Je suis Paris
In questi momenti il silenzio è d’obbligo. Il rischio è di fare il gioco dei terroristi con esasperate manifestazioni di “orgoglio. La strage di Parigi ci deve fare riflettere. E’ semplicistico e idiota reagire d’impulso dicendo: adesso facciamo partire gli aerei e andiamo a bombardare e a radere al suolo lo stato islamico (quale?), come scrive quello sprovveduto di Gasparri.
Ci vergogniamo come giornalisti anche per il titolo di “Libero” di Maurizio Belpietro: “Bastardi islamici” (andrebbe denunciato all’Ordine) ma restiamo sconcertati di fronte alle reazioni cariche di odio su Facebook da parte di razzisti e soggetti violenti, ma anche di deficienti. Ne abbiamo, purtroppo, esempi anche a Molfetta: miserabili e ignoranti, individui che rilanciano le scemenze di Gasparri, incitando all’odio, alla vendetta e alla guerra di religione. Ma gli imbecilli sono spesso pericolosi.
Oggi “Quindici” vi propone una immagine realizzata dal nostro Alberto Ficele, autore di tante copertine, che vive a Parigi e che, al momento dell’attentato, era poco distante dal luogo della strage.
Ci sembra il modo migliore per esprimere solidarietà ai fratelli francesi (Je suis parisien), anche per condannare non solo i terroristi islamici, ma gli imbecilli che finiscono per fare il loro gioco.
Ricordiamo tutti che il 31 dicembre ci sarà a Molfetta la marcia della pace, invitiamo tutti i cittadini a partecipare, perché venga scongiurata un’altra guerra, che è quello che cerca l’Isis.
Occorre fermezza per combattere il terrorismo, ma una fermezza lucida e razionale. Il sangue freddo è indispensabile contro il fanatismo, per evitare il rischio di alimentare la destra xenofoba neofascista e i folli della Lega di Salvini. Evitando anche di farsi suggestionare dagli ultimi abbagli della Fallaci. Meglio seguire la visione illuminata di Terzani.
La rabbia non deve farci perdere di vista i nostri valori e la nostra libertà che sono il vero obiettivo dei terroristi assassini. Del resto non dimentichiamo che questi attentatori arruolano soprattutto cittadini europei, menti malate e drogate dalla propaganda xenofoba e leghista.
Le guerre di religione sono pericolose, non si deve arrivata a una nuova crociata, sarebbe già una vittoria per i terroristi.
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