Pasquale Mancini replica alle mie considerazioni a lui rivolte, nel post del 2 dicembre scorso.
E’ necessario, prima di ogni altra cosa, che io esprima il mio apprezzamento per il garbo ed il tempo che la persona ha voluto dedicare nel replicare, come si dice, ad personam: non è da tutti e gliene sono molto grato; la mia non è piaggeria. Al punto che per poter ribattere alle sue riflessioni …sulle mie di riflessioni, chiederò “ospitalità” sul sito di Quindici on line, sperando che il Direttore acconsenta a pubblicare questo mio scritto.
Veniamo al dunque! Mancini argomenta che il Partito di cui è coordinatore, anzi la coalizione (per brevità la chiama di Centro Destra) nella quale il suo Partito rappresenta la maggioranza politica, nulla ha o ha avuto a che vedere con i seguenti eventi che negli ultimi anni, guarda caso, in coincidenza con le Amministrazioni che si sono susseguite a Molfetta (e che, dopo la seconda “mezza” Amministrazione G. Minervini, sono state colorate appunto di Centro Destra) hanno fatto la …storia della Città così come è; i fatti a cui fa riferimento sono:
- Gli “insediamenti commerciali” nell’Area produttiva, come definisce la “zona industriale” di Molfetta.
- Lo sviluppo urbanistico con le nuove zone di insediamento abitativo nell’area a sud-est dell’abitato (dove – argomenta – sono nate delle case da “puffi!!!, che hanno solo fatto lievitare le spese di manutenzione e vigilanza - presumo si riferisca alle urbanizzazioni ed al “controllo del territorio - e non certo far diminuire i prezzi degli immobili”.
- La rottamazione dei pescherecci è stata voluta/pattuita nella svendita italiana all’Europa, più o meno contestualmente a quell’osceno cambio lira/euro che ci ha condannati a lenta ma ineluttabile agonia.
Allora leggendo l’opinione rispettabilissima del sig. Mancini, non riesco a capire se gli argomento trattati e le opinioni espresse sono del sig. “Pasquale Mancini cittadino/imprenditore” di Molfetta oppure dell’uomo politico molfettese che ricopre un ruolo di rilievo nel partito di maggioranza nella “coalizione” che governa adesso a Molfetta – e lo fa da quasi tredici anni! E’ molto importante stabilire questo perché, in questo frangente, se il ruolo di Pasquale (consentimi la confidenza) è quella del cittadino Mancini, allora possiamo affermare che è un’opinione come un’altra e considerarle come “parole al sen fuggite”; lo sfogo di un Molfettese che non condivide le scelte a suo tempo fatte. Se invece le parole sono espressione del pensiero del coordinatore del P.d.L. molfettese, beh allora le cose cambiano, e vediamo perché.
La zona artigianale trasformata non dal centro destra in una zona commerciale mi sembra un po’ grossa da mandar giù! Forse non ricordi bene, ma sia l’Outlet, sia il centro commerciale Mongolfiera, sia il parco Miragica sono nate e sviluppate durante le amministrazioni Minervini. Magari, sulla carta sono state pianificate durante altre amministrazioni e dall’Asi, ma non mi pare – e posso sbagliare – che l’allora (delle “altre amministrazioni”) opposizione (voi del C.D.) abbia fatto barricate, anzi. Non mi pare che l’inaugurazione in pompa magna delle varie strutture commerciali (Outlet, Multisala, Mongolfiera, Miragica) sia stata vissuta come una specie di supplizio per il nostro Sindaco: non mi pare che le abbia …sopportate, anzi ricordo (e credo che le cronache degli eventi lo certifichino) che sia stata una specie di festa nazionale - funestata peraltro, quella della Mongolfiera, dalla tragedia del TRUCK CENTER. Era un ritornello quasi monotono il compiacimento dell’Amministrazione – di C.D. – nell’esaltare la ricadute ed il lavoro che era arrivato a Molfetta ed alle sue Imprese, dall’insediamento di così importanti strutture! Per non parlare poi delle altre strutture (commerciali) in seguito nate; ne cito alcune a memoria: LIDL, BRICO Center e Casa, EURONICS, Happy Casa, Paga la Mamma, ecc.. Caro amico, ma di che parliamo?
Le case dei puffi! Molto carina l’immagine.
