L'Azzurro, bilancio positivo
Tra i fondatori dell'A.S.D. Tennistavolo L'Azzurro Molfetta, Roberto Minervini campione europeo a squadre allievi 1993, insegnante di educazione fisica, attualmente giocatore di serie A2 tra le file del Livorno è alla guida tecnica dell'associazione molfettese dal 1998. Ora che l'attività pongistica entra nel vivo, gli chiediamo di tracciare un bilancio sull'attività svolta: “Per me è un onore essere alla guida tecnica di una società sportiva così prestigiosa. Un progetto che nasce da lontano e che vede in questa stagione agonistica L'Azzurro Molfetta impegnato in ben due campionati nazionali: la squadra femminile disputa la serie B mentre quella maschile milita in serie C1”. Come si raggiungono tali risultati in nove anni di attività? “Indubbiamente con tanto lavoro e sacrificio. Tutti coloro che sono impegnati costantemente nel settore sportivo, dirigenti, allenatori e giocatori, sanno bene quante energie sono necessarie per raggiungere traguardi ambiziosi. Soprattutto chi, come me, lo fa per semplice passione e senza ricevere alcun compenso economico, ma soltanto per il piacere di stare tra i giovani e trasferire loro le proprie competenze acquisite in anni di attività. Sin dall'inizio, L'Azzurro Molfetta ha voluto investire nel settore giovanile promuovendo la pratica del tennistavolo nelle scuole primarie, in quelle di primo e secondo grado superiore arruolando un gran numero di ragazzi, tutti molfettesi, che oggi compongono le nostre prime squadre. Atleti che hanno iniziato in tenera età, catturati dalla bellezza di questo magnifico sport e che ora sono un fiore all'occhiello per la nostra città”. Quali difficoltà deve affrontare ogni giorno? “Le difficoltà sono molte e svariate che vanno dalla parte economica a quella logistica. La nostra associazione non dispone di uno sponsor che ci consente di navigare in acque tranquille, pertanto l'attività viene programmata in base alle nostre “forze”. Basti ricordare alcune trasferte che abbiamo sostenuto a partire da settembre 2006 per comprendere le enormi spese che sosteniamo ogni anno: Arezzo, Terni, Roma, Napoli, Sorrento, Campobasso,Brindisi, Otranto… e mi fermo qui. A questo va aggiunto il mancato contributo ordinario che il Comune di Molfetta per gli anni 2005 e 2006 non ci ha erogato. Per completare il quadro poi, ci sarebbe l'inadeguatezza della struttura (palazzetto dello sport di via Giovinazzo) che pur sottoposta a costi tariffari comunali puntualmente pagati, non presenta i requisiti minimi richiesti dai regolamenti federali tanto che per la mancanza di riscaldamento ci costringe ad effettuare nei mesi invernali sia gli allenamenti che le gare in un ambiente a temperatura glaciale”. Nonostante tante difficoltà riuscite a far parlare di voi in città ed in tutto l'ambiente pongistico nazionale. Quale è il vostro segreto? “La squadra femminile è attualmente al quarto posto nel campionato di serie B, mentre i ragazzi sono al quinto posto in serie C1. Numerosi molfettesi ci seguono durante le partite casalinghe e questo ci spinge a puntare verso traguardi più ambiziosi. Tanti ragazzi, dopo aver visto sfoderare durante le gare, colpi altamente spettacolari, vengono a trovarci durante gli allenamenti e da subito viene data loro la possibilità di impugnare una racchetta, quindi seguire un corso in base al loro livello di partenza. Vengono da subito inculcati i principi di lealtà sportiva, correttezza in campo e fuori, rispetto per l'avversario, per l'arbitro ed il pubblico anche avverso. Si crea un ambiente sano, si forma un gruppo unito, solido e solidale dove crescere: questo credo sia il nostro vero segreto che induce tanti genitori a scegliere noi per far seguire i loro figli non solo per quanto riguarda la parte tecnica ma soprattutto per quella educativa”.
Autore: Nicoletta Minervini