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Il Pd: il sindaco alimenta l'imbarbarimento del clima politico a Molfetta
24 aprile 2009

MOLFETTA - Pesante presa di posizione e atto di accusa del Gruppo Consiliare del Partito Democratico e del Direttivo del Partito Democratico di Molfetta contro il sindaco e l'amministrazione comunale di centrodestra che hanno speculato sull'onorario conferito allo studio legale Calvani-Abbattista per un incarico relativo all'impianto di compostaggio della ditta Mazzitelli. «Le recenti accuse, pretestuose ed infondate, mosse dal Sindaco al consigliere comunale e coordinatore locale del Partito Democratico, avv. Giovanni Abbattista – dice il comunicato -, non possono non indurre a riflettere sul degrado ed imbarbarimento del clima e del dibattito politico a Molfetta. Avevamo già segnalato, del tutto inascoltati anche dalla stampa locale, i germi pericolosi di tale processo involutivo nell'ultima campagna elettorale comunale. All'epoca, infatti, i molfettesi furono deliziati da megamanifesti e da migliaia di volantini che raffiguravano gli avversari politici come gentaglia che banchettava con il denaro pubblico, né si esitò ad organizzare ed inscenare al Corso Umberto una squallida pagliacciata nel corso della quale gli stessi avversari vennero insolentiti da sprovveduti giovanotti opportunamente indottrinati che brandivano piatti di carta nei quali i predetti “forchettoni” avrebbero “mangiato”. Certamente si è trattato della più becera e sordida manifestazione politica che si sia mai tenuta nella nostra città. Purtroppo, i sintomi di questo nefasto processo si sono manifestati e consolidati anche dopo le elezioni con le ben note aggressioni verbali del Sindaco in Consiglio comunale, con le allusioni a fatti personali rivolte dallo stesso ad alcuni consiglieri dell'opposizione, con le manifestazioni di fastidio ed insofferenza nel corso di interventi non condivisi, con la totale assenza della benché minima dialettica all'interno della maggioranza, con la malcelata allergia alle regole quando ostacolano la realizzazione dei disegni politici del Sindaco. Viene manifestata ostilità persino nei confronti delle riprese televisive dei lavori del Consiglio Comunale, mentre qualsiasi proposta o contributo proveniente dall'opposizione viene sistematicamente cestinato quasi sempre senza alcuna discussione. Va detto purtroppo che la situazione della dialettica democratica nel nostro consiglio comunale è francamente avvilente. Ma qualche ulteriore riflessione sull'uscita del sindaco appare necessaria. Innanzitutto l'uso dell'Ufficio Stampa del Comune (pagato con il denaro dei cittadini) non per comunicazioni di carattere istituzionale, ma per manganellare un avversario politico, per giunta consigliere comunale, appare assolutamente improprio e pone fondati interrogativi sulla cultura delle istituzioni del sen. Azzollini, tanto più gravi se si considera l'importante ruolo che egli ricopre nel Senato della Repubblica. In secondo luogo la violenza e scompostezza del suo intervento è l'indice di una forte insofferenza nei confronti di un'espressione di fisiologica dialettica democratica, come indubbiamente deve qualificarsi l'espressione, da parte di un consigliere comunale che è anche coordinatore locale del principale partito di opposizione, di motivato dissenso rispetto alla fallimentare gestione della vicenda della foresteria della Capitaneria da cui derivano concreti pericoli di gravi danni patrimoniali per il Comune e quindi per i cittadini. A tale riguardo, premesso che l'opposizione aveva condiviso e condivide il giudizio radicalmente negativo sulla collocazione del manufatto, va sottolineato che i consiglieri del PD, quando era stato eretto solo un solaio della nuova costruzione, avevano proposto una soluzione del problema giuridicamente corretta, che da un lato avrebbe limitato i danni per le casse comunali e, dall'altro, avrebbe posto le basi legali per ottenere lo spostamento del fabbricato. Ma, come al solito, il Sindaco non solo non ci ascoltò ma disse che eravamo “sconfitti dalla storia” (?!). E' inammissibile che si reagisca con attacchi personali su argomenti di questa natura che costituiscono la materia tipica del dibattito politico in un ente locale. Se l'opposizione non interloquisce sulla gestione del pubblico denaro, che cosa ci sta a fare? In un sistema democratico chi vince le elezioni ha il diritto e il dovere di governare e attuare il suo programma, mentre