MOLFETTA - Una provocazione, quella del Partito Democratico. «Festa democratica», due giorni di politica, concerti e film, in cui discutere di temi locali e nazionali (piazza Municipio 24-25 settembre ore 19). Lanciare un segnale forte alla città, «chiamare i molfettesi alle loro responsabilità civili, alla valutazione critica dell’operato politico dell’Amministrazione Azzollini», secondo Giovanni Abbattista, segretario Pd, che ha ribadito l’impegno per la costituzione di una valida alternativa politica alla ditta Azzollini&Co.
Sempre più concreto lo spettro delle elezioni anticipate a livello nazionale, con sicure ripercussioni anche sul governo cittadino: alternativa politica, dunque, innestata sul dialogo con le altre forze politiche di opposizione antiazzoliniane, ma soprattutto con i cittadini, «
indignati per certe situazioni traumatiche che creano imbarazzo, ma ci danno l’esatta consistenza della politica di questa amministrazione». Il riferimento all’ultimo
blitz dei Carabinieri contro 13 fruttivendoli ambulanti abusivi, cui sono seguiti tre arresti domiciliari.
Come intende comportarsi l’opposizione dopo questo ennesimo blitz?
Mantenendo lo stesso atteggiamento politico, ha chiosato Mino Salvemini, (a sinistra nella foto, accanto a Giovanni Abbattista e a Saverio Patimo) capogruppo in Consiglio Comunale del Pd, «ma questa volta non convocheremo un consiglio comunale straordinario, conosciamo il copione dell’amministrazione». Attesa, dunque, se in Commissione Commercio, Attività Produttive e Annona è stata presentata la bozza del nuovo Piano del Commercio, che «ripropone la stessa situazione di oggi, sanando solo la problematica igienico-sanitaria, con il rischio di nuovi eventi sconvolgenti come quello dell’intervento della magistratura». Idee differenti del Pd in materia del commercio di prossimità, proposte che saranno portate in Consiglio Comunale e discusse, la chiusa di Mino Salvemini.
Valorizzare il fronte mare, secondo Giovanni Abbattista, il primo passo del Pd «per riattivare i rapporti socio-culturali a Molfetta e ridarle un’identità forte, al di là dei non-luoghi dell’Outlet, della Mongolfiera, di Miragica». Ad esempio, recuperare la banchina San Domenico, riqualificazione la zona del Duomo, diventata un misero parcheggio per auto, insomma, «progettare per esaltare le bellezze di Molfetta e la sua vocazione turistica».
Argomenti di discussione nel dibattito pubblico «La città che verrà. Lettera aperta» (vedi sotto), venerdì 24, alle ore 19, nella Piazza Municipio, «l’occasione giusta per riannodare i fili con i cittadini, desiderosi di essere solo ascoltati». Seguirà il concerto di Rekkiabilly.
Scontro tra titani, sabato 25 ore 19, quello tra il sindaco-senatore-presidente Antonio Azzollini (Pdl) e l’assessore regionale ai Trasporti Guglielmo Minervini (Pd), due abili moschettieri in un confronto inedito e serrato su questioni di politica locale e nazionale. Utile occasione per i cittadini di Molfetta, per apprezzare e vagliare due visioni opposte di fare politica. La serata sarà conclusa dalle proiezioni dei film «Sogno di una morte di mezza estate», «I lavoratori del mare» e «I bambini hanno gli occhi» e dall’incontro pubblico con i rispettivi autori Pinuccio Lovero, Domenico de Ceglia, Antonio de Palo.
Il momento di discussione critica continua sulla pagina aperta dal Pd su Facebook, «con l’augurio di poter continuare a sviluppare questo tipo di confronto anche dopo la Festa Democratica». Nessuna sterile critica, l’esortazione di Giovanni Abbattista, «vogliamo cercare delle soluzioni e delle risposte da dare alla gente per questa città».
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Ecco la lettera aperta del Pd ai cittadini di Molfetta:
«Vogliamo fare qualcosa per Molfetta.
Sappiamo che non è facile. Ma non vogliamo arrenderci. Non vogliamo più vederla in abbandono. Molfetta sembra prigioniera della sua pigrizia. La pigrizia dell'indifferenza, del "farsi i fatti propri" che rende tutti più egoisti ma anche più soli e la città meno solidale e sensibile. Una comunità nasce quando le persone si appassionano nella costruzione di un futuro comune. Una città cresce solo con persone che assumono in proprio la responsabilità di diventare cittadini e quindi di partecipare ai problemi comuni. Vogliamo ricominciare dalle persone per immaginarla diversa, per tornare a pensarla migliore. La Molfetta della cultura e dello spirito di impresa, del coraggio e delle sfide, dell'iniziativa e della competenza. Facciamo appello a quanti hanno a cuore la sorte di Molfetta.
A quanti sentono battere dentro di se un palpito di indignazione per le condizioni di abbandono in cui vedono la loro città. A quanti sentono crescere la preoccupazione per gli sviluppi di questa spirale di illegalità e di arroganza in cui siamo piombati. A quanti avvertono l'urgenza della propria responsabilità. Questo è il momento di mettere insieme energie e sguardi, intelligenze e idee. Il momento di mettersi in gioco. In prima persona. Solo così Molfetta può ritornare protagonista del cambiamento e scrivere una pagina inedita del suo sviluppo produttivo ma anche sociale e culturale, un nuovo patto tra le persone e il loro territorio ispirato alla solidarietà e alla sostenibilità. Chiediamo a tutti coloro che hanno a cuore i destini di Molfetta di mettersi in gioco. Perché questa città, oggi più che mai, ha bisogno di tutti. E di ciascuno.
La città che verrà: l’importanza di una visione La nostra è una città senza rotta, senza una visione di futuro, appiattita sulla gestione del quotidiano e delle sue emergenze. “La città che verrà” , iniziativa che si terrà venerdì 24 settembre in occasione della Festa democratica, intende provocare l'inizio di un percorso per la costruzione di una diversa idea della nostra città e del suo sviluppo. Crediamo sia utile partire dalla individuazione della nostra identità territoriale per rilanciarla in termini moderni, orientati al futuro. Riteniamo che il comune lavoro possa partire dal riconoscimento della centralità del mare, quale grande risorsa naturale, culturale, economica e territoriale.
La valorizzazione dell'affaccio della nostra città sul mare può essere non solo l'occasione per coltivare un' idea della “bellezza” oggi sconosciuta a questa amministrazione, ma rappresentare l'opportunità per perseguire il miglioramento della qualità urbana e quindi della vita dei cittadini. Immaginiamo la valorizzazione del waterfront di levante con la creazione di un percorso pedonale e ciclabile rinnovato, un' arteria sulla quale sviluppare anche una diversa idea della balneazione pubblica e il recupero del waterfront di ponente con la definizione di un percorso che possa arrivare fino all’oasi di Torre Calderina; l’integrazione e la valorizzazione dei diversi “turismi” possibili, da quello balneare a quello nautico, da quello naturalistico a quello sacro, culturale e congressuale; il pieno recupero del centro storico oltre ogni improvvisato intervento di facciata la risistemazione della zona antistante e retrostante il duomo vecchio con la totale pedonalizzazione del borgo antico, la definizione della vocazione del nuovo porto in costruzione in una logica di rete con le altre realtà portuali a noi vicine.
Una nuova visione di sistema in cui far coesistere le diverse attività e tipologie differenziate di fruizione della linea di costa, in cui far convivere gli spazi pubblici e la portualità, le funzioni e le competenze storiche (ad esempio cantieristiche) da reinterpretare e proiettare verso il futuro in sintonia con le nuove attività produttive da avviare; le attività culturali, museali e produttive potranno trarre dalla tematica del mare ispirazioni, tecnologie, saperi e forti elementi di sinergia. Nel rapporto col mare si identifica gran parte della nostra identità collettiva. Su questo tema intendiamo discutere in occasione della Festa democratica, con tutti i partiti, con le associazioni, i movimenti e i semplici cittadini che intendono lavorare ad un'alternativa all'attuale governo di centro destra.
Sin da oggi abbiamo aperto un canale di discussione su Facebook riconoscendo l’importanza che questi nuovi e democratici, canali di comunicazione possano svolgere per rendere compiuto il senso di partecipazione di tutti i cittadini alla costruzione di un progetto comune di Città».