Il miracolo della spiaggia libera dei molfettesi
MIRACOLO A MOLFETTA: 86.868 METRI QUADRATI DI SPIAGGIA LIBERA A DISPOSIZIONE DI OGNI MOLFETTESE
A scritte cubitali su un piede gigantesco, con un'avvertenza significativa (“Diamo i numeri”) i repubblicani di Molfetta ci hanno fornito questa rassicurante e definitiva informazione, in barba ai soliti disfattisti di Legambiente che avevano calcolato che con il “Piano comunale delle coste” ad ogni molfettese sarebbero rimasti pochi centimetri di spiaggia libera.
Legambiente si ostina, evidentemente, ad ignorare che grazie ai “governi a rete” si possono compiere miracoli in Italia, ma ancor più in Puglia, e a maggior ragione a Molfetta (“Il resto è solo polemica” conclude perentorio il manifesto, parafrasando Califano); né gli ambientalisti saranno mai in grado di capire come ciò sia potuto accadere, ignoranti in comunicazione (mica dispongono di fior di consulenti, loro) e probabilmente anche in italiano, oltrechè fissati con parametri e indicatori incomprensibili.
Magari gli ambientalisti diranno che l'uso di quel “a disposizione di ogni molfettese” è equivoco fino ad essere furbesco, ingannevole, scorretto: loro avrebbero scritto “da dividersi per ogni molfettese” oppure “a disposizione di tutti i molfettesi” .
Naturalmente i repubblicani non polemizzeranno con chi, seguendo questo metodo, potrebbe affermare che “a disposizione di ogni molfettese” ci sono 58,32 kmq di territorio, 168.000 mq di spazi verdi, 70.000 mq di parcheggio, 27.700 tonnellate di rifiuti (valori assoluti tratti da: Comune di Molfetta - Profilo di salute della città, 2003) o che nelle elezioni comunali “a disposizione di ogni candidato” ci sono circa 30.000 voti.
Fuor di sofismo e ragionando terra-terra, ogni molfettese avrebbe a disposizione una quota pari a 86.868 mq diviso 62.979 abitanti (dati anno 2001), cioè 1,3794 mq corrispondenti a 13.794 cmq: decisamente meno, ma sufficienti per un intero telo da mare!!! altro che pochi centimetri!!!
Per prevenire ulteriori obiezioni, sarà utile spiegare come si ricava questo interessantissimo dato:
1. Prendere la lunghezza totale delle coste molfettesi, sottraendo il 49% non balneabile: circa 4 km, ovvero 4000 m ;
2. moltiplicare tale valore per la distanza (in metri) dalla battigia utile per disporre un telo da mare (ad es. fino alla statale 16, comprendendo i parcheggi, i campi coltivati, l'IPSAM, l'IPSAR e quant'altro): chi ha la pretesa che ci si debba necessariamente distendere vicino al mare?
3. sottrarre al risultato quell'esiguo numero di metri quadrati dati in concessione ai lidi molfettesi, più le aree individuate come concedibili.
Si può essere certi che, non soddisfatti, i soliti ambientalisti obietteranno che la costa rimasta libera, a parte un po' di 1ª Cala e un po' di Gavetone, è costituita da scogli poco accessibili o sassi grossi e spigolosi: come al solito si lamenteranno, invece di ringraziare l'Amministrazione per il “percorso trekking” e gli “stone massage” gratuiti.
Ma questo era previsto; poco si può contro la forza dei numeri: il resto è solo polemica.
Ragno dal buco
Ma i repubblicani, come il sindaco, vivono nella città-che-non-c'è