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Il romano Brignano trionfa a Molfetta nella rassegna dell'estate
28 agosto 2010

MOLFETTA - Grande successo di pubblico per lo spettacolo “Sono romano, ma non è colpa mia” di Enrico Brignano sulla Banchina S. Domenico di Molfetta nell’ambito della rassegna “Suoni e luci a Levante” dell’estate molfettese organizzata dalla Fondazione Valente con il patrocinio dell’amministrazione comunale.

L’eclettico comico cabarettista romano – allievo di Gigi Proietti, ma attento cultore di tutti i grandi comici della storia recente del cinema e del teatro italiani (da Sordi a Manfredi, da Montesano a Verdone) – si scatena in una parodia dei grandi rivoluzionari di tutti i tempi: dal francese Robespierre al cubano Che Guevara, dal russo Lenin al cinese Mao.
Non mancano le battute sull’Italia malgovernata e sul caotico traffico romano, dove è impossibile circolare per la preponderante presenza delle autoblu e di continue manifestazioni e cortei sindacali.
Senza grandi pretese, se non quelle di far divertire il pubblico attraverso una comicità fresca e genuina, priva di volgarità ma ricca di rilievi critici verso il potere, Brignano tiene ancorati gli spettatori per quasi due ore di spettacolo.
E’ anche un viaggio tra le piccole e grandi nevrosi degli italiani e dei romani in particolare, che si fanno amare per la loro “paciosità”, un’indolenza millenaria che alla fine si trasforma in noncuranza per tutto quello che avviene loro intorno.
Ecco perché i romani non si ribellano, ci spiega Brignano, contrariamente agli altri popoli propensi a fare la rivoluzione.
One man show di grande efficacia e presa sul pubblico che si diverte a ridere di vizi e virtù dei romani, ma anche dei difetti dell’italiano medio.
Esilarante il racconto del primo fidanzamento e del primo bacio, con le doppie voci di lui e di lei che si alternano con rapidità elettrica in un corteggiamento impacciato e maldestro, di grande ilarità, con il contorno dell’organizzazione della festa da ballo nella borgata romana in un garage abusivo costruito dalla sera alla mattina. Con pochi mezzi e scarse risorse i giovani borgatari ricorrono perfino alla nonna malata di Alzheimer  sistemata accanto all’interruttore della luce per simulare l’effetto intermittente delle luci da discoteca.
Uno spettacolo divertente, arricchito anche dalla presenza della “sua” orchestra, la band con coro di Federico Capranica, che ha regalato ai molfettesi e ai forestieri accorsi numerosi, una serata d’estate piacevole, disturbata solo dal lezzo proveniente dal vicino mercato ittico che il caldo rendeva ancora più insopportabile.
 
© Riproduzione riservata
 
Autore: Paolo Marzocca
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