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Insegnanti e sussidio per il colera del 1910
15 gennaio 2014

In seguito alla epidemia di colera che iniziò a diffondersi in Puglia nell’estate del 1910, alcune categorie di pubblici dipendenti delle città particolarmente colpite, tra le quali anche Molfetta, cercarono di ottenere dal Governo la concessione di una indennità speciale di disagiata residenza, a causa della anormalità delle condizioni economiche del momento. Tra i primi a prendere l’iniziativa furono gli impiegati tutti di Bitonto, i quali il 23 agosto si riunirono in assemblea per dirigere agli impiegati degli altri Comuni un telegramma circolare invitandoli ad interessare il deputato del proprio collegio, come da parte loro fu telegrafato al proprio On. Giuseppe Cipriani – Marinelli, perché ottenesse dal Ministero “una indennità speciale di disagiata residenza pei funzionari comunali dappoichè a causa della infezione colerica le loro condizioni economiche si erano rese abbastanza dissestate, massime se si consideri – scrive Ragastein (A Bitonto. L’agitazione degl’impiegati e dei maestri, in “Corriere delle Puglie” (=CP) del 25 agosto 1910, p. 2) – che per l’inceppamento del locale commercio, loro si rifiuti l’accredenzamento dei generi alimentari di prima necessità”. A questa azione degli impiegati comunali si associarono – continua Ragastein – i maestri elementari, i quali “diressero un ufficio alla Federazione Magistrale Provinciale perché si rendesse promotrice della concessione di pronti speciali sussidi, da parte del Governo, alla intera classe dei maestri appartenenti a località infette” e cercasse di ottenere dal Presidente della Commissione centrale pei provvedimenti del Mezzogiorno, On. Guido Baccelli, “che tutti i paesi colpiti dal contagio fossero almeno per quell’anno dichiarati residenze disagiate agli effetti della legge speciale sul Mezzogiorno ed Isole”. In tal senso, i maestri di Bitonto telegrafarono allo stesso On. Cipriani – Marinelli, al Presidente Baccelli, al Ministro della P.I. Luigi Credaro e al Presidente del Consiglio Luigi Luzzatti. A Molfetta, dopo che a fine agosto serpeggiò “massima agitazione fra il ceto di impiegati governativi, specialmente postali, a proposito dell’assegnazione di una indennità per queste gravi circostanze da parte del Governo, il quale – scrive Leonardo Azzarita (A Molfetta. Le misure profilattiche, CP, 1 settembre 1910, p.2) – ha voluto adottare dei provvedimenti irrisori”, nel mese di settembre gli insegnanti elementari - riferisce Vesevo (l’ins. Giuseppe Poli) in Molfetta. Varie, CP, 25 settembre 1910, p. 4) – spedirono all’On. prof. Baccelli un telegramma in cui “la Società Magistrale di Molfetta, considerando che la vita dell’impiegato si rende(va) ognora più malagevole per il sempre crescente rincaro dei viveri, reso più acuto dal morbo da cui (era) travagliata questa città”, chiedeva alla stessa Commissione Centrale “che il Comune di Molfetta fosse dichiarato di disagiata residenza per usufruire dei beneficii della legge per il Mezzogiorno”. Firmato dal Presidente prof. Direttore Didattico Saverio de Candia, un telegramma analogo fu scritto anche al Ministro Credaro e al deputato del Collegio Pietro Pansini. *** A distanza di poco meno di un anno, nel “Corriere delle Puglie” del 3 agosto 1911, in data 1,Vesevo riferiva in Cronaca molfettese. Una protesta della Sezione Magistrale, che “con decreto in corso il Ministero della P.I. aveva concesso un sussidio variante da L. 70 a L. 60 ciascuno agli insegnanti elementari (…) per il disagio economico della epidemia colerica qui sofferta nel passato anno”. A essere sussidiati furono: Gaetana Valente (n. 1871), figlia del maestro di musica Vincenzo Valente (1830 – 1908); Laura Leotine (n. 1882), che, morta a 90 anni, dopo 48 di insegnamento, per cui le fu conferita la medaglia d’oro dal Ministero della P.I. (v. Necrologio in “Molfetta nostra”, giugno 1972, p. 6), sposò Francesco Saverio Facchini ed ebbe un figlio, Enzo Gaetano, capitano medico, che morì in guerra 28enne nel 1943 (v. M. I. de Santis, La meglio gioventù perduta in Russia, “Quindici”, febbraio 2013); Nicoletta Labianca, “Maestra Municipale”, allora 43enne, sposata con Gaetano Parziale di Ruvo (v. Stato(n. 22.10.1885) in Gallo, morta il 19.12.1962; Giacomo Salvemini, padre di Tommaso (1906 – 1994) che fu professore universitario e illustre statistico; Angelo La Sorsa; Rosalia Donvito; Michele Martinelli; Francesco Salvemini; Michele Ferorelli, vicepresidente nel 1904 della Società Magistrale, di cui fu uno dei consiglieri Nicoletta La Bianca (v. “Quindici” aprile 2011, p. 23); Stefano Salvemini, Matteo Balice e Gioacchino D’Erasmo, (dei quali si è detto in “Quindici” del lug. – ago. scorso); Carmela De Felice e Pantaleo Poli, che insieme a Ferorelli e Labianca furono tra gli insegnanti che dettero inizio all’attività didattica il 1901 nell’edificio Manzoni (v. R. Campanale – F. Montanari – M. Pisani, Storia della Scuola A. Manzoni, pp. 70 – 71); Nicola Cinque; Carmela Cervellera; Isabella Caffarella Mangiarano; Maria de Gennaro; Gaetano Maggialetti e Tommaso Altomare. Di questi insegnanti, nel corso degli anni 1910 – 1911, Gaetana Valente fu presente nel mese di luglio 1910, con le colleghe Maria De Dato, Maria Consiglia Facchini, Giovina Francese e Chiara Turtur, agli esami di fine anno scolastico degli alunni sordomuti dell’Istituto Apicella (v. CP, 30 luglio 1910). Nel luglio 1911, invece, Stefano Salvemini, Gioacchino D’Erasmo, Nicola Cinque, Nicoletta Labianca e Carmela De Felice, insieme a Maria De Dato e Chiara Turtur, completarono come insegnanti di 4ª classe il corso elementare obbligatorio (allora di quatto anni) dei loro alunni, i quali sostennero gli esami di maturità davanti ai Commissari, professori del R. Liceo – Ginnasio, Leonardo De Sanctis per le Lettere e Girolamo Nisio per le Scienze (v. Vesevo, Note molfettesi, CP, 22 e 30 luglio 1911). Inoltre Angelo La Sorsa fu nominato dal Consiglio Comunale di Molfetta,nella tornata del 14 agosto, maestro di prima classe, insieme a Matteo Fontana e Donato Muti, (nonno del Direttore d’orchestra Riccardo Muti) contemporaneamente alla nomina a maestra di prima classe di Pasqualina Gualario, insieme a Maddalena Valente, Petronella Azzollini e Grazia Tota (v. Note molfettesi, CP, 18 agosto 1911), alla quale, come anche al Muti e al Fontana, nel 1950 su proposta del Direttore Didattico Alessandro d’Alessandro, il Presidente della Repubblica conferì il diploma di benemerenza di prima classe con facoltà di fregiarsi della medaglia d’oro per aver compiuto 40 anni di lodevole servizio nelle scuole elementari (v. Insegnanti benemeriti, in “La Voce di Molfetta”, 5 dicembre 1950, p. 6). In quell’anno del Cinquantenario dell’Unità d’Italia, inoltre, il prof. Gioacchino D’Erasmo tenne una conferenza di occasione nelle scuole elementari (Vesevo, A Molfetta, CP 29 marzo 1911), e altri maestri di scuola primaria: Vitantonio Tritto, Vito d’Alessandro, Giuseppantonio Fornari, Donato Muti, Giuseppe Poli fu Gabriele (Vesevo), Maria Consiglia Facchini, Giacomo Salvemini, Francesco Binetti e Antonio Salvemini di Ignazio furono tra i sottoscrittori della Storia di Molfetta nel Risorgimento Politico Italiano (Bari 1911) del loro collega Mauro Altomare. *** Come successe a Canosa, dove la notizia di “un sussidio di L. 60 concesso a soli cinque maestri elementari pel disagio economico nell’epidemia colerica avvenuta nel passato anno, aveva destato le lagnanze di parecchi altri insegnanti, che