Recupero Password
Itelpharma, leader pugliese dei farmaci radiotraccianti La visita del Rotary Club di Molfetta presso l'impianto dell'azienda a Ruvo di Puglia, occasione per conoscere le diagnosi tumorali tramite tecniche sempre più innovative
15 novembre 2010

In medicina la diagnosi precoce tramite radio traccianti sta diventando una valida alternativa ai metodi classici, a volte troppo lunghi o invasivi nei confronti del paziente. Itelpharma è il primo centro in Puglia per la produzione e il controllo qualità di farmaci marcanti con radionuclidi utilizzati nella diagnostica per immagini. Inoltre è una delle aziende all’avanguardia del settore nel panorama italiano che sta elaborando prodotti innovativi da permettere diagnosi di malattie tumorali più complete e veloci. I progetti dell’azienda non si limitano solo alla produzione ma anche alla ricerca per conseguire nuovi traguardi anche nella prevenzione delle patologie tumorali. Proprio per la vivacità dell’azienda, prima in Italia con un reparto di microbiologia dotato della attrezzature più innovative, nel ricercare nuove metodologie di diagnosi con radiofarmaci e la leadership nel territorio pugliese, il Rotary Club di Molfetta, del presidente Pietro Facchini, ha premiato i protagonisti di questa realtà. Azienda che sta dimostrando che anche nel Sud si possono costruire imprese economiche di un certo spessore. «Il nostro obbiettivo – ha esordito il socio Enzo Moret - era di arrivare ad essere un punto di riferimento del settore investendo nella professionalità del personale, nella ricerca e nella tecnologia non solo delle apparecchiature adottate. Nel 1940 si usava lo Iodio-131 per monitorare lo stato della tiroide e da allora di strada ne è stata fatta e molto c’è ancora da scoprire per fornire prodotti sempre più effi cienti. Abbiamo investito e puntato molto sui giovani, una formula che si sta dimostrando vincente anche per arricchire il territorio. Attualmente ci sono 25 ricercatori ma questo diventerà un luogo dove il presidente, Leonardo Diaferia, porterà menti eccelse per crescere sempre di più sotto ogni aspetto». Il presidente D’Aferia, grazie al suo coraggio imprenditoriale, è riuscito a creare un vero e proprio laboratorio tecnico-umano che lavora all’unisono. «Le magie non s’inventano ma si costruiscono insieme a tutto il teamha esordito l’imprenditore nativo di Corato – L’intento era di costruire un contenitore tecnologico tramite l’aggregazione di persone di grande professionalità. Per questo si è investito sui giovani, anche nella formazione post- laurea, oltre che nella tecnologia dei macchinari e dell’intero complesso della struttura. Si sono avvicendate personalità della scienza medica (laureati in Farmacia, chimici, ingegneri) che hanno viaggiato in molte parti del mondo e contribuito al risultato di ottenere una offi cina radio-farmaceutica di altissimo livello. E’ una sfi da partita tre anni fa come progetto e che dal 26 ottobre ci permette di produrre». Il complesso, in cemento armato, nato con le macchine già posizionate al suo interno, è situato nella zona industriale di Ruvo di Puglia, in via Labriola, 39, e accende i suoi rifl ettori soprattutto di notte quando l’intera equipe si mette al lavoro per preparare quei radio-farmaci che al mattino saranno pronti per partire verso gli ospedali della regione, e anche oltre, e grazie ai quali i pazienti saranno sottoposti alla Pet-Tac. Il risultato, una sorta di sovrapposizione di una lastra colorata ed una in bianco e nero, oltre a monitorare lo stato delle zone tumorali è possibile vedere le aree di probabile estensione, verifi care le terapie utilizzate e scoprire dove stanno iniziando stati degenerativi di tessuti od organi. Il prodotto, contenendo una dose di radioattività controllata e non pericolosa, ha un determinato tempo di vita poiché la radioattività diminuisce fi no a scomparire. E’ poi Roberto La Forgia, molfettese, direttore tecnico, a spiegare il ciclo produttivo e altri particolari studiati per rendere il farmaco di qualità e sicuro come le condizioni ambientali in cui si lavora. «Il veicolo che trasporta l’elemento radioattivo – spiega La Forgia – è il glucosio che aggancia il fl uoro-18 e lo trasporta, come una lampadina, alla ricerca delle aree tumorali che poi risultano colorate sulla Pet-Tac. E’ anche possibile diagnosticare altre malattie come il morbo di Alzheimer e quello di Parkinson e altre patologie neurovegetative. Anche la dinamica dello sviluppo è visibile dalla Pet-Tac per un sistema che mira alla prevenzione e dove il solo limite è il tempo che intercorre tra la produzione e la somministrazione del farmaco». La componente umana, e la sua preparazione, resta il punto di forza. «Tutto il team – chiarisce il direttore – è cresciuto insieme quasi a diventare un unico organismo data la delicatezza del contesto in cui si lavora e l’orario lavorativo notturno dove ogni persona è indispensabile. Inoltre siamo il primo centro italiano che dispone di un ciclotrone autoschermato di ultima generazione, che unisce l’alta tecnologia al rispetto dell’ambiente, e di un isolatore per l’esecuzione del test di sterilità sul prodotto fi nito. Ciò consente di minimizzare i rischi di contaminazione microbica e particellare del prodotto durante l’esecuzione di un test particolarmente critico soprattutto per i radio farmaci e l’aria, prelevata dall’esterno, viene poi fi ltrata da carbone attivo e immessa nell’ambiente più pulita di prima». Il futuro per l’Iltelpharma… è già oggi.

Autore: Domenico Sarrocco
Nominativo
Email
Messaggio
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet