Gianni Porta ritorna segretario di Rifondazione Comunista
Concluso il congresso cittadino
MOLFETTA - Si è concluso con la rielezione di Gianni Porta (nella foto)a segretario cittadino il congresso di Rifondazione Comunista, che ha messo così fine ad otto mesi di commissariamento, seguito alle dimissioni dello stesso Gianni Porta. Una riconferma che pone definitivamente la parola fine ad un travaglio lungo e difficile che il Prc ha dovuto affrontare dal dopo-primarie fino ad oggi, dal quale è uscita vincente la linee “unionista” di Gianni Porta, contro i particolarismi e le spinte autonomiste della vecchia guardia del partito.
Il congresso cittadino del partito si è svolto alla presenza del segretario regionale Nicola Fratoianni ed ha provveduto anche ad individuare il nuovo direttivo, nelle persone di Cataldo Gaetano, Cataldo Luigi, De Candia Pasquale, Ficco Arcangelo, Spadavecchia Isa, Zanna Giuseppe, Zaza Antonello.
“La positiva gestione della commissaria Anna De Marco – si legge in un comunicato stampa diffuso dal circolo “Palestina libera” - e il sostegno dei livelli provinciale e regionale del partito hanno consentito lo svolgimento del congresso all'insegna di unità d'intenti politici, ma soprattutto la sua celebrazione in un clima di ritrovata serenità interna e di sana dialettica interna, tutte condizioni che hanno permesso la ricostituzione degli organismi dirigenti e di garanzia”.
“Unità del centrosinistra – è detto ancora nella nota stampa - per sloggiare il centrodestra dal governo cittadino; costruzione di una sinistra unita plurale a partire dalla proposta nazionale della Sinistra Europea; rafforzamento dei legami con pezzi di città esclusi dalla politica; riorganizzazione dell'intervento politico del circolo locale su temi generali e amministrativi a partire dalla questione trasversale della “precarietà” (quella del lavoro, dei diritti): questi gli obiettivi principali fissati durante il congresso, a partire da un'analisi della realtà locale per come essa è – difficile e non per come si vorrebbe che fosse”.
Alternativa e governo, idea della trasformazione e senso di responsabilità – questi i binari su cui si muoverà l'azione collettiva di Rifondazione Comunista a Molfetta, convinti che «il contrasto tra il sogno e la realtà non è affatto dannoso se chi sogna crede davvero al suo sogno, se osserva attentamente la realtà, se confronta le sue osservazioni con le sue fantasticherie, se in una parola, lavora coscienziosamente per attuare il proprio sogno. Quando vi è un contatto tra il sogno e la vita, tutto va per il meglio», come si legge nell'introduzione del documento politico licenziato dal congresso sviluppato attorno ad un'analisi precisa ed acuta della città e del blocco sociale dal quale la sinistra può e deve ripartire per riconquistare posizione.
Al congresso hanno portato il loro saluto altri protagonisti della sinistra cittadina, a partire da Mino Salvemini, segretario dei Democratici di sinistra, che ha posto fortemente l'accento sulla vicinanza tra le posizioni della Quercia e quelle di Rifondazione.
Forte è stata anche la presenza dell'associazionismo e del sindacato, con gli interventi del presidente del circolo ARCI di Molfetta, Di Stefano, che ha auspicato un maggiore coinvolgimento dei giovani nella vita politica e sociale della città, e del segretario cittadino della CGIL, Beppe Filaninno, che ha evidenziato la necessità, per il centro sinistra, di coinvolgere maggiormente i ceti meno abbienti.