a farne un caso politico per mettere in difficoltà l’amministrazione comunale di centrosinistra.

Purtroppo il centrodestra molfettese, in difficoltà dopo la sconfitta alle amministrative, continua a fare campagna elettorale permanente, non considerando le necessità della città. Ma speculare sui bisogni della gente è gravissimo e dimostra un’ottusità unica, perché non si può fare politica sulla pelle della gente. Ma è ancora più grave quando a farlo sono anche operatori della sanità, che dovrebbero conoscerne bene i problemi. Sulla salute non ci si può dividere con la speranza di guadagnare voti, con un’immaturità politica che costituisce un fatto unico all’interno dell’area di centrodestra (quando diventeranno adulti questi consiglieri comunali!). La conferma viene dall’atteggiamento diverso che si registra, invece, negli altri Comuni, dove amministrazioni di centrodestra collaborano con quelle di centrosinistra e quella di Molfetta in particolare. Il riferimento è a Corato e Terlizzi, i cui sindaci stanno combattendo una battaglia comune con il loro collega di Molfetta Paola Natalicchio, facendo fronte comune perché il piano di riordino regionale venga modificato, reso più razionale e vicino ai bisogni dei cittadini.
Ma questi sindaci di centrodestra fanno di più, quando criticano il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, accusandolo di aver predisposto un piano politico per favorire gli ospedali della Bat (e Bisceglie in particolare, dopo che il sindaco Francesco Spina è passato dal centrodestra al centrosinistra e in particolare a sostegno del Pd di Emiliano), mentre vengono penalizzati inspiegabilmente e irrazionalmente i Comuni del Nord Barese come Molfetta, Giovinazzo, Bitonto, Terlizzi, Ruvo e Corato.
Questi sindaci dimostrano di avere la vista lunga e non corta come i loro omologhi di Molfetta. Sarebbe ora che anche il centrodestra locale, pur diviso e disorientato (una parte dello stesso centrodestra, che fa riferimento al consigliere comunale di Forza Italia Saverio Tammacco, è passato anch’esso con Emiliano) facesse quadrato sull’ospedale: non è questo il momento di fare campagna elettorale, ma di essere uniti senza spargere veleno e odio per dividere. Divisi si è più deboli e si fa il gioco di chi vuole ridimensionare o chiudere l’ospedale di Molfetta. Se questo avverrà per Caputo, Roselli, Minuto e qualche altro, sarà una grave responsabilità. La loro sarà una vittoria di Pirro: avranno dimostrato gli eventuali errori dell’amministrazione Natalicchio, a prezzo della perdita del presidio ospedaliero. E’ questo che vuole anche il dott. Luigi Roselli, distintosi in passato per la sua moderazione e passato ora nelle fila dei falchi?

Ci aspettiamo atteggiamenti di responsabilità anche dall’ex sindaco il sen. Antonio Azzollini, referente di questa frangia di consiglieri comunale: decida finalmente di fare gli interessi della città (senza continuare a fare la guerra a tutti, stampa compresa) e, come almeno ha dichiarato a parole per il porto, si impegni anche per l’ospedale della sua città, dimostrando di essere superiore al gioco delle tre carte, che cattivi consiglieri gli stanno facendo portare avanti. In queste battaglie si vede la differenza tra il politicante da quattro soldi e il politico che antepone l’interesse collettivo a quello di partito. Il senatore dovrebbe seguire di più gli utili consigli e gli sforzi dell’associazione degli imprenditori che cercano di mantenere unite tutte le forze politiche per il rilancio di Molfetta.

Ci auguriamo che prevalga il buon senso e che tutti insieme, come per il porto, anche per l’ospedale, si difenda l’interesse dei cittadini. Quando si parla di salute, non c’è “ma” che tenga.

