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Giovani, a Natale si raschia di finire sul lastrico
15 dicembre 2006

Anche questo Natale si ripresenta a noi studenti, consapevoli, più che della sua importanza religiosa, di quella fisica e mentale indispensabile per “ricaricare le pile” dopo questo scorcio di anno scolastico. Sia un bambino che un anziano non esiterebbero un istante nell'affermare che una delle cose più belle di questo periodo sono i regali, anche di un certo valore, fatti alle persone che amiamo, ma anche a quelle a cui vogliamo meno bene, perché come vuole il detto, a Natale siamo tutti più buoni. Tanto buoni che, presi anche dall'entusiasmo di fare regali alla fine di dicembre, le nostre finanze si ritrovano come il colore che più di tutti rappresenta il Natale: il rosso. I risparmi di un intero anno, per noi studenti sacrosanti, si polverizzano come la sabbia, portati via dal “vento” delle spese. Per gli adulti, genitori o parenti, l'oggetto più adatto resta sempre un arredo per la casa o un profumo per una donna, una cravatta o un portafogli per un uomo, per una spesa pari a meno di 50 euro; per gli amici più cari si possono investire circa 100 euro per l'acquisto di capi d'abbigliamento o di bigiotteria; per i compagni o le compagne, si spendono cifre spesso superiori (con limite indefinito) per acquistare il regalo più bello e più valoroso di tutti: tecnologie varie (cellulari, mp3) , vestiti griffati, gioielli d'ogni genere. Purtroppo per noi studenti trovare questi soldi (e non solo) è sempre molto difficile e per rimediare si cerca di rimediare con un lavoro part-time nei week-end. Molti giovani, per risparmiare, si orientano verso l'Outlet cittadino o il capoluogo pugliese (sempre più meta dei giovani che vanno fuori città a fare shopping – è sempre più conveniente andare anche nei paesi vicini - per la maggiore varietà di scelta e i prezzi più bassi rispetto a Molfetta). La speranza è quella di poter arrivare alla fine del periodo natalizio con qualche spicciolo nei portafogli e la soddisfazione di non aver deluso nessuno nella qualità del regalo fatto. Non costituiscono certo una maggioranza, ma una parte dei giovani molfettesi ha scelto di lasciare la città e investire il denaro che sarebbe stato utilizzato per acquistare regali, per una breve vacanza, non certo di lusso, ma sempre rilassante dove si respira maggiormente aria natalizia, ossia località di montagna, o città d'arte come Roma, Firenze o Milano.
Autore: Mauro Zaza
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