Il comandante Albino: priorità alla sicurezza in mare
Barese doc, classe 1967, con una laurea in Giurisprudenza alle spalle e poco più di 20 anni di esperienza nelle Capitanerie su e giù per l’Italia, il Capitano di Fregata (CP) Nicola Albino ha assunto l’incarico di Comandante della Capitaneria di Porto di Molfetta il 17 giugno scorso, sostituendo al comando il suo parigrado Flavio Stefano Lagrasta destinato ad altro incarico. Negli anni ha ricoperto incarichi in Capitaneria a Chioggia nel 1996, a Manfredonia nel 1999, nella vicina Barletta nel 2004, a Termoli nel 2006 e a Bari nel 2015 dove ha prestato servizio presso la Direzione Marittima del capoluogo pugliese. Durante la cerimonia di insediamento volle sottolineare il suo impegno nell’improntare il lavoro in questo nuovo incarico a Molfetta incentrato alla semplicità e all’efficienza ma senza clamori. “Quindici” ha incontrato il Comandante Albino, persona dalla simpatia innata e dalla battuta facile, per una breve intervista ad un mese dal suo insediamento. Comandante, qual è stata la prima impressione che ha avuto arrivando a Molfetta? «Da barese conoscevo già il territorio, ma non così approfonditamente come ho avuto modo di conoscerlo adesso. La porzione di mare sotto il comando della Capitaneria di Molfetta è una realtà complessa, interessante e allo stesso tempo stimolante dal punto di vista professionale, con situazioni composite, basti pensare all’estensione del litorale di competenza di circa 20 km». Ci può fare una classifica delle priorità presenti al momento e che intende risolvere nei prossimi mesi? «Le questioni da affrontare credo siano le stesse di tutte le Capitanerie d’Italia». Per esempio una delle ultime grane da risolvere è quella del sequestro dei Cantieri navali? «Lì la situazione è molto complessa. Nei giorni scorsi l’autorità giudiziaria ha effettuato dei sequestri a seguito di controlli da parte dello Spesal che ha riscontrato irregolarità nel rispetto delle norme di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro. Già la Capitaneria in passato era intervenuta in quei luoghi per illeciti di carattere demaniale e ambientale. Penso che la realtà cantieristica molfettese (e anche quella peschereccia) debba avere un futuro, ma questo può avvenire solo nel rispetto della legge. Con l’aiuto delle istituzioni tutte, si deve riuscire a realizzare una realtà cantieristica che sia fiore all’occhiello per la città e dia slancio all’intero settore». Comandante come sta andando l’operazione “Mare sicuro 2016”? «Mare sicuro sta dando ottimi risultati, nei giorni scorsi abbiamo intrapreso un’iniziativa di prevenzione e informazione sulla sicurezza in mare. L’attività consiste nell’impiego itinerante del personale della Guardia Costiera lungo tutto il litorale di giurisdizione, all’interno degli stabilimenti balneari e nei tratti di spiaggia libera, per tenere lezioni a diretto contatto con i bagnanti e l’utenza tutta in tema di prevenzione e rispetto delle comuni regole di approccio senza rischio al mare. Riteniamo che il contatto diretto con l’utenza del mare sia più utile se si vuole trasmettere qualcosa. Le piccole disattenzioni spesso creano grossi danni, con i consigli più normali e più scontati, possiamo fare in modo che quelle disattenzioni siano riviste. Oltre a questa iniziativa che abbiamo voluto chiamare “Maretona” della Sicurezza, effettuiamo i normali controlli di routine in mare con il nostro gommone. Nelle ultime settimane abbiamo elevato verbali ad imbarcazioni che navigavano nella fascia di mare non consentita e riservata alla balneazione e ad una moto d’acqua che navigava in orari non consentiti». Oltre ai controlli in mare, come procedono i controlli anti abusivismo per i venditori di pesce e i pescatori di frodo? «I controlli non si sono mai fermati. Nelle ultime settimane abbiamo predisposto dei controlli di prevenzione e sequestrato datteri e ricci di mare ad alcuni venditori abusivi. Oltre a queste attività di controllo del territorio, svolgiamo tra le attività primarie servizio di prevenzione a carattere ambientale». Molti cittadini chiedono nei giorni della festa patronale di settembre particolare sicurezza, nello specifico al momento dell’imbarco del simulacro della Madonna dei Martiri. Come pensa di porre rimedio a questo problema? «La sicurezza sicuramente è l’aspetto primario da curare, sempre però con buonsenso, senza sminuire la religiosità e il folklore della festa». Come ultima domanda al nuovo comandante Albino avevamo riservato quella sul nuovo Porto e sulla messa in sicurezza dello stesso. Un argomento scottante sul quale il comandante preferisce essere prudente (c’è in corso, tra l’altro, un’inchiesta della magistratura) e rinvia a un’ampia trattazione del tema in una prossima intervista a tutto tondo.
Autore: Giovanni Angione