"Il tempo è scaduto" Matteo d'Ingeo sul dibattito post primarie del centrosinistra
Sul dibattito in corso nel centrosinistra dopo le primarie e la vittoria di Lillino Di Gioia, interviene con questa nota a Quindici intitolata "Tempo scaduto" anche Matteo d'Ingeo (nella foto).
Ecco il testo completo del suo intervento:
"Tempo scaduto! Proprio così! Se ci fosse stato un arbitro obiettivo, saggio e veramente democratico avrebbe mandato negli spogliatoi le squadre in campo e avrebbe dato partita vinta a tavolino al popolo del centro-sinistra.
Cosa vuol dire? Ve lo spiego subito, senza scomodare nessun comitato etico sovracomunale o comitato di garanti. Intanto bisogna premettere che questa coda supplementare post-primarie mette gli elettori di centro-sinistra nelle condizioni di tenere palla fino allo scadere del tempo e poter sovranamente decidere se vincere o perdere la partita.
Loro, gli elettori, la partita l'hanno già giocata e vinta il 4 dicembre. Il 60% degli elettori non ha scelto Lillino di Gioia. Non avendo potuto decidere, ai tavoli dei segretari e saggi, quanti e quali dovevano essere i candidati alle primarie, avendo in mano quello straordinario strumento democratico che è il voto, hanno deciso che Lillino lo vogliono solo il 40% degli elettori del centro sinistra.
Posto che quel 40%, così come si è detto da più parti non è stato un voto libero e limpido, mi sembra ormai così lampante che Di Gioia non possa rappresentare l'intero popolo di centro sinistra e, tanto meno, quello di sinistra e radicale. Ma questo mi direte che non ha attinenza con il rispetto delle regole deontologiche della politica, con l'esito delle primarie e con la morale.
Chi non ha rispettato le regole della politica? Io lo chiederei ai dirigenti provinciali e regionali che in questi giorni si arrogano il dovere-diritto di decidere il futuro della nostra città, decidendo ancora una volta a tavolino il candidato sindaco. Direi che questi signori così come sono stati a guardare la partita dagli spalti, e per dirla alla Berlusconi, hanno "fatto il tifo " ora per uno, ora per l'altro candidato, facciano lo stesso ora e non si intromettano nelle vicende dei circoli locali dei partiti che devono ancora sciogliere il nodo Di Gioia. Dov'erano questi funzionari di partito quando hanno permesso che oltre Mino Salvemini e Cosimo Altomare, ci fossero altri due candidati che avevano in tasca le tessere dei loro rispettivi partiti? Allora le regole etiche della politica potevano essere infrante e calpestate, portandoci a questa paradossale situazione tipica del teatro dell'assurdo, aspettando un Godot che non arriverà mai.
Ammettete, Signori della Politica e dei Partiti, di aver sbagliato tutto e rimettete tutto alla decisione degli elettori che non voteranno mai il vostro candidato Lillino Di Gioia, anzi tenetevelo ben stretto come investimento per il futuro, quando tra qualche mese non avrete più dirigenti, potrebbe essere l'uomo giusto a far rinascere la voglia di far politica nel nostro paese.
Cosa fare subito? Così come l'UNIONE si è preoccupata di invitare pubblicamente il "popolo" di centro sinistra quando c'era solo da chiacchierare e fare passerella, senza decidere nulla, ora abbiate il coraggio di convocare il popolo per decidere, e scoprirete che saranno in tanti a consigliarvi la strada maestra. Non c'è più tempo e, se proprio ecessario, sarà il popolo ad autoconvocarsi senza invitare l'UNIONE.
Il tempo è scaduto".
Matteo d'Ingeo