La corruzione nella sanità e negli ospedali: il caso del Ruggio di Salerno alla ribalta tv
Caro Direttore,
La fosca vicenda del Ruggio di Salerno (foto), pubblicata dal suo giornale il 10 u.s. ha fatto un salto di qualità, passando dalla carta stampata alla televisione. Un fatto sicuramente positivo, perché è la prima volta che si trasmettono in televisione fatti corruttivi, riguardanti singole unità ospedaliere. E’ successo il 19/4 con la trasmissione Ballarò, condotta da Massimo Giannini e Domenica 24/4 nella trasmissione L’Arena, condotta da Massimo Giletti.
Tutti hanno potuto sentire in diretta, come le mazzette arrivavano al primario del reparto di neurochirurgia dott. Brigante. Queste venivano date durante la visita medica nel reparto; la mazzetta veniva avvolta in un giornale e messa sul letto del malato. Il primario dopo la visita, prendeva il malloppo (il giornale) e passava ad altro. Questo modo di fare a mio avviso rasenta l’impudenza, l’irriverenza, la protervia, il cinismo, anche perché attorno al primario ci sono altri medici, infermieri, che sicuramente notavano. Tutto alla luce del sole, perché questi, evidentemente erano convinti che la mazzetta era assolutamente lecita.
In trasmissione un volontario campano, della Associazione. Onlus “Help” per la difesa dei consumatori, non solo confermava la modalità del pagamento della mazzetta, ma affermava che la mazzetta aveva un valore tra i due e i tremila euro. Alla trasmissione è intervenuto anche il commissario straordinario (il direttore generale si è dimesso) che candidamente affermava che “adesso le cose cambiano perché le liste di attesa, sono state informatizzate.” In questo modo tutta l’Italia ha potuto apprendere che al Ruggio le liste non erano a norma a differenza della stragrande maggioranza degli ospedali italiani.
Auguriamoci che la nostra televisione continuerà a mettere in onda queste vicende che, sicuramente renderanno più difficile la vita dei corrotti, dando un valido contributo alla lotta alla corruzione. Mentre si sta per chiudere la vicenda del Ruggio di Salerno, viene fuori l’ospedale Bianchi Morelli di Reggio Calabria, dove l’intero reparto di ginecologia è stato quasi azzerato con quattro medici in manette e sette sono stati interdetti. In questa struttura i fatti sono molto più seri e gravi. Ci sono neonati morti, e donne mutilate nelle parti più intime e falsificazioni delle cartelle cliniche. Il giudice delle indagini preliminari parla di “Sistema criminale,” di orrore.
La situazione si fa più seria perché, della “superficialità” in questo reparto si parlava da anni, vengono pertanto autorizzate le intercettazioni ma queste, rimangono inspiegabilmente nel cassetto per anni. A questo punto le responsabilità, non sono solo dei medici. Mi incombe però, l’obbligo di sottolineare che si è parlato di solo due ospedali, in due regioni, che di ospedali ne hanno molti, dunque una netta minoranza.
Vitangelo Solimini
Cittadinanzattiva