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Grande attesa a Molfetta per la decisione del Consiglio di Stato sul possibile scioglimento del consiglio comunale. Finora ancora nulla Numerose telefonate a "Quindici" per essere informati della situazione. Appena la sentenza sarà nota, la pubblicheremo
22 gennaio 2014

MOLFETTA – C’è grande attesa per la decisione del Consiglio di Stato sul ricorso presentato dal Comune di Valenzano e altri contro lo scioglimento del consiglio comunale deciso dal Tar Puglia. Ma finora, dopo l’udienza di ieri a Roma, alla quale ha partecipato anche il sindaco di Molfetta Paola Natalicchio, non è stata emessa alcuna decisione.

Non è escluso che il Consiglio di Stato rinvii la sua decisione alle sezioni unite dello stesso organo giudiziario amministrativo, di fronte a sentenze diverse da parte dei Tar regionali.
La redazione di “Quindici” è tempestata di telefonate di lettori che vogliono sapere l’esito dell’udienza di ieri a Roma. Ci sono anche coloro che hanno già emesso la sentenza, ovviamente di rigetto del ricorso da parte del consiglio di Stato, il che vorrebbe dire che la giurisprudenza si estenderebbe anche a Molfetta e arriverebbe il commissario e si tornerebbe a votare tra il 22 e il 25 maggio in coincidenza con le elezioni europee.
Ieri sera in alcuni bar si brindava alla sconfitta del sindaco Paola Natalicchio, contro la quale il centrodestra sconfitto alle urne, sta fomentando una campagna di odio, inventando anche colpe non sue, ma derivanti dalla vecchia amministrazione. L’obiettivo è quello di screditare il sindaco attuale con le calunnie (tipico di certi personaggi politici di destra) in vista delle elezioni amministrative.
Quale che sia la sentenza del Consiglio di Stato andrebbe rispettata, ma è assurdo che, ancora una volta debbano essere i giudici a regolare la vita politica. Ed è ancora più strano che sia proprio il partito di Berlusconi che osteggia la magistratura, accusandola di ingerenze politiche, a chiedere la cancellazioni di elezioni valide, che verrebbero annullate solo per un problema burocratico (la convalida delle liste, anche del centrodestra, da parte di un consigliere provinciale).
In questa vicenda anche il governo Letta delle larghe intese ha dimostrato la propria inefficienza, non riuscendo ad emettere una circolare interpretativa che avrebbe evitato uno spreco di soldi in periodo di crisi e di spending review.
Ma l’Italia è fatta così e alcuni politici sono peggiori degli stessi cittadini, che devono subire una classe dirigente inadeguata che, a parole, chiede di risparmiare e chiede sacrifici, ma nei fatti non provvede ai dovuti tagli alla spesa pubblica e a inutili rielezioni, quando la volontà popolare è stata chiara e andrebbe rispettata.
I lettori di “Quindici” stiano tranquilli, basterà collegarsi ogni tanto con il nostro quotidiano “Quindici on line” che pubblicherà la sentenza appena sarà resa nota.

© Riproduzione riservata

Autore: Q
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