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La casa editrice la meridiana compie vent'anni  
15 febbraio 2007

Molfetta festeggia un altro compleanno illustre, quello della “Meridiana”. Nata nel gennaio '87 la casa editrice molfettese si è alimentata dell'insegnamento di don Tonino Bello, di cui ha pubblicato innumerevoli opere. La sua riflessione si è coagulata intorno alle tematiche della pace, della nonviolenza, della 'convivialità delle differenze'. A vent'anni la Meridiana vanta ben sette collane. Dalla denuncia delle atrocità della guerra (citiamo “La morte non mi ha voluta” di Yolanda Mukagasana) e dall'attenzione verso le problematiche dei profughi si passa al racconto, spesso all'insegna della levità, mai del disimpegno, di storie di adolescenza. Storie di bullismo, di guerrieri tristi, d'amori contro, di chi stenta a sbocciare... “La Meridiana” esplora i talenti e la ricchezza interiore dei portatori di handicap, indaga sull'intercultura, esprime la necessità di un'apertura della Chiesa verso gli omosessuali, perché la loro affettività non resti confinata nei meandri di ciò ch'è considerato peccato. “Meridiana” significa interesse per i temi della didattica: la casa editrice s'interroga continuamente sulla valenza educativa del gioco, cui ha anche dedicato una collana. A 'un quinto di secolo di proposte' “La Meridiana” si configura come una fucina d'idee, dai forum “in rete”, tesi a instaurare un fecondo dialogo con la “comunità dei lettori”, ai “Libri da contagio”, iniziativa promozionale valida sino al 31 marzo. Con l'acquisto di un libro, se ne riceve in regalo un altro, che la casa editrice s'impegna a spedire alla persona scelta dal lettore. Perché il piacere della lettura si diffonda a mo' di salutare contagio nel nostro territorio. Abbiamo ascoltato Elvira Zaccagnino, direttore commerciale della “Meridiana”, il cui direttore editoriale è Guglielmo Minervini (Gisella Spezzacatena ne è il direttore amministrativo). Qual è stata ed è l'incidenza della figura di don Tonino nel cammino della “meridiana”? “Don Tonino sta nelle nostre radici. La nostra esperienza è nata nel clima di attenzione ai temi della pace e della nonviolenza, che Don Tonino riuscì nei suoi dieci anni di episcopato a far vivere a questa comunità. Il suo spessore culturale e la sua libertà di guardare sempre oltre hanno stimolato la nostra creatività; ci hanno infuso il coraggio di inventarci un mestiere come quello di editore... Ancora oggi è come se don Tonino ci trasmettesse l'impulso a metterci continuamente in gioco. A non sentirci mai con le pile scariche rispetto alle domande e le urgenze del nostro tempo”. Qualche informazione sulle collane della “meridiana” “La collana che ha più di altre segnato il nostro posizionamento nel mercato editoriale è “Partenze …per educare alla pace”. E' stata la prima collana organica sull'educazione alla pace. È nata agli inizi degli anni '90 dall'idea di proporre tecniche, metodologie, ricerche che aiutassero a risolvere i conflitti senza violenza, a suscitare l'ascolto reciproco nei contesti educativi, a elaborare modelli di convivenza interculturali. Anche la collana “Pcome gioco” credo abbia rappresentato una novità assoluta, contribuendo a far comprendere il valore che il gioco può acquisire all'interno dei processi didattici. Infine c'è la nostra collana di spiritualità, nella quale hanno trovato spazio riflessioni libere di teologi, monaci e laici, alla ricerca di una spiritualità incarnata nel nostro tempo, meno dogmatica e più attenta alla relazione con l'altro e l'Alto”. Come “la meridiana” si è rapportata al tessuto cittadino in questi venti anni? “La nostra fin dall'inizio è stata una scelta non localistica. Il nostro è un catalogo internazionale. Il nostro stesso pubblico è per il 70% collocato al centro nord. Siamo però un'impresa culturale che insiste in questa città e delle ricadute ovviamente ci sono. Penso più d'immagine per Molfetta e non il contrario. Fin dagli inizi abbiamo portato qui, attraverso convegni, seminari, incontri, le espressioni migliori e più qualificate del nostro catalogo. Ma, la mia impressione è che l'idea stessa di cosa sia una casa editrice sia un'idea che la città non riesce a cogliere, né in termini imprenditoriali né in termini culturali. La casa editrice non è il singolo libro pubblicato, ma la ricerca, le piste di riflessione che muove, il contributo d'idee e di valori che l'intero catalogo propone. Per Molfetta siamo quasi sempre e solo quelli che hanno pubblicato don Tonino. Questo non rappresenta di certo un limite per noi, ma è paradossale che la specificità del nostro catalogo, quella formativa, venga apprezzata e utilizzata più altrove che qui. Ci sembra un po' che Molfetta tenda a guardare a espressioni alte e qualificate della cultura, della politica e del mondo delle imprese come soggetti spuri. Monumenti, non espressioni dinamiche della e per la comunità”. Cosa vorrebbe augurare alla “Meridiana” per il suo futuro? “Gli auguri solitamente li fanno gli altri. A me e a quanti giorno dopo giorno condividono questa impresa non tocca augurare ma programmare, mettere in cantiere e realizzare nuove piste di ricerca. È da vent'anni che indaghiamo l'universo delle relazioni: dalla scuola alla famiglia, dalla fede alla politica, dall'impegno nel sociale alle dinamiche tra le generazioni. Questo però non ci basta. Non arriviamo stanchi o già sazi a questi 20 anni. Sappiamo che occorre indagare ancora. Qui a Molfetta, ma anche in giro per l'Italia, laddove ci sono i nostri lettori, per consolidare, rafforzare un legame e rilanciare”. Non ci resta che associarci al coro d'auguri a “la meridiana”, perché prosegua nel suo inesausto percorso d'educazione alla pace.
Autore: Gianni Antonio Palumbo
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