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La maggioranza non c'è più. Il centrosinistra chiede le elezioni anticipate
11 ottobre 2005

MOLFETTA – 11.10.2005 Psicodramma in Consiglio Comunale. Che quella che stava per andare in scena non sarebbe stata una normale seduta della massima assise cittadina si era capito subito, arrivando nell'Aula “Gianni Carnicella” ed annusando un po' l'aria che tirava. La fibrillazione tra i consiglieri di maggioranza era altissima e le riunioni a “porte chiuse” si succedevano frenetiche. Poi il colpo di scena. Tommaso Minervini (nella foto) è entrato in Aula ed ha letto un documento scritto (evidentemente già presagiva come sarebbe andata a finire), dichiarando l'azzeramento della giunta e il ritiro di tutte le deleghe amministrative. “Non ci sono più le condizioni per discutere ancora – ha esordito, scuro in volto, il sindaco, con voce mesta e visibilmente provato da tutta questa vicenda – non ci resta che aprire pubblicamente in quest'aula un dibattito trasparente per rendere chiarezza sull'azione amministrativa. E' necessario riportare il confronto nei luoghi istituzionali a questo deputati, ponendo fine a comportamenti che inducono incertezza e distolgono lo sguardo dei cittadini dalle tante cose buone fatte in questi anni, che rivendico orgogliosamente. Se qualche gruppo politico intende dichiarare chiusa questa esperienza amministrativa, lo dica chiaramente, ma io non posso più accettare il lento trascinamento di questa situazione”. Il sindaco, quindi, ha finalmente preso atto dello stato di disgregazione in cui, ormai da molti mesi, versava la maggioranza di centrodestra. Ma, ancora una volta, ha sorpreso tutti ed invece di rassegnare le sue dimissioni in modo da aprire formalmente una crisi, ha ritirato le deleghe agli assessori, rimanendo egli stesso comunque in carica. Ora potrà concordare con il Presidente del Consiglio Comunale tempi e modi dello svolgimento del dibattito politico che dovrebbe portare al definitivo chiarimento. Ormai, come detto, l'amministrazione non gode più del sostegno di una maggioranza in Consiglio e, francamente, non riusciamo a capire cosa potrebbe cambiare nelle prossime settimane. La frattura tra forze politiche e tra gli stessi consiglieri della medesima coalizione allo stato attuale pare davvero insanabile, ed il sindaco avrebbe fatto molto meglio a prendere atto di questa situazione, piuttosto che trascinare ancora stancamente questa esperienza amministrativa, con quello che potremmo definire un vero e proprio “accanimento terapeutico”. Ora, chissà per quanto tempo, inizieranno a susseguirsi voci e smentite, riunioni di partiti nelle consuete stanze del potere, trattative più o meno alla luce del sole, mentre la città non può aspettare all'infinito di avere risposte certe per i tanti problemi che l'affliggono (dal commercio al lavoro che non c'è) ed ha bisogno di un governo serio e nel pieno delle sue funzioni. Se il sindaco avesse scelto di dimettersi avrebbe avuto un tempo certo (20 giorni così come previsto dalla legge) per cercare di trovare un accordo nella sua maggioranza ed, eventualmente, andare avanti, mentre ora è tutto assolutamente indeterminato. Prima di dichiarare sciolta la seduta il consigliere, Michele Di Molfetta ha letto una lunga dichiarazione sottoscritta anche dal consigliere Damiano De Palma con cui i due, eletti nella lista di Alleanza Nazionale ma già da tempo critici nei confronti di questa maggioranza, hanno duramente attaccato l'amministrazione accusata di non coinvolgere adeguatamente i consiglieri comunali nella condivisione delle scelte per il bene della città. “Sono mancate – si legge nel documento – la capacità di coinvolgimento democratico nelle decisioni, troppo spesso improvvisate o calate dall'alto senza essere adeguatamente ponderate ed eventualmente corrette e migliorate nei contenuti attuativi e provvedimentali”. “La città – è il passaggio più duro letto dal consigliere Di Molfetta – va restituita alla civiltà ed alla democrazia! Se le cose restano quelle che abbiamo conosciuto fino a questo momento, siamo scettici sulla capacità di questa coalizione di governo di garantirle anche solo per il prossimo futuro”. A margine del Consiglio Comunale, abbiamo avvicinato il segretario politico della locale sezione di Forza Italia, Camporeale, il quale ha detto che “quella davanti a cui ci troviamo non è una crisi, ma una verifica interna. Bisogna finalmente far chiarezza su chi sta dentro e chi sta fuori dalla maggioranza. E non è per niente detto che chi oggi sta assumendo atteggiamenti ambigui vada poi fino in fondo. La maggioranza in Consiglio potrebbe ancora esserci”. Infine il consigliere della Margherita, Nino Sallustio, non ha nascosto la sua soddisfazione per l'evolversi della situazione politica ed amministrativa: “Finalmente il sindaco ha gettato la maschera ed ha ammesso il fallimento politico di questa maggioranza, ormai disgregata ed incapace di garantire il governo stabile della città. Molfetta non si può permettere di avere una situazione di tale confusione, chissà per quanto tempo. La strada che noi auspichiamo è quella delle elezioni anticipate ed il centrosinistra è pronto a governare assicurando stabilità e chiarezza nel perseguimento dei suoi obiettivi programmatici”. Le elezioni amministrative, ora, sembrano ancora più vicine. Giulio Calvani
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