L'extravergine Dop Terra di Bari ai raggi X
Per la prima volta un olio Dop pugliese oggetto di un'analisi qualitativa
BARI - Come è percepito a Milano l'olio Dop Terra di Bari? Lo comprerebbe solo l'oriundo pugliese o anche il milanese? E perché a Verona, regno dell'olio del Garda, potrebbe affermarsi nella grande distribuzione? Poi Bari: qui vince la garanzia del marchio o la conoscenza diretta del produttore? Insomma: come devono mutare le strategie aziendali?
Per la prima volta un olio a Denominazione di Origine Protetta pugliese passato ai raggi X di un'analisi qualitativa, e non puramente quantitativa. E' quanto ha fatto il Consorzio Dop Terra di Bari attraverso i focus group nelle tre città campione realizzati da Kratos con selezioni di consumatori e responsabili d'acquisto di olio, nell'ambito del progetto di valorizzazione e marketing finanziato da Provincia di Bari e Camera di Commercio del capoluogo.
L'analisi delle registrazioni dei focus group si è da poco conclusa, incentrata su tre aspetti: il significato e il vissuto del concetto Dop sui beni alimentari, in particolare nell'olio d'oliva; la percezione dell'olio Dop Terra di Bari e i fattori che guidano le scelte dei consumatori; le conseguenze nelle strategie di marketing. I risultati saranno illustrati in conferenza stampa mercoledì 4 luglio, alle 10, nella sala Giunta della Provincia di Bari. Interverranno il presidente della Provincia Vincenzo Divella; il presidente della Camera di Commercio di Bari Luigi Farace; l'assessore provinciale all'Agricoltura Anna Paladino; il presidente del Consorzio Dop Terra di Bari Saverio Scardigno; l'amministratore della Kratos Leonardo Cillo.
Il progetto va a supporto di una Dop potenzialmente tra le più grandi al mondo quanto a volumi prodotti in rapporto alle superfici, e in grande crescita: nell'ultimo triennio, infatti, la produzione di olive da olio è raddoppiata ed è arrivata a 123mila quintali, per 24mila quintali di olio certificato.
Autore: Domenico Sarrocco