pur trovandosi in identiche e forse peggiori condizioni dei cinque beneficiati non erano stati ritenuti meritevoli dello stesso sussidio” (v. Cose scolastiche a Canosa, CP, 1 agosto 1911), anche a Molfetta la notizia dei sussidi agli insegnanti sopra citati fu “appresa – scrive Vesevo – con stupore e meraviglia”, destando “viva lagnanza ed agitazione da parte di molti altri insegnanti esclusi da tale sussidio. La cosa suonò offesa alla classe degli insegnanti di Molfetta, i quali nelle identiche condizioni dei sussidiati si videro compensati da un atto di vera e propria ingiustizia”. A tal riguardo la Società Magistrale, alla cui presidenza era succeduto al Direttore de Candia Stefano Salvemini e alla vicepresidenza Gioacchino D’Erasmo (CP, 17 agosto 1911), entrambi poi eletti il 4 luglio Consiglieri della Federazione Magistrale della Provincia di Bari (v. CP, 7 luglio 1911), riunitasi la mattina del 1° agosto mandò il seguente foglio di protesta al Ministro Credaro: “La Sezione Magistrale di Molfetta, avuto cognizione che i sussidi per la epidemia colerica sono stati assegnati con capotici quanto ingiusti criterii per cui tanti insegnanti nulla tenenti che produssero, imposti, umilianti certificati non richiesti a tutti gli altri impiegati nonché ai bidelli, sono stati esclusi, protesta contro chi ha fatta la deplorata ripartizione”, e auspicava che i fatti lamentati venissero assodati da “una severa inchiesta promossa dal Ministero e ripararvi con urgenza dando ai suddetti insegnanti il mancato sussidio”. Lo stesso voto fu portato al Congresso Magistrale Provinciale, che si tenne a Bari dal 5 al 7 agosto, dai delegati della Società Magistrale: Giuseppe Poli, Giovanna Germano, componente il Consiglio direttivo della Mutualità Scolastica nel 1910 (v. “Quindici” di luglio-agosto scorso) e Francesco Maggialetti (cassiere della Società nel 1904 e componente nel marzo 1910 di una commissione della predetta Mutualità insieme a Giacomo Salvemini), ai quali si accompagnarono una trentina di altri maestri e maestre (v. CP, 4 agosto 1911). Tra i Voti vari approvati in quel Congresso vi fu infatti quello “proposto dalla sezione di Molfetta perché il sussidio dato ad alcuni maestri della provincia per l’epidemia colerica dell’anno decorso fosse esteso a tutti gl’insegnanti con un provvedimento equo e uniforme a quelli di tutti gli altri dicasteri” (v. Chiusura del Congresso magistrale di Bari, CP, 8 agosto 1911). Nei giorni successivi, perdurando ancora vivissima l’agitazione per i criteri con cui furono distribuiti i sussidi concessi dal Ministero della P.I., la classe magistrale di Molfetta si riunì in tornata il 17 agosto per nominare una Commissione d’insegnanti, composta da Stefano Salvemini, Giuseppe Poli, Corrado Boccassini e Matteo Fontana, che si sarebbe recata giorni dopo in Bari dal nuovo R. Provveditore agli Studi Cav. Saviotti - il quale ai primi di luglio fu a Molfetta con la Commissione per il sito in via F. Cavallotti del nuovo edificio scolastico delle scuole elementari (Cronaca molfettese, CP, 7 luglio 1911) - per protestare contro i criteri adottati dal Consiglio Scolastico Provinciale nella distribuzione di detti sussidi negati a tanti maestri che ne avevano pieno diritto, e invitarlo ad accertare la turlupinatura sofferta da tanti maestri e fare completa luce sul fatto increscioso che aveva colpito gl’insegnanti molfettesi. I quali nella detta riunione ringraziarono,dalle pagine del “Corriere delle Puglie”, l’On. Deputato di Bari Comm. Paolo Lembo per essersi adoperato a loro favore presso il Governo (CP, 18 agosto 1911). delle anime della Parrocchia S. Gennaro in Archivio Diocesano Molfetta); Pasqualina Gualario

Autore: Pasquale Minervini
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