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L'opposizione denuncia: il 25 aprile a Molfetta turbato da nostalgici del passato
27 aprile 2004

MOLFETTA – 26.4.2004 La manifestazione del 25 aprile a Molfetta ha avuto una coda polemica dovuta all'intervento di nostalgici di un passato non troppo glorioso dell'Italia, che hanno turbato la festa della Liberazione dal nazi-fascismo. I fatti sono sintetizzati dalla lettera di protesta che i consiglieri comunali dell'opposizione hanno inviato al sindaco Tommaso Minervini e al presidente del consiglio comunale Pino Amato. “Ieri mattina è stata scritta una brutta pagina della storia della nostra città, una pagina che consegna a Molfetta un triste primato. Ieri, 25 aprile, festa della Liberazione – si faccia attenzione: Liberazione dalla dittatura fascista, dall'occupazione nazista, dalla cultura della guerra – si è dato luogo ad una squallida celebrazione del più becero revisionismo gettando un'ombra sul significato di questa data, primavera di democrazia e libertà. Mentre in tutti i Comuni del Paese si onorava la vittoria della Resistenza partigiana e degli alleati, a Molfetta si tentava di consegnare la memoria luminosa della Liberazione alle non troppo velate ingerenze nostalgiche di chi ha voluto dapprima impedire ai cittadini presenti di cantare canzoni partigiane e antifasciste e successivamente, in modo assolutamente provocatorio, ha promosso pubblicamente delle iniziative sulle funeste vicende relative alle foibe, inaugurate nella stessa giornata di ieri con il chiaro intento di mortificare l'importanza del 25 aprile. I fatti cui facciamo riferimento sono ben noti alle istituzioni cittadine, presenti ai nefasti accadimenti, ancorché imbelli di fronte a tanta incomprensibile arroganza. Le prime avvisaglie della provocazione sono avvenute verso le 10.30, allorquando la banda e le parate di ex combattenti hanno a lungo sostato in piazza Municipio in attesa del Sindaco. La piazza era presidiata anche da cittadini manifestanti intervenuti per festeggiare la ricorrenza. Nelle pause musicali i manifestanti cantavano inni partigiani, ma ad un certo punto la banda, sollecitata non si sa da chi, è intervenuta per interrompere il coro degli stessi. Registriamo la compostezza istituzionale del Presidente del Consiglio Comunale che, interpellato dai Consiglieri Comunali delle opposizioni, ha subito fatto cessare la vergognosa provocazione. Non possiamo attribuire lo stesso senso di responsabilità al Sindaco Tommaso Minervini, il quale, una volta in piazza Garibaldi per la cerimonia conclusiva ed i saluti istituzionali, ha consentito che un certo sig. Binetti, rappresentante dell'associazione “Gli eredi della storia”, potesse occupare uno spazio rigorosamente istituzionale per svolgere un inaspettato comizio di propaganda dell'iniziativa “L'Italia liberata e Trieste dimenticata”, inveendo, a tratti, verso i cittadini che assistevano offesi e allibiti. Speravamo che la “coesione”, cui si riferiva ieri mattina il Sindaco nel suo solenne saluto, fosse fondata sui valori repubblicani e antifascisti della Costituzione, tuttavia non ci sfugge il chiaro messaggio revisionistico, lanciato anche questo 25 aprile, che l'Amministrazione ha assecondato in maniera tanto irresponsabile. Per tutto questo esprimiamo indignazione e riteniamo inderogabile da parte del Sindaco un netto segnale di deplorazione di tale deriva oscurantista. I Consiglieri Comunali delle opposizioni: Corrado Minervini (DS), Antonello Zaza (PRC), Nunzio Fiorentini (SDI), Nino Sallustio (Margherita), Leonardo Lucanie (Margherita), Maria Sasso (Margherita)”. Gli “Eredi della storia” ancora una volta sembrano voler rappresentare più che un sano patriottismo, una nostalgia della destra fascista, che proprio dalla storia è stata condannata e che ci auguriamo non ritorni più nel nostro Paese. E la cerimonia del 25 aprile, simbolo della liberazione dal nazi-fascismo, non può essere turbata da episodi di questo tipo che, speriamo, il sindaco voglia condannare esplicitamente, magari con la convocazione di un consiglio comunale ad hoc per deplorare l'episodio, per evitare di dare l'idea – che siamo sicuri non gli appartiene - di condividere questi assurdi comportamenti. Occorre informare soprattutto quei giovani, a cui il primo cittadino dichiara di tenere tanto, i quali, non avendo vissuto gli anni vergognosi del fascismo, vanno educati alla democrazia e alla libertà.
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ecco come cambiare le carte e giocare di prestigio! Anch'io c'ero alla manifestazione del 25 Aprile ed i fatti non sono andati così come sono descritti nella lettera firmata dai consiglieri dell'opposizione! primo, il sig. Binetti è il presidente della Ass. combattenti e Reduci di Molfetta e nel lontano 8 settembre 1943 da giovane sottotenente di fresca nomina fu fatto prigioniero dai tedeschi e deportato in un lager nazista in Germania riducendosi dopo 2 anni di prigionia ad un quasi essere umano di appena 42 chili di peso! Lungi da lui l'essere un nostalgico della Repubblica Sociale di Salò.....e poi il suo "delirio"!?... ma quale delirio!!!? .. una lettura ,sic et simpliciter, del manifesto (approvato dalla Regione, dal Comune) per cui invitava la cittadinanza a recarsi presso la struttura della "Fabbrica S.Domenico" per una mostra fotografica su Trieste Dimenticata e le Foibe....e fischiarlo poi, perchè non ricorda la parola: " pannelli fotografici"!! Questa è una mancanza di rispetto ed è un atto di maleducazione! Ed ancora,... perchè nascondere il fatto che Trieste, Gorizia, e la Venezia Giulia non hanno potuto godere di questa felicità della Liberazione e che per quei Italiani la sofferenza è continuata sino al 1954!!! e tutto per un inganno da parte del Partito Comunista Croato che venne meno all'accordo del 9 aprile 1943 con il PCI di collaborare formalmente con il Movimento Popolare di Liberazione di Tito, nascondendo in seno mire espansionistiche e annessionistiche sull'Istria perdendo di vista la posizione dei comunisti Italiani dell'Istria che non ritenevano importante l'appartenenza nazionale, bensì la scelta di classe, dato che i VERI COMUNISTI erano senza patria ovvero la patria era là dove si conduceva la lotta contro i borghesi ed i capitalisti!!!...dato che per l'unità di classe era più importante che tutti fossero indistintamente ISTRIANI,FIUMANI, coerentemente con gli ideali dell'internazionalismo comunista! Quindi nessun becero revisionismo e nessuna ombra sul significato della data del 25 Aprile, ma cordoglio e dolore profondo verso quelle terre e quelle genti sempre Italiane che non hanno goduto della "primavera di democrazia e Libertà" tanto agoniata ma che sono passate da un regime totalitarista ad un altro! e comunque per finire questa discussione tra fascismo e comunismo che si accende ogni giorno su questo tema e più in generale sui 150 anni circa del nostro Stato unitario cito leparole del Revelli: "Una cosa non la sopporto, e credo dovrebbe esserecon rigore bandita: la falsificazione consapevole delle idee altrui; la costruzione di comodo di una falsa posizione dell'avversario, scelto di volta in volta come oggetto di una campagna offensiva, per poterlo più facilmente stroncare. Con ogni mezzo. E in modo più feroce quanto più è politicamente vicino". Attenti alla concezione secondo cui i prodotti culturali servono a strutturare eserciti, correnti,partiti e frazioni di partiti e non ad innescare, circuiti di confronto, e dubbi in se stessi! Associazione Eredi della Storia