l'opposizione ha il diritto e il dovere di controllare, criticare e proporre; se non lo fa, tradisce la sua funzione. Né può fondatamente sostenersi che l'opposizione critica e contesta l'operato del Sindaco e della Giunta in maniera pregiudiziale, se si considerano i non pochi provvedimenti approvati col voto favorevole dell'opposizione o con la sua astensione. E' però doverosa qualche osservazione sul merito della questione posta dal Sindaco. Abbattista ha già chiarito, carte alla mano, che l'incarico di cui si discute non fu conferito a lui, ma unicamente ed esclusivamente ad un suo collega di studio, per cui appellarlo “mister 288.000 euro” è una gravissima scorrettezza personale, prima ancora che politica. La richiesta di liquidazione della parcella, vistata dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Trani, venne firmata solo dal suo collega di studio in quanto unico titolare del mandato a difendere il Comune. E' inammissibile che si ricorra a bugie di questo genere per alimentare una campagna demagogica finalizzata a demolire l'immagine di un avversario politico, cavalcando astutamente un tema di facile presa sull'opinione pubblica. Egli si vanta inoltre di non avere pagato nulla per una successiva transazione concernente la medesima vicenda “Mazzitelli”, a differenza della precedente amministrazione (sempre di centrodestra e zeppa di assessori da lui designati) che avrebbe pagato quella ingente somma per una transazione rivelatasi inutile. Per la verità risulta che il compenso fu erogato anche per quattro giudizi dinanzi al TAR e al Consiglio di Stato, mentre la prima transazione non si è rivelata affatto inutile in quanto ha sancito la proprietà comunale dell'impianto di trattamento dei rifiuti che era oggetto di controversia. Inoltre, è vero che la seconda transazione non comportò costi, essendo stata redatta dagli uffici comunali con il fattivo concorso dell'opposizione che, pur opponendosi alla transazione con Mazzitelli, decise di dare un contributo alla soluzione della vicenda. Ma è anche vero che, quella sì, si rivelò del tutto inutile per l'inadempimento della controparte. Inoltre, il risparmio, quantificabile in 50.000-70.000 euro circa, è stato ampiamente controbilanciato da una grave dimenticanza del Sindaco, che, omettendo di sostituire tempestivamente i due avvocati del Comune che aveva letteralmente cacciato via nel corso di una delle sue ben note sfuriate, ha determinato un ulteriore esborso per le casse comunali in favore della Mazzitelli per 430.000 euro circa, somma riconosciuta come debito fuori bilancio lo scorso settembre e a cui si farà fronte ricorrendo all'indebitamento. Va detto inoltre che ai due suddetti avvocati, cui era stato affidato l'incarico di difendere il Comune nella complessa vicenda in epoca successiva alla definizione della famosa parcella, con delibera di giunta del febbraio del corrente anno è stata liquidata la somma di € 250.000 oltre oneri di legge, pari al 22% all'incirca della predetta somma, a dimostrazione del fatto che è del tutto pretestuoso fare demagogia al riguardo, tali essendo gli ordini di grandezza delle parcelle per contenziosi del valore di diverse decine di milioni di euro. Ma c'è di più: poiché i due avvocati destinatari della predetta liquidazione sono stati di poi sostituiti, dovrà essere pagata una ulteriore parcella agli altri due legali subentrati e un'altra ancora ad altri due avvocati nominati per una “coda” penale della vicenda. Naturalmente, tutto questo è puntualmente documentabile a richiesta di chicchessia. Ciò detto, rivolgiamo un appello al Sindaco ad abbandonare i toni e i metodi adottati fino a questo momento, e a confrontarsi con l'opposizione in maniera anche aspra, ma abbandonando le accuse e i riferimenti personali e riconoscendo l'utilità dell'apporto della minoranza alla soluzione dei problemi della nostra comunità. Considerare l'avversario politico alla stregua di un nemico non ha mai portato a nulla di buono, come insegna la storia, e contribuisce pesantemente al degrado del costume politico e civile della comunità. Fermiamo questa deriva finchè siamo in tempo. Noi, dal canto nostro - conclude il comunicato del Pd -, siamo pronti a fare finta di non avere letto l'incredibile accenno ai “dossier” del Sindaco, diciamo che si è trattato di un infortunio, ma ci aspettiamo pure che provenga dall'altra parte qualche gesto di buona volontà».
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