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La “leggenda metropolitana” della raccolta differenziata nell'era Azzollini: presa di posizione di Rifondazione Comunista Il Partito della Rifondazione Comunista, interviene sulla controversa materia delle percentuali sulla raccolta differenziata a Molfetta, propagandate in questi ultimi anni di regno azzoliniano, sollevando parecchi dubbi e perplessità
16 novembre 2012

MOLFETTA – Anomalie, non solo sulle percentuali di raccolta differenziata, che hanno contrassegnato in questi ultimi anni le gestioni dell'ASM, visto che in sella alla stessa si sono succeduti ben 4 presidenti in cinque anni.

Più volte Quindici ha affrontato questo ed altri temi correlati, evidenziando anche le incongruenze rappresentate dal consuntivo ASM del 2010, su cui in molti hanno taciuto, come se l'ASM fosse una specie di "porto franco" o “camera di compensazione” dei partiti (un po’ come la Rai, dove il presidente, va a destra ed il direttore, va a sinistra o viceversa a seconda di chi vince o perde le elezioni). E il centrodestra è in sella da oltre un decennio. Forse in quell’azienda vi sono ancora “santuari” tra destra e sinistra che, ad oggi, ancora non possono essere contestati, neppure di fronte all’evidenza dei fatti documentati e documentabili e dogmi che non è ancora possibile mettere in discussione, nelle sedi di alcuni grandi partiti locali, PDL e PD in primis.

Oggi, interviene il Partito della Rifondazione Comunista, per bocca del suo consigliere Comunale uscente, Giovanni Porta e, senza lasciarsi prendere la mano, più del dovuto, dal più classico "meglio tardi che mai", che va a braccetto con l'ancor più classico "ve l'avevamo detto", registramo i passaggi decisivi del duro intervento.
“In un'intervista dell'estate 2011 – sostiene il Consigliere di RC - i vertici dell'Asm cantavano come sempre le lodi dei risultati raggiunti nel campo dei rifiuti nell'epoca Azzollini salvo precipitare di lì a poco in una nuova crisi aziendale interna. Pochi giorni fa una nota del Comune ci ha riprovato con grande sprezzo del ridicolo. Si parla di Molfetta come una città ai primi posti della Regione per la percentuale di raccolta differenziata al 30%, percentuale in calo rispetto al 2011 (ammesso anche dal Comune) ma trionfalmente annunciata come un grande progresso rispetto al 24% del 2008.”
“Sorvoliamo sul fatto che in questi anni all'aumento della tassa rifiuti (Tarsu) non è corrisposto un aumento sensibile della qualità del servizio, e non certo per colpa dei lavoratori impegnati giornalmente bensì a causa della diminuzione del corrispettivo assicurato dall'Amministrazione all'Asm, ma ciò che colpisce è il trionfalismo insulso dell'Amministrazione.”
E’ sembrato strano infatti, al Consigliere uscente che “con tutti gli investimenti di milioni in questi anni, dal 2008 la raccolta differenziata cresce soltanto del 6%? Come dire poco più dell'1% annuo?”Mirabile risultato...” è stato il commento beffardo.
“Perché l'Amministrazione non dice che con queste percentuali, il 30%, siamo di gran lunga al di sotto degli obiettivi previsti dalla legge ovvero il 60% al 2011 e il 65% di Raccolta differenziata al 2012? Perché non dice che con la nostra percentuale saremo costretti a pagare una maggiore “ecotassa” che andrà a scaricarsi sui cittadini?” Si chiedono i comunisti, che hanno evidenziato come “Andria sia arrivata al 68% di raccolta differenziata mentre Rutigliano a quota 80%.”
Di fronte all’impietoso paragone, l'esponente di Rifondazione si chiede se quei Comuni “hanno forse investito in mezzi e macchinari il doppio o il triplo di quanto han fatto Azzollini e la lunga sfilza di presidenti Asm in questi anni? - evidenziando come in quei comuni, anziché dilapidare inutilmente soldi pubblici come ha fatto l’Amministrazione comunale, attraverso il colabrodo ASM - hanno semplicemente introdotto sistemi di raccolta porta a porta, investendo sulle risorse umane e la collaborazione della cittadinanza” che invece a Molfetta “viene abbandonata a se stessa”.
“Il dato di Molfetta, dunque, è semplicemente vergognoso visto che è stazionario da qualche anno – secondo il Consigliere Gianni Porta - in altre parole, l'Asm è arrivata a un punto tale di dotazioni di mezzi che comprarne di nuovi non aumenterebbe la qualità del servizio di spazzamento (ma forse certi acquisti servono a fare affari), l'aumento di qualità potrebbe essere garantito solo da nuovo personale assunto e utilizzato in una logica nuova di raccolta porta a porta spinta.”
Altra questione angosciosa, quella degli “utili dell'impianto di selezione”, un vero e proprio mistero, più volte denunciato anche da questa testata, visto che stiamo parlando di uno dei più importanti impianti d’Italia, a detta degli stessi dirigenti ASM, e quindi riesce difficile comprendere come mai, all’aumento del volume di rifiuti trattati dall’impianto stesso, corrispondano, anziché aumento di utili, aumento esponenziale di debiti, e “l’attivazione dell’impianto di compostaggio”. Due impianti che incidono negativamente - il primo per una conduzione economica che lascia parecchi dubbi, il secondo per la sua mancata attivazione - sulle scarse percentuali di raccolta che “non conosceranno notevoli balzi in avanti.”
Infine, l’intervento sulla controversa materia, dell’esponente di RC, si conclude denunciando il fatto che: “non si è mai messo mano a provvedimenti per potenziare la riduzione della produzione di rifiuti da parte dei cittadini, delle aziende, dei centri di distribuzione, commercializzazione e di ristorazione né sistemi di tassazione a tariffa variabile in cui chi differenzia di più paga meno tasse sui rifiuti” quando invece “un'altra direttrice di sviluppo dell'azienda avrebbe potuto essere quella dell'energia”.
"Ma l’Amministrazione comunale “anche da quest'orecchio in questi anni non ci ha sentito (evidentemente è meglio lasciare tutto ai privati)" una Amministrazione comunale, che non ha proceduto, secondo Porta, ad una  “pianificazione precisa in queste direzioni per rilanciare l'Asm come azienda pubblica capace non solo di curare i servizi di base e tradizionali ma di produrre utili a vantaggio della collettività sia in termini ambientali che occupazionali.”
 
© Riproduzione riservata
Autore: Nicola Squeo
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