E' una vergogna, nella nostra nazione si sta giornalmente riscrivendo la storia; sono pienamente d'accordo e solidale con il documento scritto dai consiglieri di opposizione. Io l'ho sentito il sig. Binetti era semplicemente delirante nel suo discorso da vecchio nostalgico della Repubblica di Salò. Voglio comunque dire al sig. Binetti che nessuno nega l'esistenza delle foibe; solo che le stesse innanzitutto con il 25 aprile non c'entrano niente e che comunque i comunisti jugoslavi hanno attivato il loro, comunque criminale, operato in reazione alle malefatte subite dai nazisti e fascisti durante il periodo di occupazione. Questa è la storia e lui anche se ha i capelli bianchi non può riscriverla. Si precisa comunque al sindaco che il 25 aprile è la festa della liberazione fascista e nazista dell'Italia da parte di partigiani comunisti e cattolici e degli alleati. Nè a lui, nè a nessun altro è permesso alcun revisionismo storico che tende a relegare questa ricorrenza come un incontro di vecchi nostalgici (ma chi sono questi "eredi delle storia" ?) e di autorità civili e militari. Benissimo ha fatto l'opposizione di centro-sinistra a presenziare la manifestazione stessa ed a far capire ai cittadini con le loro bandiere e canti (Bella Ciao) cosa si stesse realmente celebrando. I camerati di Alleanza Nazionale e ce ne erano tanti a partire dall'assessore Tammacco, continuando con il consigliere Panunzio non hanno niente a che spartire con il 25 aprile; la prossima volta devono starsene a casa loro.

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