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L’ex sindaco di Molfetta Paola Natalicchio: "ho pagato prezzi alti per quell’esperienza che rivendico con orgoglio". Risposta alle bugie e alle polemiche strumentali
Paola Natalicchio
22 luglio 2023

 MOLFETTA – L’ex sindaco di Molfetta, Paola Natalicchio, dopo qualche anno torna a parlare della sua esperienza amministrativa con orgoglio e difendendo il suo lavoro che le è costato tanto sul piano familiare ed economico. Una risposta alle polemiche e alle bugie strumentali, utili a chi è responsabile del degrado della città.

Molti che ignorano i fatti continuano a considerare quell’esperienza negativa, preferendo il ciambotto di oggi che ci regala una Molfetta sporca e puzzolente, con le strade piene di buche, opere pubbliche inutili e incomplete, una criminalità dilagante e la mancanza di sicurezza che i cittadini avvertono sulla propria pelle.

Paola Natalicchio ha subito il fuoco amico che oggi è al governo della città, con molta presunzione, ma con scarsi risultati, alcuni dei quali ottenuti con denaro pubblico procurato da altri amministratori e oggi utilizzato non con criteri di priorità e dei reali bisogni dei cittadini e della città.

Chi è contento di questa Molfetta? Pochi, gli amici degli amici, forse per prebende ricevute o medaglie che si sono appuntati da soli. Per non parlare della cementificazione selvaggia e del rischio idrogeologico (“Quindici” ha dedicato pagine intere a questo problema) che potrà portare danni e vittime quando si gioca con le lame (ce ne sono 13, una delle situazioni più a rischio in Italia, come hanno certificato i geologi, ignorati da chi governa (magari per poi piangere dopo).

Pubblichiamo questa testimonianza, che rende onore a Paola e alla verità, che in questa città viene sempre nascosta. Una Molfetta peggiore di così era perfino difficile da immaginare. Per ora assistiamo alla stagione del panem et circenses polvere negli occhi degli sprovveduti, che non sanno nemmeno cosa sia la cultura.

Ecco cosa scrive Paola Natalicchio: «Ho fatto la sindaca di Molfetta dal 2013 al 2016. Avevo 34 anni quando è iniziata questa avventura e 38 quando è finita. Ho rinunciato a un pezzo importante della mia carriera lavorativa per servire la mia comunità e la mia amatissima città d’origine. Restituire alla mia terra competenza, impegno, insieme a un gruppo di lavoro di assessori, consiglieri e responsabili delle società partecipate, dipendenti e collaboratori a cui resterò sempre legata e verso cui resterò sempre grata.

In quel periodo ho pagato prezzi personali alti che hanno cambiato la mia vita per sempre. Restano parte del mio privato, li custodisco e li custodiscono con me le persone che ne portano il segno. Non ho mai raccontato, però, quello che mi è costato economicamente. Dopo dieci anni esatti lasciatemelo fare un minuto.

Ho pagato un’assicurazione per difendere i miei beni da possibili aggressioni del patrimonio per l’incarico politico che ricoprivo, a mie spese. Ho pagato un fondo patrimoniale per tutelare la mia casa dopo una causa legata a un errore commesso da una società partecipata e non da me (ricordate l’asfalto al Duomo?). Per sciogliere questo fondo, se volessi vendere casa, dovrei pagare altre somme in denaro, a mie spese. Ho pagato avvocati per difendermi da varie cause, nessuna delle quali ha mai sfiorato la mia fedina penale, a mie spese. Queste cause erano nella sostanza - come dimostrato da tutte le sentenze - usate come strumento di interferenza e pressione politica. Non uso il termine tecnico persecuzione, perché ho sempre cercato di rispondere a tutto con leggerezza, anche solo per continuare a campare e buttarmi tutto alle spalle. In questa estate 2023, molti anni dopo, pochi giorni fa, ho pagato una cartella esattoriale di 2 mila euro all’INPGI (la previdenza dei giornalisti) che mi ha contabilizzato (sbagliando) le somme della mia indennità da sindaca come lavoro giornalistico. Ho contestato formalmente nel 2021 con tanto di documentazione questa errata contabilizzazione, ma nel frattempo le somme sono state messe in ruolo e io adesso (dopo averle diligentemente pagate) pagherò un avvocato per averle indietro.

Sono una umile lavoratrice del comparto giornalismo e informazione e di tasca mia e con il mio lavoro, senza mai i regali di alcun partito, ho attraversato e attraverso tutto questo in religioso silenzio.

Però oggi sento di dire ad alta voce che ho dato e non ho preso, mai, dalla politica. Non so in quanti possano dire la stessa cosa. Ho tolto migliaia di euro alla mia famiglia, a mio figlio, alle persone amate, alle mie vacanze, a tanto altro in nome della “straordinaria esperienza del 2013”. Volevo dirlo a chi non lo sapeva, a chi ancora mi chiede perché ho lasciato la politica, a chi pensa che sono una raccomandata, una “interna al potere”, una figlia di papà e tutte le cazzate che sento sul mio conto da anni e anni».

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L''esperienza Natalicchio è stata la più costruttiva per la Città, purtroppo come spesso accade, l''abbiamo sprecata. Lei è arrivata, trovando una situazione drammatica della Città. trovando una situazione debitoria ai limiti del default. Ha dovuto avviare una gestione di "sangue e lacrime" per riportare i conti in regola ed evitare il default finanziario. Grazie a lei il Bilancio Comunale è stato rimesso in sesto e le successive amministrazioni, compresa quella in corso, hanno potuto contrarre mutui presso la CDP (Cassa Depositi e Prestiti). Ha rimesso in sesto la Multiservizi evitando il licenziamento dei dipendenti e garantendo loro un contratto. Ha ripianato anche il bilanci della ASM sotto la gestione di Antonello Zaza. Ha presentato e fatto approvare decine di progetti di cui, ancora oggi la giunta Tommaso Minervini approfitta per avviare gli stessi, ha avviato la Raccolta Porta a Porta portando Molfetta ad essere tra i Comuni in Puglia con la più alta percentuale di differenziazione rifiuti urbani, ha impedito con tutti i suoi mezzi la cementificazione selvaggia della Città che oggi l''attuale Giunta ha dimenticato cementificando spiagge libere ed ogni minimo metro quadro in una Città in netta crisi di decrescita demografica. Insomma abbiamo perso con lei una ottima occasione di riscatto cittadino. La realtà oggi è sotto gli occhi di tutti. Città sporca all''inverosimile, Molfetta in mano alla delinquenza e non solo quella minorile, cementificazone selvaggia ed arretramento turistico e culturale della Città. Peccato.


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