Ferrovie: una strana campagna fantasma alla stazione di Bari
MOLFETTA - Era stata annunciata con enfasi dai dirigenti delle Ferrovie dello Stato e, a quanto pareva, era anche iniziata puntuale la campagna antievasione sui treni regionali.
La mattina del 16 gennaio la consueta marea di pendolari che frequenta la stazione di Bari s'è ritrovata di fronte un gruppo di dipendenti delle Ferrovie in giubbetto catarifrangente che controllava, uno per uno, biglietti e abbonamenti.
Disciplinate file di pazienti pendolari hanno sostato lungo i binari fino ad esaurimento controlli, subendo l'inevitabile ritardo dovuto alla nuova usanza delle Fs.
Il comunicato stampa, reperibile sul sito www.trenitalia.com, recita: “I controlli saranno intensificati sia a bordo treno che in arrivo nelle stazioni. La campagna dissuasiva, già illustrata a Regioni e Associazioni dei consumatori, sarà sostenuta da un'ampia campagna di comunicazione rivolta alla clientela”.
Ci si aspettava, allora, un effettivo incremento dei controlli, che magari poteva anche non durare per un anno intero, ma ci si auspicava durasse per la prima settimana, almeno.
E invece già dal giorno successivo nessuna fila di omini in giubbetto catarifrangente attendeva i pendolari, nessun controllo durante la corsa negli gli orari di punta e, manco a dirlo, nella stazione di Molfetta nulla è cambiato: niente prima del 16 gennaio, niente dopo il 16.
Ci vien da pensare che, allora, questi controlli erano previsti solo per le grandi stazioni ferroviarie, ma Molfetta, per mole di pendolari, non è forse una delle stazioni più frequentate nel Nord barese?
Cosa è andato storto nell' “ampia campagna di comunicazione rivolta alla clientela” che era stata promessa?
Aspetteremo ancora fiduciosi, magari sono ancora in fase di rodaggio, ma appena avvistate una giubba verde o arancione catarifrangente, sventolate il vostro biglietto, potrebbe essere che i controllori siano solo distratti.