Rammenti? L’avrò già riferito in altre occasioni, ma repetita juvant: (evento) Un incontro all’Odeon dell’allora Amministrazione Minervini Tommaso con la Cittadinanza invitata (spero che tu non voglia etichettarla come amministrazione di sinistra – c’erano oltre al senatore, l’on. Amoruso e molti “notabili” del Consiglio comunale), nel quale l’allora solo senatore Azzollini, compiaciuto della quantità di nuove costruzioni di casette di puffi, nelle zone di espansione citate (alcune, rammento, in siti a rischio idro-geologico, sempre contestato, mai considerato), recitava entusiasta che ogni sabato, quando tornava da Roma, voleva vedere un’altra gru montata!
Non desidero neanche parlare poi del porticciolo turistico su Banchina S. Domenico, voluto ed inaugurato dall’allora (2005) amministrazione! Perché non fai una passeggiata al porto, prima che i rigori dell’inverno la sconsiglino?
I prezzi degli immobili che sono aumentati? Bello sentirlo dire da uno come te: mi pare che l’Imprenditoria immobiliare di Molfetta storicamente abbia una piccola, trascurabile disfunzione cardiaca (ovviamente scherzo!): abbia il cuore …a destra. Questo, da solo non giustifica l’indole a formare “cartello” sui prezzi degli immobili ed a regolamentarne l’andamento, però, lasciami pensare che pochi nello schieramento al potere adesso, avrebbero mosso un dito per modificare/mitigare questo …vizio atavico dei Costruttori molfettesi.
La rottamazione dei pescherecci e “l’osceno cambio lira/euro”. Forse qui non è il
caso di dibattere. Anche se potrei osservare, a proposito del primo punto che:
a. I pescherecci rottamati sono quelli piuttosto vecchi (che prima o poi sarebbero andati a rottame, a costo zero, per l’Europa) a volte costituiscono un pericolo per gli operatori che rischiano la vita. Nessuno obbliga gli Armatori, non essendoci - ahimé – alcuna norma che li obblighi a disarmarli, finché …galleggia. Se lo fanno, probabilmente ne hanno ragione di farlo, sia dal lato sicurezza lavorativa, sia dal lato remunerativo, percependo dall’Europa (tanto vituperata) un congruo risarcimento. Il danno collaterale è rappresentato dai marinai che trovano sempre meno sbocchi lavorativi. Il contro altare è rappresentato tuttavia da una maggiore preservazione delle risorse del mare, super sfruttato e da una flotta sempre più sicura, al passo coi tempi.
b. Il cambio lira/euro – negoziato durante il gabinetto Prodi: e che cosa potevamo pretendere di più, noi (Italiani) che “vantavamo” all’epoca (se è per questo, non si è di molto modificata, la situazione, anzi!), un’inflazione abbondantemente a due cifre, un Debito importante, un’economia gracile e poco espansiva, una disoccupazione, non paragonabile all’attuale, pur tuttavia con tassi importanti, altri indicatori/parametri non proprio esaltanti. Azzollini, Berlusconi, Tremonti, altri avrebbero tirato più sul prezzo? Chissà, forse. Per scoprirlo, bisognerebbe girare indietro le “lancette della storia”. E’ tuttavia vero che l’entrata della moneta unica è avvenuta durante un Governo di C.D., che in ossequio alla propria cultura liberale, poco ha vigilato nella conversione dei prezzi e delle tariffe dalla Lira all’Euro; per cui, non abituati come eravamo (con la Lira) agli spezzati (come in gergo si definiscono i centesimi), si è passati con disinvoltura a “1.000 Lire = 1 Euro”, oppure ad arrotondamenti illeciti degli spezzati, con devastanti riflessi sull’economia reale!
Infine osservo che ancora una volta non rispondi, ovvero ti sottrai nel dare una TUA OPINIONE al mio (e credo, senza sbagliare, di tanti) quesito sulla sentenza della Consulta, limitandoti a chiamare in ballo la (non)risposta del sig. Marzano. Mio caro, la questione l’ho posta a te e sinceramente non mi bastano le tue giaculatorie sulle doti (indubbie) del Sindaco Senatore Presidente!
Il resto del tuo intervento sembra sia costituito dal sentire tuo personale, su cui non si può dibattere oggettivamente.
Desidero ancora ringraziarti per l’attenzione, salutarti e farti i miei auguri per le prossime Feste.
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