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Gianni Porta (Rifondazione): PalaPanunzio una transazione vergognosa da 10.500 euro, regalando 80mila euro di soldi dei cittadini a chi non ha pagato per 12 anni
20 novembre 2018

MOLFETTA – Che l’amministrazione comunale di destracentro di Molfetta fosse spregiudicata nella gestione della cosa pubblica era un’accusa sempre ripetuta dall’opposizione di sinistra: basti pensare alla vergognosa vicenda edilizia e urbanistica, che apre la strada al nuovo scempio di Molfetta, invasa dal cemento per soddisfare la lobby dei costruttori e dei proprietari dei suoli i veri responsabili della rovina della città.

Oggi siamo di fronte alla transazione per il mancato pagamento dei canoni di 90mila euro del PalaPanunzio di via Giovinazzo, che alla fine questa amministrazione regala a chi non ha pagato, aprendo la strada, come è già avvenuto in passato con l’amministrazione di Antonio Azzollini a inadempienze sulle strutture pubbliche, sempre dimenticate.

Ora è Gianni Porta, consigliere comunale di Rifondazione comunista-Compagni di strada a protestare: «Dunque, funziona così a Molfetta. Una struttura sportiva, il PalaPanunzio di via Giovinazzo, viene dato in concessione a dei privati, Fitet e Ctt, rispettivamente federazione nazionale di tennistavolo e società locale di tennistavolo. La convenzione prevede che le spese di acqua e corrente elettrica siano a carico della società privata. In 12 anni si accumulano utenze non pagate per 90.000 euro. Ovviamente i 90.000 euro sono stati pagati dalla casse comunali. Finalmente dopo 12 anni la struttura sportiva ritorna nel possesso del Comune che chiede ai privati il pagamento dei 90.000 euro. I privati si oppongono e portano in tribunale il Comune, così il Comune nomina i suoi avvocati per difendersi e riottenere i 90.000 euro, già pagati da tuti noi. La Giunta Minervini chiude il contenzioso accettando la cifra di 10.500 euro proposta dalla società privata Ctt perché il Comune non riesce a dimostrare “con certezza l’esatto ammontare del credito vantato” di 90.000 euro. Spieghiamo meglio? Il Comune si “accontenta” di 10.500 euro, a fronte dei 90.000 euro richiesti, per via della “scarna documentazione resa disponibile dal Comune” stesso agli avvocati che il Comune ha nominato per difendersi. In altre parole, il Comune con la mano destra nomina gli avvocati per difendersi, con la mano sinistra non mette a disposizione degli avvocati la documentazione giustificativa necessaria a dimostrare i pagamenti di 90.000 euro effettuati. Le conclusioni? N. 1: il Comune – cioè tutti noi – rispetto ai 90.000 euro già sborsati per utenze acqua e corrente, recupera solo 10.500 euro che la società privata pagherà comodamente in 5 rate annuali. N. 2: il Comune chiude ogni contenzioso con la società di tennistavolo, così quest’ultima può continuare a utilizzare altre strutture sportive comunali senza colpo ferire. N. 3: il Comune con i 10.500 euro riesce giusto a pagare i compensi di 8.000 euro degli avvocati che ha nominato, dunque rimane con 2.500 euro a fronte di 90.000. N. 4: il Comune “lancia” il messaggio terribile che si può tranquillamente farla in barba all’interesse collettivo, tanto si possono sempre perdere o non trovare fatture e documentazioni giustificative, senza che ad oggi risulti essere stata avviata e annunciata un’inchiesta interna. N. 5: il Comune di Molfetta registra una lesione dell’immagine e della dignità istituzionale, per ripristinare la quale come opposizione di sinistra ci rivolgeremo in altre sedi, Corte dei Conti inclusa».

Altro che amministratori esperti, questi delle liste civiche del ciambotto sembrano amministratori dello spreco del denaro pubblico, che rischiano di lasciare il Comune in dissesto. Poi ai cittadini di Molfetta toccherà pagare nuove tasse per sanare i debiti creati da chi non ha saputo (o voluto) amministrare.

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