La ballata della coppola, spettacolo del “Carro dei comici” questa sera a Molfetta
MOLFETTA – Si conclude questa sera la rassegna estiva del “Carro dei Comici” di Molfetta, realizzata nell’ambito della programmazione di Eventi Molfetta, che ha come location il suggestivo chiostro di San Domenico.
La rappresentazione di questa sera “La ballata della coppola” è patrocinato dalla Regione Puglia al fine di valorizzare i contesti architettonici più belli esistenti nel territorio della Puglia.
Note di regia.
La coppola era il copricapo più usato dai contadini meridionali, la forza sociale e politica che, secondo Gaetano Salvemini avrebbe potuto cambiare, insieme agli operai del nord, la società italiana. Ed è verso i contadini che Salvemini ha rivolto lo sguardo e prestato una particolare attenzione nel corso della sua attività politica, promuovendo la loro organizzazione attraverso le leghe dei braccianti, costituendo e sollecitando scuole serali per la loro alfabetizzazione, educandoli alla lotta politica ed economica.
Attraverso “La ballata della coppola” parleremo di Molfetta, di una Molfetta non molto lontana nel tempo, ma gli avvenimenti, le situazioni, i personaggi vi sembreranno attuali. E invece no! I fatti sono tutti veri e, molti dialoghi sono stati ripresi dai giornali dell’epoca come “La Sferza” conservatore, “La Falange” repubblicano e “La Lotta” socialista. Vi mostreremo la vita politica e sociale della nostra città com’era all’epoca di Salvemini e, vi renderete conto che, anche se cambiano i tempi e le situazioni, c’è stato sempre chi approfitta della propria carica politica e chi, invece, si adopera per tentare di cambiare ma, ahimè, invano.
Faremo rivivere, per voi, fatti ed episodi di vita cittadina a partire dal 1898 fino al 1913 che, in definitiva, sono gli anni in cui Salvemini si è interessato alla sua ed alla nostra città, che lo hanno visto partecipare in maniera attiva alla vita politica ed amministrativa con veemenza e coraggio e che lo hanno visto talvolta vincitore ma, più spesso, soccombente sotto il peso della corruzione, dell’intrallazzo e gli intrighi.
Lo spettacolo unisce musica e parole sia in vernacolo che in italiano, alternando tratti commoventi a quelli più leggeri e scherzosi, il tutto in fede all’accezione moderna di storia, per la quale, a rivestire importanza, non sono solo i grandi nomi e le dinamiche nazionali e internazionali, ma anche i personaggi minori e locali, persone che possono rimanere anonime ai più, ma segnano il corso della storia.
Testo di Pietro Capurso, con Francesco Tammacco, Pietro Capurso, Pantaleo Annese, Cosimo e Mauro Capurso, Rosa Tarantino, Gabriella Caputi; regia di Francesco Tammacco; organizzazione Pasqualina Nappi.