Due parole sul nuovo ospedale comprensoriale di eccellenza che si vorrebbe costruire tra Molfetta e Bisceglie. Certamente si tratta di una prospettiva interessante, ma dai costi e dai tempi imprevedibili (per un’opera pubblica in Italia, la media è intorno ai 10 anni). Se si realizza subito, ben venga. Ma nessuno si affanni a metterci sopra il cappello, altrimenti non basteranno nemmeno 10 anni!

Però, riteniamo che potenziare gli ospedali di Molfetta e Corato, permetta un grosso risparmio di soldi e di tempi e soprattutto evitando uno spreco di denaro pubblico, quando per i due ospedali sono stati già spesi milioni di euro, destinati poi a restare deserti e abbandonati come tante opere pubbliche sparse lungo la nostra penisola italica.

A chi giova? E come fare a spiegarlo ai cittadini?

Intanto il sindaco di Molfetta Paola Natalicchio, non si arrende e continua la sua battaglia per l’ospedale, ma pubblica, anche documenti importanti che dimostrano come l’interesse per la struttura sanitaria cittadina, sia stato sempre alto, da parte dell’amministrazione comunale. Ad essere in difficoltà oggi non è il sindaco, ma Emiliano che dovrebbe spiegare come mai due giorni prima rassicura i sindaci sui tagli e due giorni dopo annuncia un piano che fa tutto il contrario? Che credibilità si può avere nei confronti dei cittadini. La cosa è ancora più grave se si considera che il presidente della Regione è anche l’assessore alla sanità, avendo mantenuto per sé la relativa delega.

Ecco la posizione di Paola Natalicchio: «Questa la mia lettera dell'8 gennaio, a cui sono seguiti contatti con il Presidente Emiliano e il direttore Asl Vito Montanaro (vedi foto). La pubblico visto che il consigliere di centrodestra Luigi Roselli, al posto di condurre una battaglia unitaria in queste ore, prova a fare polemica politica anche sulla sanità pubblica e si chiede "cosa ha fatto il sindaco finora". Purtroppo le indiscrezioni sulle chiusure di urologia, cardiologia e ambulatorio di pediatria vanno avanti da settimane. E insieme ai medici e al Tribunale del Malato, che ho incontrato all'inizio dell'anno, abbiamo levato la nostra voce in tutte le sedi, mettendo il presidente Emiliano e il suo manager Gorgoni nelle condizioni di evitare questo errore fino all'ultimo secondo.
Ancora sabato scorso, garbatamente, in assemblea con Emiliano, a Piano non ancora approvato, abbiamo posto il problema davanti a 300 persone nell'Aula Magna del Policlinico.
Non siamo stati ascoltati, ma non accetto di leggere che non ci siamo battuti e non ci stiamo battendo. E penso che sia un errore fare il gioco della destra e della sinistra in queste ore. Io e il sindaco di Corato Massimo Mazzilli guidiamo coalizioni di diverso "colore" ma stiamo conducendo questa battaglia insieme. Dovremmo farlo tutti.
Intendiamo contestare il piano dati alla mano. Ho appena appreso dal sindaco Antonio Decaro che ieri è stata convocata l'assemblea dei sindaci Asl, il 15 marzo alle ore 16. Ringrazio il sindaco di Bari e dell'area metropolitana e spero che dall'assemblea dei sindaci Asl parta finalmente una campagna d'ascolto seria dei bisogni dei territori e che si possa ancora correggere il Piano che penalizza visibilmente il nord barese. In quella sede e in ogni sede faremo sentire le nostre ragioni
».

In gergo studentesco si direbbe: colpito e affondato. Speriamo che, alla fine, ad affondare non siano l’ospedale di Molfetta e la sanità pubblica a favore di quella privata. Occorre mettere da parte, una buona volta (ma occorre farlo tutti) rivalità e odi personali, per far fronte a quella che si presenta come un’emergenza. Non ci si può permettere una sconfitta, perché, alla fine, a perdere siamo tutti.

© Riproduzione riservata

 

 

Nominativo
Email
Messaggio
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""



Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet